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«FUTIQUE - Biffy Clyro» la recensione di Rockol

Biffy Clyro: un ritorno che respira di memoria, presente e futuro

La band scozzese pubblica il decimo album, "Futique", continuando a rinnovarsi senza rinnegare nulla

Recensione del 20 set 2025 a cura di Elena Palmieri

Voto 8/10

La recensione

Nelle parole dei Biffy Clyro, “Futique” è “un’esplorazione di idee, oggetti o relazioni che esistono attraverso il tempo. Non siamo mai consapevoli quando facciamo qualcosa per l’ultima volta, e in questo c’è una bellezza e una tristezza”. Proprio da questo concetto prende corpo il decimo album in studio della band scozzese. Il disco si propone fin dai primi singoli condivisi come anticipazioni, "A little love", "Hunting season" e "True believe" , come nuovo capitolo di un percorso trentennale, partito da un garage e ormai approdato a una dimensione che continua a rinnovarsi senza rinnegare nulla. Il trio, formato dal frontman Simon Neil insieme ai gemelli James e Ben Johnston, si muove quindi tra passato e presente, stringendo le fila di una storia che cerca ancora il proprio senso e trova nel suono la propria ragione di esistere.

Il nuovo lavoro della formazione scozzese si apre con un verso che suona come una confessione: "I can’t divorce you, you put me through hell", canta Simon Neil in "A little love", per raccontare la resistenza dentro a un limbo, che non è tanto "un'utopia", ma è comunque "meglio dell'inferno". A questo punto, i Biffy Clyro recuperano la furia degli esordi con "Hunting season", sferzando un attacco frontale a un mondo dipendende dalla spettacolarizzazione ("You're a pump action fella, with an addiction to the show", recita l'ultimo verso della prima strofa). In un brano che si trasforma in un'esplosione di riff e dinamiche spezzate, il giudizio si fa arma, la musica diventa risposta e la tensione si scioglie in energia collettiva. Mentre "Shot one” arriva per mostrare l’altra faccia del trio con una struttura più accessibile, "True believer" si propone come una riaffermazione. La quarta traccia di "Futique" è una delle canzoni più complesse, costruita su cambi di atmosfere che si rifanno al marchio di fabbrica del gruppo, in cui la batteria è in primo piano per dettare tanto i momenti più diretti che quelli più armoniosi. "I'm not devout, just a true believer / Never in doubt, such a true believer / So how are you feeling now? / Are you still so fucking, still so fucking proud / And never in doubt?", è la riflessione che con foga giunge nel ritornello di "True believer", attraverso la quale i Biffy Clyro si interrogano su cosa significhi tornare dopo una pausa lunga.

"Futique" è stato registrato dai Biffy Clyro nei leggendari Hansa Studios di Berlino, resi celebri da David Bowie. In questo luogo sacro, Simon Neil e soci hanno ufficializzato la loro rinascita, anche grazie al lavoro con il produttore Jonathan Gilmore che li ha aiutati a ritrovare quell'audacia della loro essenza. Tra le 11 tracce del disco, per quasi 45 minuti di musica, si percepisce la ricerca di un’energia di liberazione, in cui si intrecciano sperimentazioni e melodie che non si erano mai sentite prima dai Biffy Clyro. Dopo "It’s chemical!", il punto più alto si sente con "Dearest Amygdala", un brano che suona inizialmente prevedibile fino a quando non decolla con quell’ambizione sospesa tra memoria e futuro in cui si riconoscono suggestioni rubate al krautrock e al glam. "I had it the wrong way around / The wrong way is just another way / The right way is just another way": è il messaggio che i Biffy Clyro lasciano con la penultima canzone di "Futique" prima di approdare alla conclusiva “Two people in love”. Tra intuizioni prog e visioni spaziali, il brano a cui è affidato il compito di chiudere il decimo capitolo della band scozzese è altrettanto una sorpresa, ed è tra i momenti più interessanti di questo lavoro. A spingere l’album verso un giudizio tanto generoso, sono in particolare proprio questi ultimi due pezzi, che arrivano a elevare l'intero lavoro con senso e compiutezza regalando la spinta decisiva. 

Dopo la coppia di album pubblicati tra il 2020 e il 2021, "A celebration of endings" e "The myth of the happily ever after", con cui veniva raccontata la fine di un’epoca e l’ombra di un disincanto, "Futique" si propone come la somma di tutto, in cui la vulnerabilità diventa forza e la memoria trova continuità. I Biffy Clyro, ora, non sono altro tre amici che scelgono di guardarsi dentro e, attraverso le crepe, lasciare passare la luce. La loro musica torna a gridare per resistere, scomprendo comunque nuove dimensioni sonore per rinnovarsi.

Tracklist

01. A Little Love (03:38)
02. Hunting Season (02:55)
03. Shot One (03:30)
04. True Believer (04:34)
05. Goodbye (03:47)
06. Friendshipping (03:14)
08. It's Chemical! (04:12)
09. A Thousand And One (03:34)
10. Dearest Amygdala (04:29)
11. Two People In Love (05:50)
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