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«CAROLINE 2 - Caroline» la recensione di Rockol

Il caos organizzato dei Caroline nel loro secondo atto

L'ottetto londinese ci presenta un disco tra l'avant folk e l'art rock di grande potenza emotiva.

Recensione del 20 giu 2025 a cura di Michele Boroni

Voto 7/10

La recensione

Una chitarra che suona un accordo sul canale sinistro e poi un'altra chitarra e un altro accordo sul canale destro; entrambi strimpellati a tempi diversi fino a creare un attrito. Il secondo album della band londinese dei Caroline inizia come un esperimento tettonico: una batteria rimbomba velocemente, fiati e archi stonati suonano a tempo, prima che un'implosione elettronica prenda la scena sonora. Quello che sembra un esperimento sonoro astratto genera allo stesso tempo un effetto forte e inequivocabile. "Total euphoria" è la promessa del brano d'apertura di "Caroline 2" e nella storia del rock, cose del genere si traducono spesso in beati momenti di autodissoluzione. Ma nonostante tutto il loro piacere per la decostruzione sonora, questo è spesso esattamente ciò che l'ottetto cerca. Dopo soli 30 secondi, "Total euphoria" è sovrastata da una melodia indie-pop accattivante e amichevole, che poi si trasforma in un vero e proprio inno. Se gli Arcade Fire avessero preso qualche altra deviazione dopo "Funeral", forse sarebbero finiti qui.

Esuberanza folk e voci distorte

Anche i titoli delle canzoni che popolano “Caroline 2” oscillano tra sensibilità emo ("U R UR ON ACHING", unico pezzo scritto in maiuscolo) e spunti postmoderni: la seconda traccia, "Song Two", non è, ovviamente, una cover dei Blur più di quanto "Coldplay Cover" lo sia della band di Chris Martin. Caroline propone invece un languido slowcore con chitarre scintillanti e un finale delicato che radica la voce di Jasper Llewelyn solo con il clarinetto basso di Alex McKenzie; la già citata "Coldplay Cover", d'altra parte, suona come se qualcuno con un microfono si muovesse in uno studio dove due brani venivano registrati simultaneamente, tra l'esuberanza folk e strimpellante e l'intimità sussurrata acusticamente. Ogni tanto, le canzoni si interrompono completamente per un breve periodo, lasciando emergere le conversazioni delle sessioni di registrazione: una metafora dello spirito collettivo di Caroline, in cui a ogni membro della band e a ogni strumento viene dato il proprio spazio, per poi abbandonarlo felicemente per abbracciare il senso di comunità di un ritornello.
La stravaganza della produzione è ulteriormente esaltata da "When I Get Home", che inizia giustapponendo un basso martellante da club in lontananza a fragili figure acustiche. "U R UR ON ACHING" carica persino il suo pathos con un vistoso effetto vocoder: i Caroline amano distorcere le loro voci, trasformandole in un ulteriore elemento della tavolozza sonora, da cui strato dopo strato viene delicatamente stratificato e staccato. Forse in nessun altro brano lo fa più ampiamente che in "Two Riders Down", che procede barcollando come un alt-country astuto alla maniera dei vecchi pezzi dei Palace Music. Mentre un'ondata di rumore prevedibile si infrange gradualmente, la band ci sussurra dolcemente all'orecchio - forse uno dei rari casi in cui il rumore riesce ad essere amichevole. 

Elementi contemporanei

"Caroline 2" è tenuta insieme in gran parte dai suoi bozzoli folk e dalle melodie semplici, da cui poi possono successivamente emergere esperimenti. Questo riesce magnificamente in "Tell Me I Never Knew That", un duetto con la popstar Caroline Polachek, la cui voce cristallina porta a un dialogo sfaccettato con la band. Ben presto l'approccio dei Caroline non sembra più ingombrante e, accanto a influenze musicali come i Low o Animal Collective, emerge la voglia di esprimere la loro gioia per l'armonia in una forma opportunamente contemporanea, che tiene quindi conto della sovrastimolazione mediatica, dell'hyperpop e della simultaneità. Il tutto in un'originale, anche se non sempre centratissima, forma di art rock e avant folk. Perché, come dice la metaforica e opportunamente intitolata "Beautiful Ending" “Non tutto deve necessariamente livellarsi”.

Tracklist

01. Total euphoria (04:30)
02. Song two (03:32)
03. Tell me I never knew that (04:39)
04. When I get home (06:05)
05. U R UR ONLY ACHING (04:37)
06. Coldplay cover (04:16)
07. Two riders down (06:39)
08. Beautiful ending (05:24)
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