Rockol30

«CANZONI PER ANNI SPIETATI - Negrita» la recensione di Rockol

Nel nuovo disco dei Negrita più Dylan che Rolling Stones

“Canzoni per anni spietati” disegna la società e l’oggi attraverso le idee del trio, con nuovi suoni

Recensione del 30 mar 2025 a cura di Luca Trambusti

Voto 7/10

La recensione

Hanno impiegato sette anni i Negrita per fare questo nuovo album dal titolo “Canzoni per anni spietati”, tanti infatti ne sono passati dal precedente “Desert Yacht Club”. Un settennato in cui è successo di tutto, anni difficili per la band, ma anche e soprattutto per il mondo, stretto tra pandemie e poi le guerre, anni che hanno cambiato la visione comune, le relazioni e gli scenari.

È da qui, da queste osservazioni che parte “Canzoni per anni spietati”, nove brani, alcuni già da tempo disponibili in rete, che ci restituiscono una band che vuole raccontare, attraverso un concept album, le sue sensazioni e le sue emozioni ma anche dubbi e perplessità. Per sviluppare questo racconto i tre toscani hanno guardato indietro, al mondo musicale del passato, ma non il loro e si sono affidati più all’anima folk piuttosto che a quella rock guardando a Dylan più che ai Rolling Stones.

Sono infatti partiti dal “potere della parola” che segna il folk più che a quello dei suoni del rock’n’roll. Non è che i Negrita siano diventati Woody Guthrie ma hanno “semplicemente” unito i due aspetti e soprattutto le due anime per dare una nuova, ma non stravolgente, visione di sé.

“Canzoni per anni spietati” è un album di parola, di concetti, volutamente e orgogliosamente un concept album che penetra come una lama, a volte anche rabbiosamente, ma senza violenza, nel ventre molle della società, negli atteggiamenti arroganti dei “padroni della terra”, dei guerrafondai, nella polarizzazione delle idee, nella mancanza di amore o, meglio, verrebbe da dire fratellanza (ma in una visione ampiamente laica del concetto).

Per fare tutto questo la band toscana adotta un linguaggio che usa il rock più potente, viscerale che riporta ai Negrita classici come nella durissima e ineccepibile “Nel blu”, o in “Ama o lascia stare”, “Non esistono innocenti amico mio”, “Dov’è che abbiamo sbagliato”, titoli già da soli programmatici. Ma si arriva anche a una rilettura delicata e rispettosa, acustica del classico di Francesco De GregoriViva l’Italia” (versione voce, chitarre acustiche - con assolo - e armonica) dove lo sguardo degli aretini si focalizza sul nostro paese, ribadendo attraverso le parole del cantautore romano la fotografia d’amore verso l’Italia.

In mezzo c’è un mondo fatto di delicatezza sonora e durezza lirica, chitarre cesellate, (“Noi siamo gli altri” con due bellissimi assoli), tributi diretti a Bob Dylan (“Song to Dylan”) o ballate intense (“Buona fortuna”). Nella tipologia” ballate” spicca la traccia conclusiva “Non si può fermare”, scritta e cantata dal chitarrista Drigo in cui riflette partendo dal periodo del lockdown, sulle speranze di rinascita e sulle sue conseguenze reali, sull’uscita da un “periodo senza futuro”, che in realtà ha lasciato macerie.

Alla fine “Canzoni per anni spietati” è un album diretto, in cui i Negrita dal punto di vista concettuale non fanno sconti a nessuno, con un’osservazione dura e realistica di ciò che ci circonda, con prese di posizione nette e per certi versi rivoluzionarie.

Dal punto di vista musicale i “classici Negrita”, quelli dei suoni più elettrici, che uniscono rock e black music, tendono a essere più nascosti, con un linguaggio che apre le porte e accoglie nuovi mondi. Una scelta precisa che consente alle parole di adagiarsi, pur con tutto il loro peso, in un connubio vincente.

Prossimi articoli

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.