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«THE BAD FIRE - Mogwai» la recensione di Rockol

Dopo trent’anni, il post rock dei Mogwai è ancora rilevante

“The Bad Fire” esorcizza alcune ferite e riaccende il fuoco della band scozzese.

Recensione del 04 feb 2025 a cura di Claudio Cabona

Voto 7/10

La recensione

Sono passati trent’anni dai primi passi della formazione, eppure il loro post rock è ancora rilevante. Canzoni che scolpiscono nuovi mondi, che rifiutano la nostalgia e si tuffano nel domani: sono questi lampi il vero filo rosso di una parabola che dall’underground è arrivata a raggiungere il mainstream. “The Bad Fire”, il nuovo album dei Mogwai, arriva a quattro anni dall’uscita di “As the love continues”, che è stato un successo, su più fronti. Il nuovo capitolo è stato registrato nel Lanarkshire, con il produttore John Congleton, vincitore di un Grammy Award, che si è unito alla band in studio.

“The Bad Fire”, slang scozzese per indicare l'inferno, trae ispirazione da una serie di momenti personali difficili in cui la band si è trovata ed è una sorta di esorcismo in musica. Il polistrumentista Barry Burns ha vissuto un calvario: la sua giovane figlia ha subito un trapianto di midollo osseo e dopo diversa chemioterapia le sue prospettive di sopravvivenza sono state a lungo incerte. Fortunatamente, ce l'ha fatta: la traccia di apertura dell'album, "God Gets You Back", non parla esplicitamente di quella prova umana, ma rimane comunque una testimonianza della sua perseveranza. Colori, esplosioni, suoni magici: la formazione scozzese si è ricompattata ed è tornata per lasciare il segno, ancora una volta, con canzoni strumentali avvolgenti, ma mai retrò. “Un marchio di fabbrica”, come ci ha raccontato nella nostra intervista Stuart Braithwaite. I sintetizzatori, come dimostra in modo netto questo nuovo capitolo, sono diventati parte integrante del loro sound, esattamente come le chitarre.

Pezzi come “Fanzine Made Of Flesh” e “Hi Chaos” sono fotografie delle nuove visioni del gruppo. Non aspettatevi certo novità radicali, ma senz'altro questi sono i Mogwai 2.0. Le canzoni non si estendono più oltre il limite dei 15 minuti, come accaduto a volte in passato, al massimo superano di poco i 6, e la sensibilità esplorativa della band è controbilanciata da una finezza melodica. I Mogwai sono anche riusciti a conquistare nuovi fan senza allontanare i vecchi: con “As the love continues” del 2021, sono diventati un caso: una band indie-rock veterana arrivata al numero uno  nel Regno Unito dopo oltre un quarto di secolo di esistenza. “The Bad Fire” prosegue su questa strada, riaccende la fiamma di un gruppo che non ha mai smesso di lasciare un’impronta in ogni suo ritorno o passaggio

TRACKLIST
1. God Gets You Bac
2. Hi Chaos
3. What Kind of Mix Is This?
4. Fanzine Made of Flesh
5. Pale Vegan Hip Pain
6. f You Find This World Bad, You Should See Some of the Others
7. 18 Volcanoes
8. Hammer Room
9. Lion Rumpus
10. Fact Boy

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