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«PETTY COUNTRY (A COUNTRY MUSIC CELEBRATION OF TOM PETTY) - Artisti Vari» la recensione di Rockol

La musica country celebra Tom Petty (ma senza il country)

Da Dolly Parton a Chris Stapleton - anche se del genere in senso stretto ce n'è poco

Recensione del 24 giu 2024 a cura di Gianni Sibilla

Voto 6.5/10

La recensione

"There's a southern accent/Where I come from/The young'uns call it country/The Yankees call it dumb/I got my own way of talkin'/But everything is done/With a southern accent/Where I come from", cantava Tom Petty nel 1985: era la title-track del suo sesto disco. Il rock americano in uno dei suoi momenti di massima popolarità (l'anno prima era uscito "Born in the U.S.A."), ma Tom Petty era irrequieto: il primo singolo di quell'album fu la psichedelica "Don't Come Around Here No More" e le tensioni con la band, i leggendari Heartbreakers, sulla direzione da dare alle canzoni, erano ai massimi. Tanto che la storia vuole che Petty durante quelle sessioni tirò un pugno contro il muro, spaccandosi la mano.

Un'iconda del rock che rivendicava le sue radici tradizionali? Oggi queste parole vengono cantate dall'icona del country per eccellenza, la stessa che pochi mesi fa ha pubblicato un disco in cui rivendicava le sue radici Rock. Dolly Parton, ovviamente - che il "southern accent" ce l'ha eccome:  quella canzone è perfetta oggi, come lo era quasi 40 anni fa, come lo era nella versione di Johnny Cash incisa per gli American Recordings negli anni '90.

Non stupisce che esista un album come questo, un tributo country a Tom Petty - e non solo per quella canzone, ovviamente. La musica di Tom Petty è sempre stata fortemente radicata in diversi ambiti della musica americana, dal folk rock dei Byrds al cantautorato classico al songwriting e allo storytelling di giganti come Johnny Cash e Willie Nelson. E Petty, anche se dalle nostre parti ha suonato pochissimo ed era un nome di nicchia, è un gigante riconosciuto di questi stessi generi, al pari di Springsteen o altri della sua generazione.

Wille Nelson lo ritroviamo in "Petty country", assieme al figlio Lukah in una bella versione di "Angel Dream #2". In "Petty country" ci sono altre leggende, oltre a lui e Dolly Parton: c'è Steve Earle, e c'è pure George Strait, che recentemente ha stabilito il record per gli Stati Uniti per pubblico pagante ad un concerto, 111mila persone in Texas, a ricordarci quanto grande è da quelle parti il country. Ci sono pure artisti di confine della generazione più recente, come Chris Stapleton e Margo Price, che ha inciso "Ways to be wicked" direttamente con Mike Cambpell degli Heartbreakers. È appunto uno di quei nomi che mettono d'accordo tutti, indipendentemente dall'età e dalla provenienza musicale.

Il country è al centro di una guerra culturale tra conservatori e innovatori (raccontata in maniera magistrale da questo articolo del New Yorker) ed è al centro di un revival che abbiamo raccontato recentemente, grazie ad artisti che teoricamente arrivano ad altri generi. Ma il paradosso di "Petty country" è che di country classico ce n'è poco: in queste canzoni c'è molto rock, tutt'al più con qualche slide o qualche violino, ma poco di più. Riletture abbastanza fedeli agli originali,  grandi voci, che fanno versioni rispettose: una celebrazione, come recita il titolo.  Per questa stessa regola, la cosa più bella di "Petty country" è quella più fuori dagli schemi: "Don't Come Around Here No More" riletta da Rhiannon Giddens con il violino di Yo-Yo Ma (non proprio un violinista country...) e con Benmont Tench, tastierista degli Heartbreakers.

Quello che ci racconta questo album, semmai è la grandezza della scrittura di Tom Petty e come la sua reputazione la sua "legacy" a 7 anni dalla sua morte, si sia ulteriormente rafforzata. Sono già 20 canzoni e questo la dice lunga sull'estensione del repertorio di Petty e sulla lista di chi gli vuole rendere omaggio: forse sarebbe valsa la pena fare un tributo ancora più ampio come genere - e c'è da essere certi che prima o poi arriverà. 

TRACKLIST
1. "I Should Have Known It" - Chris Stapleton
2. "Wildflowers" - Thomas Rhett
3. "Runnin' Down a Dream" - Luke Combs
4. "Southern Accents" - Dolly Parton
5. "Here Comes My Girl" - Justin Moore
6. "American Girl" - Dierks Bentley
7. "Stop Draggin' My Heart Around" - Lady A
8. "I Forgive It All" - Jamey Johnson
9. "I Won't Back Down" - Brothers Osborne
10. "Refugee" - Wynonna Judd & Lainey Wilson
11. "Angel Dream #2" - Willie Nelson & Lukas Nelson
12. "Learning to Fly" - Eli Young Band
13. "Breakdown" - Ryan Hurd feat. Carly Pearce
14. "Yer So Bad" - Steve Earle
15. "Ways to Be Wicked" - Margo Price & Mike Campbell
16. "Mary Jane's Last Dance" - Midland
17. "Free Fallin'" - The Cadillac Three feat. Breland
18. "I Need To Know" - Marty Stuart And His Fabulous Superlatives
19. "Don't Come Around Here No More" - Rhiannon Giddens feat. Benmont Tench
20. "You Wreck Me (Live)" - George Strait

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