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«MISS ITALIA - Jack Savoretti» la recensione di Rockol

Nel nome del padre: il disco italiano di Jack Savoretti

Il cantautore anglo-italiano si mette in gioco e pubblica "Miss Italia", album cantato in italiano

Recensione del 06 giu 2024 a cura di Paolo Panzeri

Voto 6.5/10

La recensione

Jack Savoretti ha 40 anni e una carriera ben avviata e di successo. I suoi ultimi quattro album, "Written in scars" (2015), "Sleep no more" (2016), "Singing to strangers" (2019) e "Europiana" (2021) hanno tutti raggiunto la Top Ten della classifica di vendita britannica. Gli ultimi due addirittura la prima posizione. Jack Savoretti ha l'anima divisa in due: una metà britannica e l'altra, il cognome la tradisce chiaramente, italiana. Ad essere italiano, di Genova, era il padre di Jack, Guido. Si parla al passato perché ora Guido non c'è più. E proprio dalla scomparsa del padre che si deve partire parlando di "Miss Italia", il nuovo album di Savoretti, il primo cantato in italiano. “Dopo la morte di mio padre stavo scrivendo tantissimo in inglese, ma non lo sentivo lì con me, mio padre in quelle canzoni non c’era. E io avevo bisogno di lui. Non potevo più far ascoltare le canzoni a mio padre, l’unico modo per continuare, in qualche modo a farlo, era cantare proprio in italiano”.

Nel nome del padre

Il suo è un omaggio al padre e all'Italia che viene ricordata nel titolo dell'album, nella copertina (un collage con scorci da cartolina del nostro paese, del resto anche nel precedente album "Europiana" lo scatto di copertina era stato fatto a Portofino, nella 'sua' Liguria) e nelle parole di "Come posso raccontare", il primo dei tredici brani in scaletta, "Io sarò sempre qualcuno di un po' strano/uno che canta in inglese ma sogna in italiano". Nella canzone invita a non ridere se sbaglia la pronuncia di qualche parola, in realtà l'italiano di Jack è ottimo e non è caratterizzato dall'inconfondibile accento britannico. Il disco italiano di Savoretti non manca però di avere un buon tocco di internazionalità dato dalle collaborazioni qui presenti. Si va dalla cantautrice messicana Carla Morrison con cui duetta nella orecchiabile e riuscita "Canzoni romantiche" alla musicista inglese Delilah Montagu in "Sarà sempre domenica", poi ancora il cantante e chitarrista ex Rascals e Last Shadows Puppets Miles Kane in "Bada bing, bada boom". Nella ritmata "Ultime parole" il duetto, in inglese, è con Natalie Imbruglia, anche lei musicista dal travolgente successo con "Torn" negli anni ', anche lei di origini italiane. Savoretti ha incluso nell'album anche l'italianissima cantautrice Svegliaginevra, in "Per dire il suo nome", che con lui è stata in tour. A chiudere la tracklist, si ribaltano i ruoli e Jack si fa educato ospite mettendosi completamente al servizio di Zucchero nell'interpretazione del classico del musicista emiliano "Senza una donna", un brano che nel 1991 furoreggiò nelle classifiche britanniche quando ad accompagnare Zucchero fu Paul Young.

"Miss Italia"

La canzone che intitola l'album è emblematica del doppio che, per le sue origini, vive Jack Savoretti. In questo brano viene descritta (volutamente) un'Italia che probabilmente non esiste più, se non nell'immaginario del turista straniero. E viene sintetizzata con quel "Miss Italia" nell'accezione inglese 'mi manca l'Italia'. Forse potrebbe fare un po' strano sentirlo cantare in italiano, ma in realtà, a parte l'idioma, Jack è piuttosto fedele a se stesso. Quelle incluse nel disco sono canzoni romanticamente pop, un pop molto italiano. Non è presente il brano che addomestica le programmazioni radiofoniche, ma la scaletta è curata e ben bilanciata. La mia preferita? "Casa colorata". Da oggi Jack è ancora un poco più italiano e la memoria di Guido è stata onorata come si conviene.

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