Frank Turner è indipendente e invincibile

Frank Turner in Gran Bretagna è artista da piani alti della classifica con un manipolo di fan molto devoti. Possiede una penna quanto mai attiva e prolifica, il nuovo album "Undefeated" è infatti il suo decimo da solista in 17 anni di attività. Per il suo impegno politico e sociale lo si può idealmente accostare a una versione aggiornata di Billy Bragg. Un musicista fieramente indipendente – il nuovo disco se lo è inciso e prodotto in proprio nello studio casalingo senza avere alle spalle una major – sempre pronto a mettere cuore e anima per difendere le proprie idee e sostenere le cause che ritiene degne. Un atteggiamento molto onesto verso gli altri e verso se stesso che lo pone in empatica connessione con il pubblico sia su disco che, soprattutto, in concerto dove può dare sfogo alla sua inesauribile energia riuscendo a conquistare anche il più lontano dal palco dei presenti in sala.

Frank Turner è entrato negli 'anta'

Al suo fianco in "Undefeated", a condividere il suo credo musicale, sono schierati una volta ancora gli Sleeping Souls: Ben Lloyd (chitarra), Tarrant Anderson (basso), Callum Green (batteria) e Matt Nasir (piano). Quest'ultimo anche co-autore di tre brani dell'album: "Letters", "No Thank You for the Music" e l'acustica "On My Way". Tre tra i migliori brani del disco, che prende l'abbrivio con il singolo "Do one". Questa è l'ultima canzone scritta per l'album da Frank Turner con il dichiarato intento di sintetizzare il momento dell'esistenza che sta vivendo che lui stesso descrive "rivitalizzato, ribelle, divertente e con una passione ancora viva per il cantare". "Do one" è certamente una delle nuove canzoni che in concerto riscuoterà parecchio entusiasmo. Così come la sgangherata pub song in perfetto stile Pogues "Never Mind The Back Problems". Ma non sono le uniche. Turner ha dichiarato che "Undefeated" è un disco provocatorio ed energico sull’invecchiare vergognosamente, sul fare pace ed accettare questa inevitabile condizione. Frank è entrato negli 'anta', ma la voglia di fare rock'n'roll gli rimane intatta.

Cantautorato punk

"Undefeated" è sempre in bilico tra brevi episodi punk rock caciaroni, veloci, divertenti e graffianti il giusto, e canzoni maggiormente riflessive in cui le parole assumono un significato più profondo senza però perdere quella immediatezza che è ingrediente fondamentale della poetica di Frank Turner. "FTHC", il disco precedente uscito due anni fa, ci consegnava un musicista in uno splendido stato di salute artistica, "Undefeated" gli è assolutamente pari per integrità e qualità artistica. Con ancora nelle orecchie l'elementare e meraviglioso pianoforte che, in chiusura di disco, accompagna le incisive parole della title track ("Stood in the middle of life, love and loss...") leggo che lo scorso fine settimana questo 42enne si è impegnato a fare 15 concerti in 15 luoghi diversi nell'arco di 24 ore per sostenere la causa della musica indipendente... come si fa a non volergli bene.