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«LA PRIMAVERA DELLA MIA VITA O.S.T - Colapesce e Dimartino» la recensione di Rockol

Colapesce e Dimartino, non solo "Splash"

Il "nuovo" album; duetto con Madame, ma senza brano sanremese: è la colonna sonora del road movie

Recensione del 01 mar 2023 a cura di Gianni Sibilla

Voto 7/10

La recensione

Partiamo da due dati, per sgomberare il campo: questo non è il nuovo disco di Colapesce e Dimartino, : ci stanno lavorando, arriverà "probabilmente dopo l'estate". E non contiene neanche "Splash", la canzone che ha vinto il premio della critica a Sanremo (è presente solo nella versione in CD).

La partecipazione Sanremese è il secondo di tre progetti in contemporanea del duo: il primo è stata la collaborazione alla serie di Prime Video "The bad guy" (la sigla originale, "Cose da pazzi", è stata pubblicata come 45" in edizione limitata assieme a "Splash"). Subito dopo Sanremo è arrivato il terzo progetto, "La primavera della mia vita", il road movie psichedelico di cui questo album è colonna sonora.

Nel disco ci sono anche due canzoni inedite: Madame canta, accompagnata dai due, "La primavera della mia vita": una delicata canzone acustica che la sposta in un ambiente per lei relativamente nuovo. E "Il cuore è un malfattore", un brano  del duo, che contiene il memorabile verso "Il mio pisello è più lungo del tuo/ anche se sorridi so che ti dà fastidio" (anche nella versione "Il mio serpente è più lungo del tuo": qua l'abbiamo decontestualizzato, ma ascoltato in apertura di canzone fa un certo effetto), con una bella melodia e una ancora puù bella coda strumentale psichedelica.

Per il resto, si tratta di musica strumentale, un classico "score" da film. C'è musica di repertorio pescata dal catalogo della CAM Sugar (l'etichetta è coproduttrice del film): Lelio Luttazzi, Bruno Nicolai, Gianni Ferrio. E poi ci sono composizioni originali, scritte con approccio quasi filologico, composta suonando davanti alle immagini: “L’immaginario sonoro a cui ci siamo rifatti è quello della library music italiana degli anni ‘70: Fabio Frizzi, Riz Ortolani, Piero Piccioni e ovviamente il Morricone dei b-movies", ci hanno raccontato. "Un universo musicale di cui siamo grandi ammiratori e che si sposava bene con le atmosfere del nostro film, tant’è che poi nel film oltre alla musica composta da noi siamo riusciti a inserire anche alcune composizioni tratte dal catalogo Cam e che fanno riferimento proprio a quegli anni”.  

Nelle tracce c'è qualche divertissment: il coro degli albini (con l "b": nel film si capisce meglio), la band delle suore sommozzattrici, una citazione di "Roadhouse blues" dei Doors in "I love you mbare": una delle sequenze più surreali è quella del raduno dei sosia di Jim Morrison, capitanati da Brunori. E c'è un grande lavoro sulle sonorità vintage, tra spaghetti western e brani come "Le mandorle non crescono d'inverno" che ricordano un po' il lavoro dei Calibro 35, che attingono dallo stesso immaginario. 

Il film è un'operazione interessante, la colonna sonora una degna operazione di contorno: Colapesce e Dimartino fanno le cose a modo loro e spiazzano un'altra volta, in modo piacevole.

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