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«LA RAGAZZA DEL FUTURO - Cesare Cremonini» la recensione di Rockol

Gli album candidati ai Rockol Awards 2022: Cesare Cremonini

“La ragazza del futuro” è in lizza per "Miglior album italiano"

Recensione del 08 dic 2022 a cura di Gianni Sibilla

Voto 8.5/10

La recensione

Fino al 29 dicembre, ripubblichiamo le recensioni dei dischi candidati ai Rockol Awards 2022 nella categoria "Miglior album italiano": è possibile votare qua.
Qua invece le candidature per i migliori live.

Sono anni ormai che si discute su quale sia il senso di un album. Artisti e ascoltatori sono immersi in quella che viene chiamata “l’economia delle canzoni”: le piattaforme e la discografia spingono su singoli e playlist, mentre il formato tradizionale della raccolta sembra in sofferenza continua. “A quel punto un artista fa le sue scelte:  io ho fatto le mie nel segno della libertà”, ci ha raccontato Cesare Cremonini, presentando “La ragazza del futuro”. È un lavoro nato nella pausa imposta da un tour celebrativo mai cominciato - quello dei 20 anni di carriera, previsto per l'estate 2020. Si farà quest’estate ma sarà anche la celebrazione di nuova musica, pensata in maniera organica, con una visione che va oltre le singole canzoni.

Quello di Cremonini (che sulla copertina compare solo con il cognome) è un lavoro che dimostra che gli album ci sono e ci saranno ancora. Sono ancora centrali per tutti gli artisti che vogliono non solo andare in classifica e avere successo, ma conquistare o riaffermare un bene altrettanto importante, la credibilità.  “Cosa può fare attualmente un artista, oltre a produrre canzoni e a fare storie su Instagram?”: un album, appunto. Un momento che rimane un passaggio fondamentale anche per artisti più giovani che vogliono costruirsi una carriera e dimostrare di essere qualcosa di più che fenomeni estemporanei .
Per fare un lavoro complesso e affascinante come questo, ci vuole esperienza, una prospettiva, un punto di vista sulle cose. Usare le parole e la musica come una macchina da presa: è quello che fanno le canzoni de "La ragazza del futuro".

Un album cinematografico? O un serie utopica?

C’è un aggettivo che ricorre, ogni tanto, nella presentazione di un album: “cinematografico”. Il riferimento al cinema serve per dare dignità ulteriore alla musica pop: L’ha usato anche Cesare Cremonini per raccontare queste canzoni, per spiegare sia un’insieme organico di storie per immagini, la versione musicale della classica regola del racconto  “Show, don’t tell” (non limitarti a  descrivere, fai vivere le storie e i personaggi).

Se vogliamo usare queste metafore audiovisive, a me “La ragazza del futuro”, più che un film, sembra una serie. Una di quelle pubblicate tutta assieme e pronte per il binge watching/listening. Una sorta “Black mirror”, ma all’incontrario: vediamo un futuro non distorto e che ci spaventa, ma una racconto che dà prospettiva e speranza. Come in quel tipo di serie che si definiscono “antologiche”,  gli episodi (in questo caso le canzoni) non sono necessariamente consequenziali, ma hanno una serie di elementi tematici e musicali che ritornano da una storia all’altra. Insomma, “La ragazza del futuro” non è un concept album, quanto un lavoro con una forte unità sonora e tematica.

Ne “La ragazza del futuro “ Cremonini i personaggi sono "quelle emozioni che ci appartengono da sempre e che ci riportano all’essenza di chi siamo davvero: esseri umani dai sentimenti semplici, immediati”. Nelle canzoni di questo disco c'è la tenerezza dell'addio al padre in “Moon walk”, la passione in “Chimica”, la follia in “Psyco” e “Stand up comedy”, la solitudine (“Jaky” e “Chiamala Felicità”). Sentimenti "normali", mai raccontati attraverso i loro effetti sulle persone. Non c'è mai manierismo didascalico, ma  un punto di vista personale e senza filtri.

Cut to the chase! (ovvero: come suona il disco?)

A questo punto però verrebbe da dire “Cut to the chase!”, come dicevano i produttori di Hollywood quando gli si presentava un copione. Ok, bello, ma quando arriva l’inseguimento? Tradotto: come suona questo album di Cesare Cremonini? È bello o no?

La risposta breve: suona benissimo, sono canzoni allo stesso tempo dirette e complesse, da ascoltare in cuffia per ogni dettaglio, magari sfruttando il mix in audio spaziale/Dolby Atmos offerto da diverse piattaforme. 

La risposta lunga: così come nei testi ci sono storie raccontate da una prospettiva semplice e complessa allo stesso tempo, le canzoni de “La ragazza del futuro” hanno una ricerca sonora  fatta di un suono stratificato che si muove su tre direttrici. 
La prima, la più più semplice è quella della musica suonata, del piano-chitarra-basso-batteria, spesso con tocchi di genio gentilmente forniti da super musicisti come Steve Jordan, che ora ha preso il posto di Charlie Watts negli Stones. 
Ma le cose si complicano con l’uso dell’elettronica, la seconda direttrice: qua non ci sono i tastierioni di “Logico”, Cremonini passa dall’EDM all’IDM, ai tocchi rarefatti dei beat da ascoltare più che da ballare. Suoni che rimandano a nomi come Moderat, Bonobo, Bicep o Jon Hopkins e che colorano brani come “Colibrì”, “Chimica”, “La fine del mondo” o il finale di “Chiamala felicità”.

Poi ci sono gli archi, opera di Davide Rossi (l’Italiano che ha lavorato su “Viva la vida”, per intenderci) e Nick Ingam. “Stand up comedy” parte come una canzone dei Coldplay e finisce come una dei Queen, per dire. Questa direttrice unisce anche le diverse canzoni con intro e interludi, tanto che diversi brani sono uniti senza soluzione di continuità. Binge listening, appunto, ma anche un ascolto da ripetere, con il tempo che serve.

Il capolavoro dell’album

 “Chiamala felicità” è una “Nessuno vuole essere Robin” parte 2. Il suono unisce l’elettronica con gli archi di Davide Rossi che partono dall'introduzione di "Delfini" per arrivare a ricordare il suono creato da Van Dyke Parks per gli U2 di “All I want is you”.
Una canzone sul rapporto complesso tra felicità e depressione, con una melodia di quelle che restano, parole che ti tagliano in due, sostenute da un arrangiamento perfetto. 

Non a caso messa in chiusura, come un perfetto season finale in cui le immagini diventano ancora più potenti per effetto canzone sulla sequenza. Con quelle parole che salutano lo spettatore: "ma raccontami di te...”

Tracklist

01. Intro (01:25)
02. La Ragazza Del Futuro (04:49)
03. Colibrì (04:35)
04. MoonWalk (04:45)
05. Interlude + (00:42)
06. La Fine Del Mondo (04:57)
07. Chimica (05:42)
08. La Camicia (03:56)
09. Interlude - (00:36)
10. Stand Up Comedy (04:57)
11. Jeky (03:12)
12. Psyco (03:46)
13. Delfini (01:01)
14. Chiamala Felicità (04:23)

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