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«BACK IN BLACK - Cypress Hill» la recensione di Rockol

Il ritorno alle radici dei Cypress Hill

E' il decimo album della band californiana, l'eponimo primo disco venne pubblicato nel 1991

Recensione del 28 mar 2022 a cura di Paolo Panzeri

Voto 8/10

La recensione

Non è una questione di tempo, piuttosto di avere le idee chiare. Basta infatti poco più di mezz'ora ai Cypress Hill per ribadire, una volta di più, con il nuovo album "Back in black", che i ragazzi avranno pure superato i cinquanta ma la voglia di portare avanti le loro istanze non si è ancora persa nella nebbia del tempo. E' un ritorno al futuro quello del gruppo californiano che, una volta di più, non scende a nessun genere di compromesso e manda sul mercato un disco fatto alla vecchia maniera che poi si rivela essere sempre quella nuova se riesce a raggiungere il cuore della gente. Per raggiungerlo si deve essere muniti della capacità di parlare chiaro e di essere credibili, e quanto a credibilità i Cypress Hill non sono secondi a nessuno.

Gli elefanti non sono più in acido

Nel corso della loro carriera i Cypress Hill hanno fatto della contaminazione tra i generi musicali un mantra e ciò si è rivelato tra i segreti del loro successo. Ma "Back in black" è un'altra storia, la contaminazione è con l'hip hop delle origini. Il disco - dopo le divagazioni psichedeliche (sin dal titolo) del precedente "Elephants on acid" uscito nel 2018 - segna un ideale ritorno a casa dopo trenta anni e più di gran girovagare, come sottolineato da Eric Bobo: “È un ritorno alle radici è un disco molto musicale, che tiene intatto il sound dei Cypress Hill. È puro hip hop, forse meno sperimentale rispetto ad altre nostre fasi, per questo è collegabile agli inizi della nostra carriera. Sul fronte degli argomenti parliamo, in fondo, delle stesse cose e allo stesso modo." Al centro degli argomenti adagiati sul tavolo dal gruppo californiano, oltre agli annosi problemi che attanagliano la società c'è sempre, in prima fila, la questione cannabis, "C’è ancora tanta strada da fare. L’erba è legale in California e in altri Stati, ma gli ostacoli ci sono perché il riconoscimento non è a livello federale”.

Explicit

Il contenuto di ogni brano di "Back in black" è esplicito, ciò si riporti a favore del 'parental advisory' e di quanti si potrebbero sentire turbati dal linguaggio usato. Un sempre combattivo B-Real racconta che l'ottima "Bye Bye”, in cui fa capolino il rapper Dizzy Wright, sia una polaroid dell'attuale momento storico: “Penso che con questa canzone si racconti bene la politica di oggi. Veniamo cullati in questo mondo onirico. I politici cercano di farci addormentare e mentre siamo in questo stato di sonno e di inconsapevolezza fanno quello che vogliono.” Non da meno di "Bye Bye” sono gli altri brani scelti come singoli: "Champion Sound" e "Open Ya Mind". Si sta solo divagando, perché da "Takeover" a "The ride", ognuna delle dieci canzoni del disco lavora di squadra, non recitano un copione slegato, la solidità è impressionante, come sottolineato da Bobo: “Chi ci segue ha ascoltato i singoli che abbiamo fatto uscire sulle piattaforme, ma aspetta l’album completo, è sempre stato così, questa è una grande fortuna."

Con la produzione di Black Milk

Proprio così, "Back in black" è un album da valutare nel suo complesso, non è una raccolta di singoli come si usa di questi tempi, e ci racconta che Sen Dog, B-Real ed Eric Bobo - qui prodotti da Black Milk - sanno ancora perfettamente come mettere insieme un disco con i contropacchi e chi segue da vicino - ma anche chi segue da lontano - le vicende dell'hip hop sa bene che non si possono mai dare per scontati i Cypress Hill.

Tracklist

01. Takeover (03:15)
02. Open Ya Mind (03:44)
03. Certified (feat. Demrick) (03:09)
04. Bye Bye (feat. Dizzy Wright) (03:48)
05. Come with Me (03:15)
06. The Original (02:54)
07. Hit 'Em (02:19)
08. Break of Dawn (02:54)
09. Champion Sound (03:04)
10. The Ride (04:04)
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