Elio e le Storie Tese: «Il Kosovo? Meglio mandare soldi che cantare in coro»

Elio e le Storie Tese si esibiscono a Imola in un’anteprima del tour; non la considerano una data vera e propria perché, spiegano, «Suoniamo solo un’ora. Fosse stata almeno un’ora e dieci, l’avremmo considerato un concerto del tour. Comunque siamo più che contenti di essere qui in questo festival, che potremmo anche definire "kermesse". Proporremo brani molto energetici, lo consideriamo un po’ il nostro "Monsters of rock". Ci dicono che non c’è tanta gente quanto l’anno scorso. Ma probabilmente è perché quest’anno ci sono 60.000 persone che si sono dimenticate di venire. Può succedere, una distrazione capita a tutti. Comunque ci sono degli artisti fortissimi. Tutti bravi. Marilyn Manson ci sta sui coglioni, però è bravissimo anche lui». Le domande dei giornalisti poi prendono una piega più seria; si parla del vuoto incolmabile lasciato da Feiez e del prezzo dei cd «troppo alto; fossimo ragazzini ci faremmo anche noi le copie tra amici», dice Faso. Qualcuno chiede un parere sull’iniziativa benefica di Jovanotti, Litfiba e Pelù. «Qualunque cosa abbiano fatto, noi stiamo dall’altra parte», dice Elio. «Credo che sia inutile fare un disco dicendo "poi manderemo i soldi. Io ho dato i soldi alla Missione Arcobaleno. Perché se fossi un kosovaro, del coro dei cantanti non me ne farei nulla».
Prima di annunciare la scaletta del concerto, e specificano che l’artista che si esibirà con loro, Mangoni, terrà una conferenza stampa a parte. Questa poi non si è tenuta, ma non disperiamo di riuscire a strappare qualche frase al riservato artista. Ecco la scaletta:

Rock’n’roll
Born to be Abramo
Giocatore mondiale
Nudo e senza cacchio
Farmacista
John Holmes
Bis
Disco music
Tapparella
La visione