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Maneskin, una reunion tra attesa e strategia

Tra segnali ambigui, progetti solisti e pressioni, cresce l’attesa per il possibile ritorno.
Maneskin, una reunion tra attesa e strategia

Da mesi si rincorrono indiscrezioni e voci sulla reunion dei Maneskin. Era il 23 agosto 2024, più di un anno fa, quando al termine del tour legato all’album “Rush!” Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio, i quattro componenti della rock band romana, salutarono i fan annunciando sui social una pausa a tempo indeterminato: «Conserveremo ogni ricordo, ogni sentimento. Sarete sempre con noi. Non vediamo l’ora di tornare sul palco, dove sentiremo di nuovo l’energia e ci abbracceremo di nuovo. A presto», scrissero i quattro nel post. Da allora le attività del gruppo sono state congelate, mentre i suoi componenti si sono dedicati ai rispettivi progetti da solista. La bassista Victoria De Angelis ha inaugurato la sua carriera da dj, esibendosi anche sui palchi di grandi festival come lo Sziget di Budapest. Il batterista Ethan Torchio ha composto la colonna sonora del film “Ogni pensiero vola” di Alice Ambrogi, mentre il chitarrista Thomas Raggi ha collezionato ospitate sui palchi dei concerti di star del rock come Tom Morello e Patti Smith. Damiano David, il cantante, a maggio ha pubblicato l’album “Funny little fears” e fino a dicembre inoltrato sarà impegnato con il relativo tour mondiale, passato di recente anche in Italia.

La reunion sotto il palco di Damiano

E proprio in occasione di una delle date italiane del tour di David, lo scorso 11 ottobre a Roma, un evento è tornato ad accendere l’interesse intorno alla band: l’apparizione improvvisa di Victoria, Thomas e Ethan sotto il palco del Palazzo dello Sport. Non come tre fan qualunque, ma come tre amici speciali. Un'immagine potente, la cui diffusione non è stata lasciata al caso: la clip dell’arrivo dei tre è stata prontamente fornita dall'ufficio stampa, facendo il giro di redazioni e social. Un episodio che è arrivato a pochi giorni di distanza da un discorso ambiguo fatto da Damiano David durante un concerto alla Roundhouse di Londra. Era il 28 settembre scorso quando il cantante, prima di cantare la sua “Perfect life”, raccontando i motivi della svolta solista ai 4 mila spettatori dell’arena londinese spiegò: «Un giorno qualcosa si è rotto e non mi sono sentito più felice. Non capivo perché. Ero in una band di successo che faceva tournée incredibili. Questo disco mi ha aiutato a capire cosa non andasse: la mia vita era perfetta, ma era l’idea di perfezione di qualcun altro, non mia». Nei successivi concerti, come quello del 7 ottobre al Forum di Milano, il cantante ha provato a correggere il tiro: «Non riuscivo ad essere capito, ma questo sentimento non aveva nulla a che fare con gli altri componenti».

Le ambiguità

Come ricostruito dall’AdnKronos, però, al di là dell’apparizione dei tre sotto il palco del cantante, il racconto sul palco a Roma si è fatto ancor più ambiguo. Prima di cantare la stessa “Perfect life” Damiano David al microfono ha detto: «Ho vissuto un sogno, ho vissuto una favola bellissima con altri tre ragazzi a cui voglio molto bene». E ancora: «È stato quanto di più bello la vita poteva regalarmi per la maggior parte di questo tempo. Ma purtroppo si cresce, si cambia, le priorità diventano altre e qualcosa dentro di me si è rotto». Alla fine dello show Victoria, Thomas e Ethan hanno rimarcato la loro vicinanza al cantante postando sui rispettivi canali social personali video e foto del concerto accompagnate dall’emoticon di cuoricini. Come sempre nel mondo dei Manesin, l’ambiguità è parte del fascino e della strategia.

I bilanci

Ogni elemento appare studiato per tenere vivo il marchio “Maneskin” anche mentre i suoi componenti percorrono strade separate. Marchio che, come rivelato da Open, ha inevitabilmente conosciuto le conseguenze dello stop. Se con la band ancora unita nel 2023 la società che gestiva i loro diritti musicali, la Maneskin Empire srl, aveva scalato la classifica della musica in Italia salendo al primo posto con un fatturato di 18,663 milioni di euro, nel 2024 gli affari si sono più che dimezzati, con incassi di 8,5 milioni di euro, perdendo quindi oltre 10 milioni di euro di ricavi in un anno. La società ha chiuso con un utile di 423.507 euro, un terzo del guadagno di 1,419 milioni di euro incassato l’anno precedente prima della separazione fra Damiano, Victoria e il resto della band.

Le condizioni per la reunion

Cosa stia bollendo realmente in pentola lo sanno soltanto loro. Damiano David sarà impegnato con il suo tour da solista fino al 16 dicembre, quando il “Funny little fears world tour” chiuderà a Washington, DC, negli Usa. Damiano in un’intervista concessa lo scorso giugno al New Musical Express ha parlato del suo futuro: «Non sto già lavorando a un nuovo album da solista – non sono Superman! Ma sicuramente ne farò un altro». All’orizzonte potrebbe esserci anche un film: «Me lo chiedono in tanti… potrei anche cedere». E sui Maneskin? le porte del cantante restano aperte, ma a una condizione chiara: «Per tornare insieme dobbiamo essere tutti ben riposati. E soprattutto, deve partire da un’urgenza autentica, da qualcosa che sentiamo davvero. Non deve sembrare un lavoro, ma un desiderio condiviso. Solo allora avrà senso tornare in studio». Insomma, per il ritorno serviranno le condizioni giuste: prima di tutto il tempo di rifiatare, di ricaricare le energie e di tornare a sentire la voglia autentica di fare musica insieme. Solo allora potrà nascere qualcosa di vero, non un prodotto imposto dalla pressione esterna. L’impressione è che i quattro stiano costruendo il ritorno con la stessa cura con cui anni fa costruirono la loro ascesa, un passo alla volta, tra simboli e silenzi studiati, senza mai concedere la certezza ma lasciando sempre aperta la possibilità che qualcosa stia bollendo sotto la superficie. Una reunion dei Maneskin oggi sarebbe più di un evento musicale: sarebbe un gesto di riconciliazione con sé stessi e con il mito che hanno creato. E se davvero dovesse arrivare, non sarà perché il pubblico la pretende, ma perché i quattro sentiranno di nuovo di avere qualcosa da dire insieme, una scintilla che nessun hype può fabbricare.

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