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La storia dei Black Sabbath, architetti dell'oscurità sonora

In onore di Ozzy Osbourne scomparso a 76 anni, la storia dei padrini dell'heavy metal
La storia dei Black Sabbath, architetti dell'oscurità sonora

Nel cuore industriale di Birmingham, tra le ombre delle fabbriche e il fumo delle acciaierie, prese piede alla fine degli Anni Sessanta una rivoluzione musicale che avrebbe cambiato per sempre il suono del rock. Era il 1968 quando, a partire dall'annuncio affisso in un negozio di dischi di un cantante di nome "Ozzy Zig" che cercava altri musicisti per fondare una band, si iniziò a formare il primo embrione dei Black Sabbath. Ozzy Zig era l'allora ventenne John "Ozzy" Osbourne e a rispondere all'annuncio furono il chitarrista Anthony "Tony" Iommi e il batterista William "Bill" Ward, suoi coetanei ed entrambi già in forze ai Mythology. A loro si unirono poi i chitarristi Jimmy Phillips e Terence "Geezer" Butler, presto passato a bassista, e fu assoldato anche il sassofonista Alan "Aker" Clarke. Costruendosi inizialmente un repertiorio prevalentemente blues, la neonata band scelse in origine di battezzarsi "Polka Tulk Blues Band", accorciato poi in "Polka Tulk". Dopo cambi di formazioni e appellativi, oltre a un primo demo, il gruppo deciso di adottare il nome Black Sabbath, nato da un'idea di Butler ispirato dal film di Mario Bava "I tre volti della paura" del 1963 (nella versione inglese intitolato "Black Sabbath", appunto). Lo stesso titolo venne scelto per una canzone che segnò prima una transizione dal blues a un sound con elementi folk, poi ad atmosfere sempre più cupi e dai toni forti, fino a una visione unica con cui Ozzy Osbourne, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward plasmarono un suono che avrebbe definito l'heavy metal e per cui i Black Sabbath vennero annoverati, da molti critici, come i pionieri del genere insieme ai Led Zeppelin.

La genesi di una leggenda

Dopo aver firmato con Fontana Records ed essere poi approdati all'appena nata Vertigo, i Black Sabbath diedero ufficialmente il via al proprio viaggio con il loro primo eponimo album. Originariamente pubblicato nel febbraio del 1970, con il suo sound grezzo e oscuro, il lavoro d'esordio della band si distinse immediatamente nel panorama musicale dell'epoca gettando le basi per un intero nuovo genere. Brani come la title track e "N.I.B" non solo introdussero nuove sonorità, più pesanti e oscure rispetto al sound di altre band del periodo più melodico e aperto anche a rock 'n' roll e blues, ma anche nuovi temi: l'occulto, la paura e la critica sociale. "Black Sabbath" segnò quindi l'inizio di una carriera che avrebbe visto il gruppo superare numerosi ostacoli e ridefinire costantemente i confini della musica rock.

Quello stesso anno, il mondo fu scosso dall'uscita di un'altra pietra miliare dei Black Sabbath, l'album "Paranoid". Considerato uno dei più grandi album rock di tutti i tempi e tuttora il maggior successo commerciale del gruppo, il disco contiene inni immortali come "Iron man" e "War pigs", consolidando non solo la fama della band ma radicando il suono e lo spirito del metal: potente, ribelle e profondamente connesso alle realtà sociali e politiche dell'epoca. Con l'acesa dei Black Sabbath, si impose sempre di più anche la figura stravagante e fuori dall'ordinario di Ozzy Osbourne che, oltre a diventare una fucina di aneddoti - più o meno estremi, più o meno reali - che hanno arricchito e continuano ad arricchire gli annali della storia del rock, con la sua voce penetrante e la sua presenza magnetica, divenne centrale nel successo della band e del genere.

Ascesa ed evoluzione

Negli anni successivi, i Black Sabbath continuarono a stupire con album come "Master of reality" (1971) e "Sabbath bloody Sabbath" (1973). Ogni disco rappresentava un'evoluzione, sia musicale che tematica. La band esplorava sonorità sempre più complesse, con riff pesanti e testi che affrontavano temi esistenziali e filosofici. La loro musica divenne una sorta di viaggio spirituale, un'esplorazione dell'oscurità e della luce dell'animo umano. Ogni componente della formazione originale della band giocò un ruolo cruciale in questa evoluzione. Ognuno di loro portava un contributo unico, creando un suono che era più della somma delle sue parti. Tony Iommi, con i suoi riff inconfondibili, e Geezer Butler, con i suoi testi profondi e il suo basso pulsante, formarono un tandem creativo straordinario. Bill Ward, con la sua batteria dinamica, completava il quadro. Nonostante i cambiamenti di formazione e le sfide personali, segnati dopo l'uscita definitiva nel 1979 di Osbourne - che ha poi dato il via a una carriera solista di successo, che continua tuttora a regalargli soddisfazioni - da una perenna instaibilità della band, i Black Sabbath rimasero una forza creativa indomabile, prima guidati dal cantante Ronnie James Dio (a cui molti attribuiscono il merito di aver reso celebre il gesto delle corna come segno di riconoscimento tra gli amanti dell'heavy metal) e poi da Ian Gillan, David Donato, Glenn Hughes, Ray Gillen e Tony Martin.

Aneddoti e curiosità

La storia dei Black Sabbath è costellata di episodi che sono diventati leggenda. Tony Iommi, il genio dietro i riff iconici della band, subì un grave infortunio alla mano poco prima di formare i Black Sabbath. L'incidente lo costrinse a sviluppare una tecnica di chitarra unica, che contribuì a definire il sound distintivo della band. Un altro aneddoto celebre riguarda la nascita del brano "Paranoid". Composta in pochi minuti per riempire un vuoto nell'album, la canzone divenne rapidamente uno dei pezzi più amati e rappresentativi della band. Ozzy Osbourne, noto per le sue eccentricità, divenne una figura iconica nel mondo del rock. Tra i tanti episodi leggendari, uno dei più famosi è quello del pipistrello: durante un concerto, Ozzy morse la testa di un pipistrello vivo, credendolo di plastica. Questo gesto, sebbene controverso, contribuì a consolidare la sua immagine di "Principe delle tenebre".

Eredità e influenza

La capacità dei Black Sabbath di combinare potenza sonora e profondità lirica, influenzando molti altri gruppi, dai Metallica agli Iron Maiden, per esempio, ha segnato in modo incisivo l'evoluzione del rock e del metal. Come riconoscimento del loro contributo fondamentale alla musica, dopo cinque occasioni mancate, il 13 marzo del 2006 i Black Sabbath vennero finalmente introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame. Alla cerimonia di premiazione, a cui presenziò la prima formazione storica del gruppo composta da Tony Iommi, Ozzy Osbourne, Geezer Butler e Bill Ward, la band venne introdotta nell'"olimpo del rock" dai Metallica. Cinque anni più tardi, i Black Sabbath al loro stato orginale annunciarono la volontà di riunire con la storica formazione in vista del 2012 per un tour mondiale e l'incisione di un album. Tuttavia, il 3 febbraio 2012 Bill Ward comunicò la decisione di separarsi dal gruppo, che sole due settimane dopo si vide anche costretto ad annullare le date del tour europeo a causa di un linfoma precedentemente diagnosticato a Tony Iommi. Nonostante questi problemi, il 13 gennaio 2013 venne annunciato "13", il diciannovesimo album dei Black Sabbath che, pubblicato poi a giugno dello stesso anno, segnò il ritorno discografico della band dai tempi di "Forbidden" del 1995, e fu il primo lavoro in studio con Osbourne da "Never say die!" del 1978, e con Butler da "Cross purposes" del 1994. Il disco fu supportato da un tour musicale partito nel 2012 e conclusosi nel 2014, seguito poi da una tournée d'addio. “The end” fu il titolo scelto per l'ultima serie di concerti andati in scena tra il 2016 e il 2017 e l'Ep finale dei Black Sabbath, ma fu anche la dichiarazione di intenti con cui i componenti della formazione originale Tony Iommi, Geezer Butler e Ozzy Osbourne, seppur senza Bill Ward, decisero di chiudere l’avventura quasi cinquantennale della band britannica. A distanza di cinque anni da quando il gruppo si mostrò risoluto nel mettere la parola “fine” alla sua storia con un inequivocabile messaggio pubblicato sui social nel 2017, Ozzy Osbourne e Tony Iommi sono poi tornati a incrociare la propria voce e la propria chitarra in un brano, “Degradation rules”, pubblicato a luglio 2022 come estratto dal tredicesimo album in studio solista di Osbourne, "Patient number 9”.

Si è dovuto aspettare fino al 2025, in occasione di "Back to the beginning", per rivedere Ozzy, Tony, Geezer e Bill di nuovo su un palco insieme per la prima volta dopo vent'anni. Il concerto, andato in scena al Villa Park di Birmingham il 5 luglio 2025, oltre a riportare in azione la formazione classica dei Black Sabbath, ha segnato un addio in grande stile sia per la band che il loro iconico frontman. Poco più di due settimane dopo l'ultimo concerto, è poi giunta la triste notizia della morte di Ozzy Osbourne, scomparso il 22 luglio all'età di 76 anni. A coronare la carriera di Osbourne, prima dell'evento finale "Back to the beginning", è stata la sua induzione nella Rock and Roll Hall of Fame come artista solista per la classe 2024.

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