"Il tempo non guarisce la ferita della morte di Chester"

Il bassista dei Linkin Park, Dave Farrell, in un'intervista con Evropa2 ha parlato del percorso della band dopo la tragedia del suicidio del loro cantante Chester Bennington nel luglio del 2017.
Ha spiegato Farrell: "Nella storia della band, la cosa più tragica è stata sicuramente la perdita di Chester. Non c'è nulla che si avvicini minimamente a quello che abbiamo passato. A me, Brad, Mike e Joe da quel momento in poi, ci sono voluti anni prima che ci sentissimo a nostro agio a tornare in una stanza, sederci insieme e dirci: 'Vogliamo provare a ricominciare a scrivere?' Oppure 'Vogliamo ancora fare parte della band? Vogliamo fare musica?'".
Il bassista ha raccontato che gli ci è voluto del tempo per elaborare la perdita di Bennington. "Il mio cervello si è spento e semplicemente ha detto: 'Vado a stare con la mia famiglia'. Vi farò sapere quando vi vedrò, ma per ora è come se fosse esplosa una bomba e ho bisogno di riprendermi e di capire come affrontare la situazione. E' come se il cliché del tempo che guarisce tutte le ferite. Non guarisce la ferita, ma ti dà l'opportunità di guardare le cose da una prospettiva diversa e vedere cosa puoi fare. La tragedia non ti abbandona. Rimane con te, ma riesci a trovare un modo per andare avanti un passo alla volta."
Dopo la morte di Chester Bennington la band ha tenuto un concerto in suo onore nell'ottobre 2017, prima di prendersi una lunga pausa. Durante questo periodo, i membri della band hanno elaborato il loro dolore individualmente. Mike Shinoda ha incanalato le sue emozioni nel lavoro solista "Post Traumatic" (leggi qui la recensione).
Ora la band ha ritrovato un suo equilibrio inserendo in formazione la cantante Emily Armstrong e il batterista Colin Brittain. Nel novembre dello scorso anno i Linkin Park hanno pubblicato l'album “From zero” (leggi qui la recensione), il primo senza Bennington, che stanno presentando in concerto. Il 24 giugno, a Milano, si terrà l'unico live italiano del gruppo statunitense.