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30 anni di Foo Fighters: il brano che salvò la vita a Dave Grohl

Mentre il singolo d'esordio compie trent'anni, la band sembra prepararsi a festeggiare il traguardo
30 anni di Foo Fighters: il brano che salvò la vita a Dave Grohl

La morte di Kurt Cobain, e il conseguente scioglimento dei Nirvana, lasciarono un vuoto insopportabile a un'intera generazione ferita. Dopo aver avuto un ruolo fondamentale in quella rivoluzione grazie al suo stile di batteria potente e combattivo, Dave Grohl scelse il silenzio e la fuga. Partì per l’Irlanda, verso il Ring of Kerry, un angolo remoto e selvaggio dell'Irlanda dove cercare pace e risposte. Ma anche lì, in mezzo al nulla, la memoria lo raggiunse: un autostoppista con la faccia di Kurt stampata sulla maglietta gli ricordò che non si può fuggire dal proprio passato. Fu allora che Grohl capì: doveva tornare a casa, scrivere, suonare, e tornare a vivere. Tornato a casa, Dave rifiutò l’idea di unirsi a un’altra band - si rincorrevano voci di offerte ricevute da nomi importanti come i Pearl Jam e Tom Petty - preferendo "fare ciò che nessuno si aspettava da me". Il musicista si chiuse quindi nei Robert Lang Studios di Seattle nell’ottobre 1994 e registrò, completamente da solo, quindici brani scritti negli ultimi mesi. In cinque giorni incise un intero album, suonando ogni strumento e cantando ogni parte vocale, ad eccezione di un solo assolo di chitarra firmato da Greg Dulli degli Afghan Whigs. Grohl non aveva inizialmente intenzione di fondare una band né di dare un volto al progetto, quindi scelse lo pseudonimo Foo Fighters – un riferimento ironico agli avvistamenti UFO della Seconda guerra mondiale – per far credere che dietro quelle canzoni ci fosse un gruppo vero e proprio, non un solo uomo in cerca di riscatto. Tuttavia, quelle canzoni nate in solitudine, registrate come un esorcismo privato contro il dolore, iniziavano ad aver bisogno di uscire allo scoperto. Dave Grohl decise quindi di arruolare dei musicisti e formare una vera e propria band. Archiviata l'idea iniziale di coinvolgere Krist Novoselic, per non evocare alcun fantasma legato ai Nirvana, Grohl chiamò Nate Mendel e William Goldsmith, reduci dallo scioglimento dei Sunny Day Real Estate, e con loro Pat Smear, già al suo fianco come chitarrista nei tour di Cobain e soci. I Foo Fighters presero così finalmente forma. Il battesimo ufficiale arrivò il 23 febbraio 1995, con il primo concerto del gruppo al Jambalaya Club di Arcata, in California, seguito da tappe nei piccoli club di Portland e Seattle. Il 19 giugno 1995 uscì poi il singolo di debutto dei Foo Fighters, "This is a call". Il brano, arrivato come manifesto della rinascita di Grohl, anticipò il primo eponimo album della band, pubblicato il 4 luglio 1995 poi sotto la neonata etichetta Roswell Records.

"'This is a call' aveva un’energia diversa", aveva raccontato Dave Grohl pochi anni fa ad Apple Music in merito al brano che oggi compie trent'anni: "Era più positiva rispetto alle altre cose che avevo scritto fino a quel momento, e soprattutto dopo la morte di Kurt è stata come un rinnovamento, un risveglio, in cui ho riscoperto la gioia di scrivere e suonare. È strano, perché quando sei in un momento di perdita, di lutto, di dolore… prendi in mano uno strumento e quello che hai dentro semplicemente esce fuori". Aveva aggiunto: “'This is a call' venne fuori a modo suo. Ogni volta che prendevo in mano una penna o una chitarra e iniziavo a scrivere qualcosa, veniva fuori solo roba deprimente. A un certo punto mi sono chiesto: 'È tutto qui, quello che ho da dire?'. Poi è arrivata 'This is a call', qualcosa di diverso, e mi è sembrata giusta".

Spiegando come il primo singolo dei Foo Fighters rappresentò un vero punto di svolta artistico e come gli salvò la vita dopo la morte di Kurt Cobain, in un'intervista per "American Songwriter", Grohl confessò:

"Mi ha aperto una nuova strada, una vita che poteva continuare. Mi ha davvero salvato la vita. Non volevo che sembrasse un progetto solista. Non volevo che sembrasse 'questa è la mia backing band'. Volevo la stessa sensazione che avevo avuto in tutte le band precedenti: un collettivo, un gruppo, qualcosa che facciamo insieme".

Nell'anno in cui Grohl celebra il trentesimo anniversario della sua band, i fan dei Foo Fighters sono già in attesa di scoprire come il gruppo deciderà di festeggiare tale traguardo. Al momento è difficile dire cosa ha in mente la formazione di "Best of you", che finora ha semplicemente iniziato a condividere contenti video e immagini sui propri canali social con l'inequivocabile hashtag #FF30 e il rimando al profilo ufficiale su Substack.com. Attualmente, i materiali pubblicati sui social della band, ruotano tutti attorno ai brani "I'll stick around" e "Big me" - rispettivamente secondo e quarto singolo estratti dal primo album dei Foo Fighters e pubblicati tra settembre 1995 e aprile 1996.

In attesa di scoprire i piani dei Foo Fighters per celebrare i loro trent'anni di carriera, è per ora sicuro che il gruppo ha già fissato la data che lo vedrà tornare sui palchi dopo il silenzio in cui Dave Grohl si era rintanato dopo essere diventato nuovamente padre di una bambina nata fuori dal matrimonio e il lincenziamento del batterista Josh Freese, reclutato dopo la morte di Taylor Hawkins e di cui al momento non si conosce il sostituto.

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