Andy Summers e Robert Fripp: la storia dei loro dischi insieme

Andy Summers era all'apice della sua fama quando, all'inizio degli anni '80, decise di collaborare con il leader dei King Crimson Robert Fripp. Per sua stessa ammissione, sentiva di essere in una fase di stagnazione, con il suo talento, "musicalmente limitato" da una band, i Police, che si era dimostrata capace di produrre singoli semplici e orecchiabili. Voleva una sfida nuova, molto più sperimentale.
Di questa storia l’ex compagno di viaggio di Sting e di Stewart Copeland ne ha parlato in un’intervista con la rivista britannica Prog.
Insieme i chitarristi realizzarono due album (“I Advance Masked” del 1982 e “Bewitched” del 1984 entrambi per A&M) che furono "il definitivo 'vaffanculo' alla casa discografica", quando si rivelarono un improvviso successo.
Summer confessa che non era un fan della musica dei King Crimson, ma in quel momento sentiva che lui e Fripp - che provenivano entrambi da ambienti simili dell'Inghilterra meridionale - avevano una "connessione cosmica".
In effetti, lo stile chitarristico di Fripp era perfettamente controbilanciato dalle parti di Summers, più delicate. Il loro debutto, “I Advance Masked”, interamente strumentale, si posizionò per 11 settimane nella classifica Billboard 200. Tuttavia, la A&M, l'etichetta anche dei Police, pensava che un'uscita del genere avrebbe fatto più male che bene alla reputazione della band.
"La A&M, per la quale i Police vendevano milioni di dischi, non voleva assolutamente che lo facessi", racconta Summers. "Ma non volevano farmi arrabbiare, perché a quel punto avevo troppo potere. Robert e io - prosegue - eravamo entrambi musicisti famosi nei nostri rispettivi gruppi, quindi pensavo che ci sarebbe stato molto interesse. Poi è entrato nella Top 60 delle classifiche. Fu una sorta di 'vaffanculo' alla casa discografica".
I chitarristi hanno avuto a disposizione solo due settimane da passare in studio insieme, a causa degli impegni di Fripp per l'album “Three of a Perfect Pair” dei King Crimson (1984). Ma Fripp dice che la finestra di opportunità è arrivata nel momento ideale della sua carriera.
"Lavorando all'interno dei King Crimson, la mia attenzione musicale è diventata sempre più definita e specializzata", spiega a Prog Fripp. "Quindi, ciò che ha fatto funzionare Summers e Fripp è che Andy era più capace di muoversi verso di me di quanto io lo fossi verso di lui".
Summers, tuttavia, non pensava che il progetto potesse portare ad una “fusione” e a ulteriori sviluppi. Gli piaceva l'idea della polarità. "Robert e io siamo musicisti molto diversi", dice. "Non suonerà il blues con te. È molto bravo a suonare nel suo stile poliritmico. Non avevo mai sentito nessun altro suonare così. Quindi consideravo queste sue caratteristiche come le ossa dello scheletro e la mia funzione era quella di mettere la carne. Lo stavamo capendo man mano.” “Robert e io non avevamo idea di cosa avremmo suonato", continua. "Ci siamo semplicemente seduti con le nostre chitarre e varie attrezzature e abbiamo iniziato a scoprire cosa si poteva fare tra di noi".
Anche se usato con parsimonia, la loro reciproca adorazione per le cose strane è stato riassunto dall'impiego nel disco del sintetizzatore per chitarra Roland. Summers ne aveva già sperimentato uno in "Don't Stand So Close to Me", dall'album “Zenyatta Mondatta” dei Police (1980), mentre Fripp e Adrian Belew avevano portato la nuova tecnologia nel mondo dei Crimson.
Per quanto riguarda Summers è da poco apparso online un filmato in cui il chitarrista insegna a John Mayer come suonare la canzone più impegnativa dei Police.