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Marracash: "I grandi show rap richiedono idee, tempo e lavoro"

Il rapper presenta il tour negli stadi, un mix di musica, cinema e tecnologia: "Sarà più di un live"
Marracash: "I grandi show rap richiedono idee, tempo e lavoro"

Nel 2022, con il “Persone tour”, tra palazzetti e arene estive, Marracash alzò il livello dei live rap. Rivendicando proprio questa missione: “Non mi piace sentir dire che i concerti rap sono inferiori a quelli pop o rock, voglio portare su l’asticella”, disse in un incontro con i giornalisti dopo un Forum di Assago quattro anni fa. Nel 2023 arrivò il Marrageddon che, come scrivemmo, recensendolo, segnò un prima e un dopo: oggi tanti rapper, su quell’onda, sognano o organizzano il proprio mega-festival. Il rapper fu ancora una volta un pioniere. In questo 2025 Marra, primo rapper italiano a essere protagonista di un tour negli stadi (qui le date; più di 250mila biglietti venduti su una capienza da 300mila, fa sapere Friends&Partners) punta ancora più in alto presentando uno show, negli spazi multimediali del Meet – Digital Culture Center di Milano, che unisce musica, tecnologia, teatro, cinema. Un mix di creatività con una vera e propria storia a fare da filo rosso, una trama.

Forma e sostanza

“Avrà un forte contenuto a livello di racconto, ma sarà anche potente a livello di immagine: se viene a vederlo una tiktoker che se ne sbatte della storia, rimarrà comunque impressionata dal punto di vista visivo e dall’imponenza”, dice Marra. E non manca un “power slap”: “C’è una narrativa sbagliata riguardo al rap: sento rapper che dicono ‘ho scritto la strofa in cinque minuti’ oppure vanno a fare le prove per i tour pochi giorni. Questa cosa taglia le gambe, mette il rap nella nicchia. Qualsiasi professionista ad alti livelli non fa le cose in dieci minuti. Noi pensiamo a questo live da mesi, io sto provando da settimane. Esattamente come Vasco o Cremonini. Questa retorica del rap easy fatto in poco lascia il tempo che trova. Servono idee, tempo e lavoro per fare le cose in grande”.  

Mind Industries

La presentazione è subito pirotecnica: a prendere parola per primo è Lorenzo De Pascalis di Ombra Design Studio che, per l’occasione, veste i panni di uno scienziato di Mind Industries, una specie di organizzazione segreta, ha perfino una pagina Instagram a cui poter scrivere, che ha l’obiettivo di “riunire in un unico corpo due anime in conflitto con metodi nuovi e sperimentali”. Il primo paziente? È ovviamente il rapper della Barona, che per tutta la sua trilogia discografica ha raccontato proprio il conflitto tra Fabio uomo e Marracash artista. Il tour negli stadi, come sottolineato anche nel trailer di lancio, sarà il capitolo finale, la chiusura dei conti su questa dicotomia.

Musica, cinema e teatro

“È un grande live, un azzardo – racconta Marracash – al centro c’è una storia dal sapore cinematografico, sull’incontro-scontro di cui parlo nei miei dischi. Uno dei personaggi, di cui si sentirà la voce e con cui interagirò, sarà interpretato da Matilda De Angelis. E ci saranno dei contributi girati da Pippo Mezzapesa per alimentare il racconto. Ci sarà una band. Ci saranno dei ballerini-scienziati. Ci sarà una scenografia impattante con cinque robottoni, cinque braccia che faranno diverse cose. Sul palco ci saranno sia Fabio che Marracash. La scaletta sarà incentrata sulla trilogia. Tutta la storia sarà raccolta in 6 atti che scandiranno la guarigione”. 

Madame unico ospite fisso

Poi prosegue: “È un live che si vuole differenziare, non sarà un Festivalbar con mille ospiti. L’unico ospite fisso sarà Madame, che interpreterà un personaggio. Questo tour sarà uno snodo per la mia carriera, sarà mettere un punto sui miei conflitti interiori. Sarà un mettere in scena tutta la mia trilogia”. Ci sarà un vero laboratorio sul palco e sopra di esso una bolla-occhio con una voce, per l’appunto quella di Matilda De Angelis, oltre a decine di componenti-easter eggs con riferimenti alle canzoni dei tre dischi. “Ci sarà tanta tecnologia, ma con creatività umana -conclude Marra – oggi molti live hanno visual fatti con l’AI. Non c’è nulla di male, ma su questo show lavorano venti persone. Ed è giusto sottolinearlo. Un ultimo spoiler? Perfino la mia manager Paola Zukar avrà un ruolo nello show degli stadi”.

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