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L'album che i fan di Bruce Springsteen vorrebbero ascoltare

Nell'aprile del 1982, il Boss e la E Street Band entrarono in studio a New York, e...
L'album che i fan di Bruce Springsteen vorrebbero ascoltare

Nell'aprile del 1982, Bruce Springsteen e la E Street Band si riunirono allo studio Power Station nel centro di Manhattan, a New York, per registrare il seguito del quinto album del musicista del New Jersey, “The River” (leggi qui la recensione). Springsteen aveva già registrato le demo dei brani a casa ed era entusiasta di dare corpo alle sue registrazioni acustiche con la sua band.

Nella sua autobiografia del 2016 'Born to run' il Boss scrisse: "I brani erano l'opposto del rock che avevo scritto. Erano sobri, ancora superficiali, con un sottostante mondo di ambiguità morale e disagio. La tensione che attraversava il nucleo della musica era la sottile linea tra la stabilità e quel momento in cui le cose che ti connettono al tuo mondo, al tuo lavoro, alla tua famiglia, ai tuoi amici, all'amore e alla grazia nel tuo cuore, ti vengono meno. Volevo che la musica sembrasse un sogno ad occhi aperti e che si muovesse come una poesia. Volevo che il sangue in queste canzoni trasmettesse un senso di destino e di fatalità."

Dopo due mesi in studio, nel giugno del 1982, Springsteen iniziò a mixare sia le sessioni acustiche che quelle con la band al completo. Anni più tardi, nel 1999, alla rivista Mojo dichiarò che era perplesso sul da farsi: "Avevo in mente due esperienze di registrazione estremamente diverse. Avevo intenzione di pubblicarle contemporaneamente come doppio disco. Non sapevo cosa fare." Alla fine, Bruce Springsteen decise che le registrazioni con la band al completo non erano esattamente ciò che desiderava. Sempre nel memoir 'Born to run' riportò: "Ascoltandolo, mi resi conto di non essere riuscito a fare altro che rovinare ciò che avevo creato. Siamo riusciti a far suonare il tutto in modo più pulito, più hi-fi."

In un'intervista del 2010 con Rolling Stone, il batterista della E Street Band Max Weinberg affermò che le versioni elettriche di "Nebraska", "erano tutte molto toste. Per quanto fossero buone, non era quello che Bruce voleva pubblicare." In una recente intervista con il Times, sempre Weinberg afferma di "sperare che un giorno vengano pubblicati i brani delle sessioni elettriche. Gira questa leggenda che non fossero ben suonati, ma li abbiamo suonati alla grande. So che le canzoni sono state registrate, i brani sono lì, quindi spero che un giorno 'Electric Nebraska' veda la luce".

Al pari di Weinberg anche i fan di Bruce Springsteen si augurano un giorno di poter ascoltare l'altra versione di “Nebraska” (leggi qui la recensione). Nell'attesa potranno gustarsi “Tracks II: The Lost Albums”, una raccolta di sette dischi completi e inediti di Springsteen realizzati tra il 1983 e il 2018, che vanta 74 brani mai ascoltati prima. Il Boss al proposito ha spiegato: "'The Lost Albums' erano dischi completi, alcuni dei quali addirittura mixati e mai pubblicati. Ho suonato questa musica per me stesso e spesso per gli amici più cari per anni. Sono contento che avrete finalmente la possibilità di ascoltarli. Spero che vi piacciano".

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