I Sum 41 danno l’addio con la cover dei Rage Against The Machine

Dopo aver concluso il proprio tour finale con l'ultimo concerto andato in scena giovedì 30 gennaio alla Scotiabank Arena di Toronto, i Sum 41 danno ufficialmente il loro addio alle scene con una nuova pubblicazione. L'uscita, disponibile dallo scorso 28 marzo, include una cover di "Sleep now in the fire" dei Rage Against The Machine e una nuova versione del singolo "Landmines", tratto dall'ultimo album "Heaven :x: Hell" (qui la nostra recensione).
La rilettura del classico della band di Tom Morello e Zack de la Rocha dal disco "The battle of Los Angeles" del 1999, più volte riproposta dal vivo da Deryck Whibley e soci in concerto, arriva come parte della serie Spotify Singles, che precedentemente - tra le altre cose ha già visto i Bring Me The Horizon rifare "Wonderwall" degli Oasis.
“Registrare questi Spotify Singles è stato un modo fantastico per festeggiare con i nostri fan in tutto il mondo”, ha dichiarato la band: “Siamo immensamente grati per il loro supporto e siamo entusiasti di condividere questa sessione speciale con tutti”.
Durante il tour d'addio, i Sum 41 hanno salutato il pubblico italiano nel corso del 2024 con tre concerti, il 9 luglio a Milano (qui il nostro racconto) e il 16 e 17 novembre a Bologna e Roma. In un'intervista rilasciata a Rockol lo scorso anno, pensando alla fine della sua band, Deryck Whibley aveva raccontato:
"Opportunità mancate, certo, ci sono molte opportunità mancate. Ci sono molte cose che abbiamo fatto e molti errori che abbiamo commesso. Ci sono stati molti successi e cose di cui sono felice, ma ci sono anche cose che avremmo potuto fare diversamente, forse.
Ma, per quanto riguarda i rimpianti, no, perché mi piace dove siamo arrivati. Amo la mia vita. E adoro tutte le cose che abbiamo affrontato, tutte le difficoltà, che rendono la storia interessante. Questo ti fa riflettere e dire: "Wow, guarda cosa abbiamo fatto". Se tutto fosse stato facile, sarebbe stato abbastanza noioso. Sarebbe stato come se ogni porta fosse stata aperta per noi: ci sentiremmo come dei bambini viziati".