Rush contattati "da ogni batterista" dopo la morte di Neil Peart

Appena pochi minuti dopo la scomparsa di Neil Peart, avvenuta nel gennaio del 2020, i Rush non hanno fatto in tempo a metabolizzare l'accaduto che sono stati travolti da e-mail e messaggi di pessimo gusto di persone che volevano fare un'audizione come nuovo batterista della band.
Successivamente la scomparsa di Peart, i due componenti ancora in vita della storica formazione canadese, il cantante e bassista Geddy Lee e il chitarrista Alex Lifeson, sono tornati a suonare insieme su un palco in occasione dei concerti tributo a Taylor Hawkins dei Foo Fighters a Londra (qui il nostro racconto da Wembley) e a Los Angeles. Nonostante siano tornati a esibirsi insieme anche lo scorso anno per il tributo a Gordon Lightfoot, e aver spiegato di ritrovarsi ogni tanto per suonare, Lee e Lifeson non hanno mai considerato di trovare un sostituto a tempo pieno del grande Peart.
Recentemente ospite dell'emittente radiofonica Q104.3 New York, Alex Lifeson ha ricordato di essere rimasto scioccato dai messaggi ricevuti dopo la scomparsa del batterista dei Rush e - come ripreso da "Loudersound" - ha raccontato:
"Siamo bombardati da questa cosa tutto il tempo. Dopo la morte di Neil, non sono passati più di pochi minuti prima che iniziassimo a ricevere e-mail da ogni tipo di batterista che voleva fare un’audizione per la band, pensando che avremmo semplicemente rimpiazzato qualcuno con cui abbiamo suonato per 40 anni e che ha scritto tutti i testi della nostra musica. Non so cosa passasse per la testa di queste persone".
Nel corso della chiacchierata il chitarrista è tornato a raccontare che lui e Lee si interrogano spesso sull'idea di tornare a fare musica insieme, ma al momento si godono di più la reciproca compagnia: "Ne abbiamo parlato, perché non possiamo evitarlo", ha quindi affermato Lifeson:
"Ma, onestamente, Ged è il mio migliore amico. Penso di sentirlo ogni giorno. Ceniamo insieme, giochiamo a tennis, partecipiamo insieme ad attività di beneficenza. È il mio migliore amico. Vado a casa sua. Lui suona il basso, io suono la chitarra. Ma finisce che vado lì con l’idea di suonare con lui e invece passiamo la giornata a bere caffè e a ridere. Non è solo 'Rush, Rush, Rush, Rush, Rush'. Ho un legame profondo e affettuoso con quest’uomo, e non si tratta solo di ricreare qualcosa che abbiamo già fatto in passato. Non si può mai sapere cosa ci riserva la vita. In questo momento sono davvero felice di quello che sto facendo. Sono coinvolto in molte attività musicali. Amo essere un musicista. Amo suonare la chitarra. Amo suonare la chitarra così tanto. Non è solo un mezzo per guadagnarmi da vivere. È ciò che sono. È il nucleo della mia essenza".