Jovanotti: “Il mio show vitale per prepararsi a tempi difficili”
Esaurite le date marchigiane che hanno dato il via al Palajova (Leggi qui recensione) Lorenzo arriva a Milano per i suoi dodici concerti divisi tra marzo e maggio.
Parte con questa seconda mini residency con la convinzione di essere sulla strada giusta e di star facendo un ottimo lavoro. “È uno spettacolo impegnativo - dice pochi minuti prima di salire sul palco del Forum di Milano per la prima delle sei date in città - arrivo alla fine e sono da buttare e ogni volta mi devono rimontare. Certo - prosegue - la prima data è stata una grande emozione ma poi è andata benissimo e sono seguite serate belle. Il pubblico è impazzito e io con loro. Sono convinto - conclude - che questo sia il mio più bel concerto.”
"Più bel concerto" che tuttavia definisce anomalo, soprattutto per la presenza di una band compatta, che sostiene molto la sua performance. “È una novità, partita come un esperimento, poi alle prove ho capito che mi avrebbe aiutato a divertirmi.” La sua J Street band in cui Springsteen docet. “Assolutamente sì - afferma schiettamente - La E Street Band è l’ archetipo della rock band compatta nel suono. Il riferimento è sicuramente Springsteen ma anche Prince anni fine '80-inizio '90, una band che dà una botta, con gente che suona sul palco al servizio della musica. L’ego - dice - lo abbiamo messo sotto le scale. Sul palco si sta al servizio della musica e della band.”
Jovanotti sostiene che questo PalaJova tour è all’insegna del “tutto suonato”. “Niente basi, e sequenze, solo poca elettronica “suonata” - spiega - Suonare tutto fa funzionare agli arrangiamenti in maniera organica, anche se io non sono assolutamente contrario ad altri modi.” E torna sul merito di usare l’autotune. “È uno strumento favoloso, una figata. Ma va usato bene. Kanye West con “Jesus Is King” ha fatto un capolavoro. Come l’AI, può essere creativo e sorprendente o può semplicemente essere usato. E poi - aggiunge - la musica ha sempre seguito le innovazioni e la tecnologia, basta guardare quello che è successo negli anni ’80 con l’arrivo dei sequencer.”
E a proposito di creatività Jovanotti fa un plauso a Lucio Corsi per la sua scelta del duetto con Topo Gigio e svela che già ai tempi di "A te" aveva pensato di farlo apparire nel suo video - "L'ho proposto a Velia Mantegazza ("la mamma" di Topo Gigio). Lei ha ascoltato il brano, le è piaciuto ma non ha ritenuto che Topo Gigio fosse la figura giusta. Lui - spiega - è asessuato, non ha intimità, riteneva che non fosse la figura giusta per una canzone d'amore." "Ho fatto i complimenti a Lucio, la sua canzone era più adatta. Poi certo - confessa - che mi piacerebbe ancora fare qualcosa con Topo Gigio."
La vita di Lorenzo dal 15 luglio 2023 ha avuto una svolta, il terribile incidente in bici a Santo Domingo lo ha lasciato in un letto d’ospedale per diversi interventi chirurgici, ha poi fatto seguito una lunga riabilitazione con gravi problemi deambulatori. Ma con grande difficoltà e molta volontà ne è uscito, e questo nuovo tour è la prima occasione per “mettersi alla prova”, per testare le sue reali condizioni. “Sto bene, ogni data va sempre meglio, ci guarisco, sul palco. È stata però un’incognita - dice - avevo fatto tanta fisioterapia ma un conto sono quegli esercizi, un conto la mobilità di scena. Devo dire che non ne soffro e che sto recuperando la memoria del palco.” “Ho voglia di starci - aggiunge - ci sto bene. E poi Gianna Nannini mi ha scritto nei giorni scorsi dicendomi che il palco è la cura per ogni nostro male.”
La scelta di questo tipo di concerto risale a prima dell’incidente, era già in embrione, l’idea di base (come quella dei fiori: “mi aveva ispirato il mio viaggio in bici in Amazzonia”) era già stata sviluppata e la sua messa in opera è stata semplicemente posticipata per premettergli di guarire. Alla fine è uscito un live con una sua precisa volontà e identità. “Viviamo tempi complessi - dice - pieni di polarizzazioni, emergenze e crisi permanenti. Allora c’è bisogno di forza e di essere vitali per affrontare i tempi. Così è nato questo concerto divertente, colorato, pieno di riferimenti ai cartoon dei grandi autori. Ora che è partito ho capito - conclude - che era necessario fare uno show allegro, carico, per prepararsi a tempi difficili nutrendoci di cose vitali.”