Sanremo 2025 i Coma_Cose tra meme e canzoni riflessive

Con "Cuoricini" i Coma_Cose tornano in gara a Sanremo, dopo le esperienze con "Fiamme negli occhi" nel 2021 e "L'addio" nel 2023. "Abbiamo fatto tre Sanremo molto diversi tra loro e ora avevamo voglia di raccontarci al grande pubblico con un'altra sfumatura", racconta il duo formato da Fausto Lama e California, ospiti della Rockol Lounge, presso la sede del Club Tenco.
Rockol: Com’è nato questo ritorno a Sanremo? Dalla canzone?
California: Ci siamo trovati bene, a Sanremo. Abbiamo fatto tre Festival molto diversi tra loro e ora avevamo voglia di raccontarci al grande pubblico con un'altra sfumatura. Che è la parte un po' più leggera, tra virgolette, e scanzonata, delle nostre canzoni. Abbiamo cercato “Cuoricini” in maniera molto determinata:ci piaceva portare questo colore di noi che magari il grande pubblico non conosceva, essendo che in precedenza abbiamo porta una mid-ballad, poi una ballad. Quindi ora volevamo arrivare con un pezzo un po' più up.
Rockol: Le vostre canzoni hanno spesso un lato leggero, pop, e uno più riflessivo e malinconico. Come li alternate?
Fausto Lama: Il chiaroscuro, il caldo-freddo, l'alto-basso è sempre una cifra dei Coma_Cose, dal giorno zero. Ci piace, come in questo caso, cantare in una musica scanzonata di primo acchito, fresca e leggera e presentare un testo un po' più profondo. In realtà questo testo è tutto tranne che rassicurante. Non vorrei dire catastrofico, però con l'ironia si gioca su questo concetto del paradosso del cuoricino. Diciamo stramaledetti cuoricini...
Rockol: Nel testo parlate di canzoni che ormai durano come temporali Com’è nata questa riflessione?
California: È sotto gli occhi di tutti la frenesia con la quale viene prodotta la musica oggi in tutto il mondo. ...
Fausto Lama: Una canzone durava cinque, tre anni, tre estati. Mentre oggi dura un mese.
California: Una volta erano brani molto più lunghi. Oggi sarebbe impensabile avere l'attenzione per ascoltare una canzone di cinque minuti. Noi siamo in questo mondo che è quello della musica pop e ci rendiamo conto di quanto ci sia fame di musica. Noi siamo un po' più vintage sotto questo punto di vista: non produciamo tantissimo, anche se scartiamo un sacco di roba. Ci piace arrivare molto decisi con quello che vogliamo fare uscire, quindi siamo un po' più parsimoniosi.
Rockol: La coreografia, i balletti, sul palco sono già da TikTok. È una canzone con i meme incorporati.
Fausto Lama: Ci siamo divertiti a usare proprio TikTok, le piattaforme. La canzone non è contro i social network. Anzi, noi rimaniamo fan delle piattaforme, perché sono pur sempre un luogo per esprimere se stessi e la propria creatività, per incontrarsi e per discutere di temi importanti. Quello che noi sottolineiamo è l'eccesso di un utilizzo. Detto questo ci siamo divertiti, e dico sempre: “Se posso ballare io un TikTok, lo può fare chiunque”. Questo è il concetto che sta alla base.
California: Ci piacciono i luoghi di espressione come i social network. Quello che non ci piace troppo sono determinati tipi di regole e giudizi.
Rockol: Cosa ci si può aspettare dal nuovo disco, “Vita fusa”?
California: Questo è un disco che noi definiamo tenerissimo, come si può evincere dalla copertina, un gattino. È un album molto personale, molto indipendente. Ci sono dentro un sacco di canzoni molto intime. Nell’ultimo periodo ci siamo concentrati su una musica più radiofonica, che parla un po' il linguaggio della hit. Però noi siamo sempre noi stessi per quanto sempre diversi e quindi le nostre origini più alternative più sperimentali continuano a vivere.
Le interviste di Rockol sono realizzate al Club Tenco, in collaborazione con Evolution ed SCF.