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Settembre vince nelle Nuove Proposte: "Ho ripensato a tutti i no"

L'intervista al giovane cantautore che ha trionfato con "Vertebre".
Settembre vince nelle Nuove Proposte: "Ho ripensato a tutti i no"

Con il brano "Vertebre", Settembre si è aggiudicato la vittoria nella categoria "Nuove proposte" a Sanremo 2025 battendo Alex Wyse. "Avevo talmente tanta gioia nel mio cuore, nel mio corpo, che non riuscivo a controllarla", spiega il giovane cantautore, che ha vinto anche il Premio della Critica della sala stampa. All'indomani della vittoria, ospite della Rockol Lounge, presso la sede del Club Tenco, Andrea Settembre, classe 2001 e originario di Napoli, aggiunge: "'Vertebre' è un pezzo che è legato con una corda e un nodo al mio cuore, anzi con le catene, perché non si romperà mai. È un pezzo importante".

Quando ti hanno consegnato il premio, c'è stato un momento quasi di incredulità e di forte emozione.
Veramente, non avevo parole, non sapevo cosa dire, avevo talmente tanta gioia nel mio cuore, nel mio corpo, che non riuscivo a controllarla. Quindi non riuscivo neanche a parlare. Avevo paura che qualsiasi cosa potessi dire, sarei finito a fare qualche figuraccia perché non sapevo contenermi in quel momento. Poi a un certo punto, ovviamente, ci tenevo a ringraziare. Infatti, mi sono andato a riascoltare per capire cosa avessi detto.

Hai ripensato anche al tuo percorso che, dopo anni e sacrifici, ti ha portato a questo premio?
Ci ho pensato, ma sono passate ancora così poche ore che io sto adesso cercando di metabolizzare questa cosa enorme. Però ci ho pensato, ho 23 anni, sono giovane, provo a fare questa cosa, ci sto ancora provando da quando avevo 10 anni. Molte volte mi sono stati detti dei “no”, magari anche giusti, perché non ero pronto o non ero ancora all'altezza per molte cose. Però, i “no” mi hanno fortificato molto e credo che siano spesso davvero importanti per crescere, per maturare, sia personalmente che artisticamente.

Hai dedicato il premio anche alle persone che ti hanno detto di “no”. Per un giovane artista oggi in Italia è veramente complicato fare carriera.
Qualcuno può sentirsi solo in questa cosa, ma alla fine siamo un po' tutti sulla stessa barca. Fare musica oggi è difficile. Certo, dipende da che punto di vista. Se vuoi arrivare a un pubblico più grande ti devi aspettare ovviamente più critiche, più giudizi, che possono buttarti anche giù. Quindi poi bisogna cercare di essere fedeli alla propria arte, a se stessi, e isolarsi anche un attimo dal giudizio negativo. E poi invece isolare anche in maniera positiva il giudizio costruttivo, perché ce ne sono. Io ne ho ricevuti tanti e anzi, alcune volte, anche in quelli cattivi e negativi, cerco di capire se c'è qualcosa di costruttivo. Però talvolta mi dico che c’è solo tanta cattiveria, e amen.

“Vertebre” è un brano che hai fatto subito tuo, dal punto di vista interpretativo. Cosa c'è da raccontare ancora su questa canzone?
Penso di aver detto tutto in quel pezzo cantandolo. È un pezzo che è legato con una corda e un nodo al mio cuore, anzi con le catene, perché non si romperà mai. È un pezzo importante, lo era anche prima di tutta questa esperienza, perché la magia di quando l'ho ascoltata per la prima volta è indescrivibile. La ricorderò per sempre. Ho ovviamente un ricordo speciale anche al di là di questa esperienza che ha reso questo brano ancora più speciale per me.

Inizia il futuro, cosa ci possiamo aspettare?
Ho pubblicato un ep oggi. E poi suonerò in alcune parti d'Italia, Napoli, Roma e poi una terza città che annunceremo a breve. E poi spero che sia un anno di tanta musica scritta, voglio scrivere tanto e voglio suonare in giro e mi voglio anche divertire con la musica.

Le videointerviste di Rockol sono realizzate al Club Tenco, in collaborazione con Evolution ed SCF.

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