Francesco De Gregori alla ricerca di canzoni e storie perdute

Entrando al Teatro Out Off c’è una parete di merchandising e magliette di Francesco De Gregori: alcune riportano frasi di canzoni, come “Pablo”. Quando il cantautore sale sul palco la prima cosa che dice è “Avete letto bene il titolo di queste serate? Siete avvertiti, non suonerò le canzoni famose e non vi ridaranno i soldi”. Lo dice in maniera divertita, quasi ridendo: “Soprattutto non chiedetemi ‘Pablo’, come fa sempre qualcuno”, i 200 spettatori in sala rispondono con un applauso.
È la prima delle serate “Nevergreen (Perfette sconosciute)”, con in scaletta le canzoni “perdute” del repertorio. È una versione aggiornata di "Off the record" che nel 2019 fece alla Garbatella di Roma: una “residenza” da 20 show in un mese, anche questa in un piccolo luogo fuori dal centro, letteralmente e metaforicamente: l’Out Off è uno storico teatro sperimentale nella zona nord di Milano.
"Oggi se non puoi scrivere sold out sei un fallito"
De Gregori - Pork Pie hat nero in testa, giacca scura e pantaloni chiari - rinforza subito il concetto: “Oggi se non puoi scrivere sold out sei un fallito. Così per evitare il problema ho preso un teatro da 200 posti”, che ovviamente sono andati subito tutti esauriti. Lo fa per il piacere della musica e del suonare, ha preparato 50 canzoni, altre verranno messe a punto strada facendo. La scaletta della seconda serata sarà già completamente diversa dalla prima.
Con lui sul palco c’è una band di sette elementi: rispetto allo show della Garbatella ci sono anche batteria e una corista. L’inizio è semiacustico, con “Quattro cani” e “La ragazza e la miniera”: vicino a me c’è un fan che mostra di riconoscere ogni canzone, un altro poco lontano riprende tutto con il telefonino, con il flash sempre acceso. “Usateli pure, fate quello che volete, ma vi consiglio di godervi la serata”, aveva detto poco prima. In prima fila c’è il sindaco Sala, seduto su una seggiolina a lato, una di quelle aggiunte per ricavare qualche posto in più.
Già alla terza canzone si passa al rock, con una versione tesa ed elettrica di “Caldo e scuro” (da “Amore nel pomeriggio”), che è uno dei momenti migliori della serata. Su “Cercando un altro Egitto” nella band compare una Rickenbacker, la chitarra di Beatles, Byrds, Tom Petty e R.E.M. Il “capobanda” Guido Guglielminetti ogni tanto suona un basso Höfner come quello di Paul McCartney. Nell’impasto si sente il suono vintage dell’organo Hammond, che rimanda al Dylan classico.

Dylan, Nannini, Pacifico
Citare Dylan parlando di De Gregori può essere banale e scontato, ma è lui stesso ad evocarlo: nella seconda parte della scaletta c’è “Baby blue” una versione inedita di “It’s all over now baby blue”, tradotta assieme a Pacifico e Gianna Nannini, che lo accompagnano sul palco: “E i santi che pregavi non ci sono più, è tutta acqua passata baby blue”, cantano. De Gregori racconta che si trova bene a lavorare con Pacifico e che poi sul brano si è innestata la Nannini - anche se la canzone non ha ancora una collocazione precisa, forse verrà usata dalla Gianna per un suo progetto. Pacifico sul palco viene chiamato anche per cantare “Alice”: racconta di avere imparato a suonare la chitarra con le canzoni di De Gregori (“Potevi imparare con Hendrix!”, gli risponde lui). La Nannini, dopo la cover di Dylan si prende invece la scena con “America”, accompagnata da De Gregori chitarrista elettrico. Assieme poi cantano “Diamante”, la canzone che De Gregori scrisse per Zucchero.

Storie, Storia e personaggi
La prima parte della serata è una galleria di personaggi e storie: Babbi Natale ammazzati, cantanti (“Caterina” e “Festival”, dedicata a Tenco), altri ancora che hanno vissuto momenti della Storia con la S maiuscola come “il cuoco di Salò” o chi ha vissuto le bombe su “San Lorenzo”, a Roma, vedendo poi il Papa presentarsi nel quartiere come “un angelo con gli occhiali”.
“Numeri da scaricare” (da “Pezzi”) racconta la storia del ferroviere di Auschwitz, quello che faceva arrivare i treni in orario al campo di concentramento e per cui le persone erano solo contabilità. “Diffidate da quelli che promettono di fare arrivare i treni in orario”, scherza. “Ma stamattina pensavo che forse questa espressione riguarda anche il mio mestiere, dove ormai contano solo più i numeri da scaricare”, riflette.
È un De Gregori affabulatore, oltre che cantante. Racconta con autoironia la sua carriera; “C’è stato un periodo in cui mi dicevano che non si capiva cosa dicevo, ma io sapevo cosa avevo in mente quando scrivevo. Poi ognuno nelle canzoni ci vede quello che vuole… Fare le note a pié di pagina mi sembra brutto, quindi immaginate”, raccomanda.
Gli evergreen
Contrariamente alle premesse, la seconda parte della serata vede comparire diversi evergreen: in scaletta ci sono “Generale”, “Rimmel”, una “Sempre e per sempre” piano e voce. Poi i bis con “Mannaggia alla musica” e “Buonanotte fiorellino” con valzer collettivo finale: anche il sindaco scende in pista e balla, su invito di De Gregori. Comunque Niente “Pablo”.
Ma altro che “Mannaggia alla musica”: con questi concerti si potrebbero riempire teatri o spazi più grandi, il conto economico è un pareggio. Ma si fanno per avere il pubblico ad un metro, per il piacere di cantare e suonare le canzoni che si vuole “senza effetti, senza basi, davvero dal vivo” come chiarisce ad un certo punto.
Due ore di concerto memorabili, che volano via in un attimo, tra una canzone che ti sembra di ascoltare per la prima volta e una che canti come se la conoscessi da sempre (ed è davvero così). “Gente strana, gli artisti”, si congeda: è chiaro gli fa piacere vedere che il concerto e la formula sono piaciuti, che è contento di cantare le sue canzoni e di raccontare le sue storie, anche quelle meno conosciute. E non vede l'ora di ricominciare: si replica stasera, poi il 31 ottobre, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 10, 11, 12, 14, 15, 16, 18, 19, 20, 22 e 23 novembre.
La scaletta
Quattro cani
La ragazza e la miniera
Caldo e scuro
Cercando un altro egitto
I matti
Caterina
Festival
Gambadilegno a Parigi
L’uccisione di babbo natale
Il cuoco di Salo’
Numeri da scaricare
San Lorenzo
Generale
Alice (con Pacifico)
Baby blue (con Gianna Nannini)
America (con Gianna Nannini)
Diamante (con Gianna Nannini)
Banana republic
Un guanto
Sempre e per sempre
Rimmel
bis
Mannaggia alla musica
Buonanotte fiorellino