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Ornella Vanoni: “È il momento di ballare sulla mia musica”

La cantante milanese ricanta i suoi brani riarrangiati da giovani producer e tutto è elettronico
Ornella Vanoni: “È il momento di ballare sulla mia musica”

90 anni e non sentirli, 90 anni e avere ancora voglia di rivolgersi a un nuovo pubblico, 90 anni e sperare di lasciare un’eredità artistica che possa interessare anche i giovani. 90 anni e avere voglia di ballare (o meglio, far ballare).

Con queste premesse Ornella Vanoni prende una manciata di sue canzoni storiche, e le affida a dei giovani produttori i quali le rileggono in una chiave dance ed electro pop, con una sensibilità del tutto diversa dagli originali. “È un disco da ballare - dice la cantante - perché gli ascolti si fanno su un’altra musica, più rilassante, com’era prima”.

“Il mondo è cambiato e così anche i suoni” scrive Ornella sulle note del CD fisico; ed è così anche per queste 12 canzoni che pescano nel repertorio della cantante milanese, pubblicazioni tra il 1968 (la cover di “Io che amo solo te” scritta nel ’62 da Sergio Endrigo) e il 2021 (“Arcobaleno” dall’album “Unica”), tutte riproposte su una base musicale nuova, con suoni moderni ma che stilisticamente guardano anche al passato. E con questo obbiettivo Ornella si mette in gioco, entra nella modernità (o meglio nel presente). Un tuffo nella disco anni ’70 da cui si riemerge in un electro pop un po’ senza tempo. D’altronde dice la Vanoni “Viviamo circondati dall’elettronica e di conseguenza anche la musica si è evoluta”. 

Tutta questa operazione va sotto il titolo di “Diverse”, perché diverse sono le canzoni che escono da queste rivisitazioni. Lo sono sicuramente dal punto di vista stilistico ma lo sono anche per l’approccio, per l’intenzione del brano che tuttavia mantiene la sua essenza melodica. Ed è proprio su questo aspetto che Ornella Vanoni è in “pieno controllo”, perché tutti i brani (a eccezione di “Sant’Allegria”) sono stati ricantati per l’occasione nel corso di quest’anno. Quindi vocalmente c’è l’Ornella di oggi.

Il nuovo album è stato anticipato dai singoli “Perduto” (con la produzione di heysimo - al secolo Simone Sproccati) e “Ti voglio” (con Elodie e Ditonellapiaga), il primo in origine uscito nel 1992 e il secondo nel 1977. Alla fine “Diverse” mantiene ciò che promette nel titolo e crea un interessante esperimento. Difficilmente il pubblico più “tradizionale” di Ornella apprezzerà sino in fondo questo progetto, ma allo stesso tempo il repertorio della cantante arriverà alle orecchie di un pubblico molto più giovane che, in queste riletture più affini ai propri gusti, può ancora riscoprire l’essenza della canzone. È un interessante lavoro di “svecchiamento” o meglio di attualizzazione di un patrimonio della musica italiana. Versioni diverse (non tutte perfettamente riuscite) ma che pur con suoni nuovi mantengono la bellezza e la forza degli originali, dimostrando che sono parte di una musica “senza tempo”, adatte a ogni vestito. 

Tredici brani che ben rappresentano il percorso della Vanoni, canzoni firmate da prestigiosi autori affidate alle mani di giovani produttori, dj e musicisti che usano l’elettronica come uno strumento corale, non tutti famosi ma tutti rispettosi ed entusiasti di ciò che hanno fatto. 

Oltre al già citato heysimo (che ha lavorato con Salmo su “Playlist” e che anima con i suoi Dj set il Magnolia di Milano) troviamoIo so che ti amerò” (cover di “Eu sei que vou te amar” firmata Jobim /De Moraes), dall’album “La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria” del 1976 prodotta da Giordano Colombo, già batterista per Battiato, Ligabue e altri, oltre che produttore per Ultimo, Gazzelle, Ligabue, Ermal Meta e che firma anche “Una vita in vacanza” de Lo Stato Sociale. La successivaArcobaleno”, la più recente, dall’album “Unica” del 2021, è riproposta nella nuova versione dai Dj Protopapa & Dumar. Mentre “Musica Musica” (in origine su "Duemilatrecentouno parole", album del 1981) è prodotta da Brail (al secolo Iacopo Senigallia), che ha lavorato tra gli altri ai brani di Madame (“Il bene nel male” presentata a Sanremo), Aiello, ditonellapiaga, Coma_Cose, Ariete, Psicologi e Mannarino.

Il dj italo canadese Bruno Belissimo propone la sua versione di “Occhi negli occhi”, del 1977 presente nel album “Io dentro”. Hey Cabrera! (al secolo Gianluca Servetti e che ha già remixato i Ricchi & Poveri) invece mette mano al classico “Io che amo solo te”. Segue “Per un’amica” (ancora da "Duemilatrecentouno parole", album del 1981) prodotta da Emanuele Novaro, in arte Sol Novaro. Per “Ricetta di donna” (dall’omonimo album del 1980) torna in campo Giordano Colombo. Marco Maiole “mette mano” a “Una bellissima ragazza” (dall’album con lo stesso titolo del 2007). Lorenzo Morresi è il produttore di questa nuova versione di “Vai Valentina”, brano che in quanto a modernità non aveva nulla da recriminare già nel 1981 quando uscì sull’album “Duemilatrecentouno parole”. Il nome di okgiorgio appare come firma della nuova versione di “Dettagli” in origine nell’omonimo album del 1973 (è questo il brano più “antico” del lotto). okgiorgio ha già “prodotto” per Fulminacci, Giovanni Truppi, appare nell’ultimo Tananai, ha collaborato con Pinguini Tattici Nucleari, Loredana Berté, Carl Brave, Tancredi, Rose Villain. 

Si balla alla grande invece con “Sant’Allegria” (dall’album “Argilla” del 1997) remixata da Jack Sani il quale dice: “Quando l’ho pubblicata su TikTok avevo aspettative molto basse perché non era una traccia molto conosciuta, ma probabilmente è stato proprio quello uno dei suoi punti di forza.” Chiude l’album il trio vocale Vanoni, Elodie e Ditonellapiaga. Una sorta di passaggio di consegne che avviene sulle note diTi voglio” dall’album “Io fuori”, pubblicato nel 1977.

“Diverse” in sostanza è un disco che guarda al passato, lo prende e lo veste di abiti nuovi. D’altronde Ornella Vanoni non ha più niente da dimostrare, la sua grandezza è riconosciuta e sotto gli occhi di tutti. Non stupisce nemmeno questa sua attenzione al presente, è sempre stata un passo avanti. Il bello è che continua a essere curiosa e piena di stimoli anche con nove decenni sulle spalle. 

 

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