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50 anni di Tenco: Giorgio Gaber

Celebriamo l’edizione del 1974, in cui il cantautore milanese si aggiudicò il premio
50 anni di Tenco: Giorgio Gaber

Nel 2024 ricorre il cinquantenario del Club Tenco, la maggiore iniziativa italiana dedicata alla canzone d’autore, di cui Rockol è partner ufficiale. In un percorso di avvicinamento all’edizione di quest’anno, ne celebriamo la storia in dieci puntate attingendo dal suo storico archivio.

 

Quella del 1974 fu la prima edizione del Premio Tenco, nato da un’idea di Amilcare Rambaldi. Quell’anno i premi Tenco furono attribuiti a Léo Ferré, Gino Paoli, Sergio Endrigo, Domenico Modugno e Giorgio Gaber,   attribuito a Tom Waits, e il premio per l’operatore culturale a Nanni Ricordi, come si può approfondire in modo esaustivo sul numero originale del 1974 de “Il Cantautore”, la monografia annuale curata e pubblicata dal Club Tenco.

 

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Giorgio Gaberscik, in arte Gaber, nasce nel 1939 a Milano. Inizia a comporre canzoni, quando è ancora studente, suonando la chitarra, e come chitarrista jazz guadagna le prime paghe da musicista. Suona con Adriano Celentano, Enzo Jannacci (col quale forma il duo “I due corsari”), e nel gruppo country&western dei Rocky Mountains Old Time Stompers. Scrive insieme a Luigi Tenco quella che è considerata la prima canzone rock in italiano: “Ciao ti dirò” (1958), che gli permette la prima apparizione televisiva (al “Musichiere”, nel 1959).

Negli anni Sessanta inizia un sodalizio con Umberto Simonetta, che scrive per lui i testi di canzoni come "La ballata del Cerutti" (1961), "Trani a go-go" (1962), “Porta Romana" e  "Le nostre serate" (1963); intanto lavora in teatro con Maria Monti (nel loro repertorio “La balilla”, “Goganga”, “Benzina e cerini”, presentata a Sanremo nel 1961). Fra le altre canzoni di quel periodo vanno ricordate “Non arrossire” e “Le strade di notte” (1961), “Così felice” (1964, in gara a Sanremo) e “Pieni di sonno” (1965). Nel 1966 torna a Sanremo con “Mai, mai, mai Valentina” e l’anno dopo di nuovo con “...E allora dài” (scritta con Franco Battiato, col quale avvia una collaborazione anche come produttore). Nel 1966 partecipa al Festival di Napoli con “’A pizza”.

Intanto lavora in televisione come autore e conduttore di spettacoli come "Canzoni di mezza sera" (1962), "Teatrino all'italiana" (1963), "Canzoniere minimo" (1963), "Milano cantata" (1964), "Questo e quello" (1964), "Le nostre serate" (1965), "Diamoci del tu" (1967).

Nel 1968, già popolarissimo, pubblica con successo di vendite “Torpedo blu”, una canzone sull’onda del revival degli anni Trenta (e infatti presenta in TV il varietà "Giochiamo agli anni Trenta" (1968). Nello stesso anno pubblica un album impegnato e discusso, L’ASSE DI EQUILIBRIO, che prefigura la svolta del teatro-canzone. Anche i 45 giri cominciano a sfiorare temi sociali, benché in tono sorridente (“Barbera e champagne” e “Com’è bella la città”, 1969). Nel biennio 1969-'70 è protagonista di una tournée teatrale con Mina. Nel 1970 conduce "E noi qui", varietà televisivo in cui propone alcuni pezzi scritti con Sandro Luporini, che sarà il suo coautore di tutta la produzione di teatro-canzone.

Lo spettacolo "Il signor G" debutta il 22 ottobre 1970. Da lì in avanti, la produzione discografica di Giorgio Gaber si limiterà quasi esclusivamente alla registrazione integrale dei suoi spettacoli: mette in scena I BORGHESI, 1971; DIALOGO TRA UN IMPEGNATO E UN NON SO, 1972; FAR FINTA DI ESSERE SANI, 1973, Carosello; ANCHE PER OGGI NON SI VOLA, del 1974, anno in cui gli viene conferito il Premio Tenco.

 

Qui la biografia completa di Giorgio Gaber.

 

Il Premio Tenco 2024 avrà luogo dal 17 al 19 ottobre. Rimani aggiornato seguendo il sito ufficiale della manifestazione.

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Foto: Fondazione Gaber

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