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Davide Van De Sfroos: un live da ascoltare e da cantare

Il cantautore porta sul palco le atmosfere dell’ultimo album “Manoglia”. Recensione e scaletta.
Davide Van De Sfroos: un live da ascoltare e da cantare

Dopo aver ascoltato “Manoglia”, un album intimo, acustico, raffinato e ricco in senso emotivo, non era impossibile che la trasposizione live portasse a un concerto come quello che Davide Van De Sfroos sta mettendo in scena in questo tour.

Inoltre conoscendo le differenti anime di Davide Bernasconi è inevitabile che il passato, la sua propensione “folk” e “comunitaria” e di condivisione non fosse presente, per quanto “filtrata” attraverso le sensibilità di questa nuova messa in scena.

Questo connubio e versatilità artistica è andata in scena anche agli Arcimboldi di Milano, in una sala (è il teatro più grande d’Italia con oltre 2300 posti) piena e appassionata.

“Manoglia” (Leggi qui intervista) è un disco figlio di riflessioni personali del suo autore raccolte da tempo nei cassetti e poi “riversate” su un disco che profuma di “terra”, di relazioni con la natura e con le sensazioni più intime ed intense, che sa di magia, di ancestralità espresse in una forma sonora anch’essa intima, quasi minimale. Una musica non “invasiva” che lascia ampio spazio alla riflessione, al pensiero, alla vivibilità delle suggestioni raccolte e raccontate nei testi, molto personali.

Ecco allora che tutto questo spirito torna forte e netto nella versione live. I suoni sono morbidi, la parte ritmica (per stessa ammissione del suo autore) è delicata, tende a sostenere e non a trascinare. La strumentazione usata, le sue modalità di uso, insieme agli arrangiamenti creano una grande atmosfera a cui si unisce la poesia dei testi di quest’ultimo disco. Poi ci sono i racconti che introducono come d’abitudine ogni brano, monologhi a volte poetici, a volte descrittivi (e si sa quanto sia bravo Davide in questo ambito), ma a volte anche divertenti, scanzonati, ironici. Sono, così come tutta la sua poetica, intrisi della sua gente, della sua terra, del suo microcosmo che si trasforma in macrocosmo e che con parole, parlate e cantate, e musica, De Sfroos descrive a meraviglia. E ancor più questo succede nel tour di “Manoglia” album che si presta alla poesia.

È così, è con queste caratteristiche che Davide Van De Sfroos con il suo gruppo, conquista il pubblico. Ci sono momenti, anche assai delicati, in cui si viene rapiti, canzoni in cui l’ascolto, nel silenzio più assoluto, è totale e totalizzante, momenti in cui si viene cullati dalla magia, dalla sobrietà, bellezza ed eleganza dell’attimo. Un’intensità così profonda che poche altre volte Davide Van De Sfroos aveva messo in scena, forse solo, per quanto diverso, con il tour orchestrale. Intensità che raggiunge l’apice in brani come “Shandeme”, con la sua anima etnica, “Ankainkoo”, “Crisalide” o ancora nella classicissima e delicata “Ninna nanna”, con il suo poetico momento d’intimità con il pubblico.

Ma poi c’è anche l’anima più scanzonata, quella da cantare, da condividere tutti insieme. Ecco allora arrivare i suoi cavalli di battaglia, quelle canzoni che ti portano alla festa, ti rimandano sull’aia con la loro anima ”popolare”, apparentemente leggera ma che in realtà (basti pensare a “La Curiera”) raccontano anch’esse di un mondo, di una società che parte dal microcosmo lariano per poi diventare generale, umana.

Anche in questi frangenti però tutto è riportato allo spirito generale del concerto, dove c’è una forte ricerca d’atmosfera fatta con suoni pieni e complessi, morbidi e perfettamente calibrati, ma non per questo meno “divertenti” e coinvolgenti. I brani che assumono questo ruolo sono quelli che arrivano dal passato, soprattutto dal “primo” Van De Sfroos. Ecco allora in scaletta l’immancabile “Pulenta e Galena Fregia” (cantata da tutto il pubblico), una strana (non convincente fino in fondo) Irish Version di “Yanez”, “Nona Lucia” (un travolgente ballabile), “Gira gira” in versione reggae/rocksteady e l’immancabile “La Curiera” in chiusura.

Ancora una volta De Sfroos da un’ennesima prova della sua abilità, della sua versatilità, di come sappia proporre mondi musicali e poetici differenti che riesce a traslare nello spettacolo live. Il “Manoglia Tour” è un concentrato di poesia, emozioni e belle sensazioni. Un live e un disco da ascoltare captando ogni vibrazione e ogni preziosa sfumatura. La conferma di un poliedrico artista che comunque fa sempre centro.

Terminato il tour teatrale un altro importante appuntamento attende Davide Van De Sfroos: sabato 23 novembre tornerà ad esibirsi al Forum di Milano. Poi, dopo un periodo molto intenso, si prenderà una pausa.

Scaletta

Intro
La ballata delle 4 foglie/Foglie al vento
Manoglia Ver Capodanno
La ballata del mscheraio
Pulenta e galena fregia
Yanez
La canzone che non c’è
Canzun d’amur
Shandeme
El mekanik
New Orleans
Crisalide
Gira Gira
Nona Lucia
Ninna Nanna
Ankainkoo
Forsi
El Mustru
Il costruttore di motoscafi
Zia Nora
El Giuvannon

Bis
Akuaduulza
La curiera

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