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E' inglese la "nonna" di Victoria dei Maneskin?

Affinità (senza molte divergenze) fra Gil Weston dei Killjoys e la bassista italiana
E' inglese la "nonna" di Victoria dei Maneskin?

“Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles”, il titolo del mio ultimo libro, è solo apparentemente un paradosso. In realtà si tratta dell’accezione psicologica del termine plagio: ovvero la fascinazione che induce gli autori, per quanto onesti e virtuosi, a subire il carisma dei propri modelli. Lo dice il vocaolario: "plagiare" significa non solo "copiare" da qualcun altro, ma anche, in senso transitivo, influenzare qualcun altro. Così fu Jerry Lewis a plagiare il primo Adriano Celentano, e altrettanto fece Elvis Presley con Little Tony e Bobby Solo. Mentre Joe Cocker plagiò Zucchero che per un lungo periodo oltre a comporre ed eseguire canzoni che somigliavano evidentemente a quelle incise dal suo modello inglese ne mimò la gestualità nelle esibizioni. Fascinazione che riguarda Gil Weston, ammaliante e scatenatissima bassista dei Killjoys, che sembra aver plagiato Victoria de Angelis, seducente e impetuosa bassista dei Måneskin. 

The Killjoys erano la band punk rock nata nel 1976 a Birmingham in cui esordì Kevin Rowland, futuro cantante dei Dexys Midnight Runners. Basta dare un’occhiata al documentario "Punk in London" diretto nel 1977 da Wolfgang Büld, e al brano “Johnny Won’t Get to Heaven”, per confrontare come nei Måneskin Victoria De Angelis si muove e interagisce sul palco con Damiano David rispetto a come Gil Weston interagiva nei Killjoys con Kevin Rowland. Due gocce d’acqua. 


A volte la fascinazione produce effetti straordinari. Cioè capita che la vittima diventi più popolare del modello.
Il caso più strepitoso di tutti i tempi è italiano, ma ebbe rilevanza internazionale, ed è legato a “Cuando calienta el sol”. La canzone in lingua spagnola uscì in Messico nel 1961 nell’esecuzione del trio cubano Los Hermanos Rigual. A intercettarla furono il dirigente della Durium Krikor Mintanjan e il compositore Franco Cassano che la fecero incidere in lingua originale a tre artisti lombardi contrabbandati per messicani: così Marcello Minerbi, Carlo Timò e Tullio Romano divennero Los Marcellos Ferial e la loro versione di “Cuando calienta el sol” conquistò la hit parade nazionale e addirittura europea, prima che la Rca Italiana, titolare dei diritti della versione primigenia, riuscisse a stampare e distribuire quella degli autentici artisti caraibici.

La Rca citò in giudizio la Durium ma non riuscì ad avere soddisfazione rispetto al danno subito. Al quale si aggiunse la beffa. Nel 1963 infatti la Rca assieme alla Southern Music, le due aziende editrici di “Cuando calienta el sol”, e Mogol quale sub-editore e paroliere della versione italiana del brano, furono denunciati da Sabatino Piovani, compositore e baritono spesso a fianco di Beniamino Gigli, nonché nonno di Nicola Piovani, premio Oscar 1997 per le musiche del film “La vita è bella”. 
Sabatino Piovani chiese al tribunale di Milano il sequestro con procedura d’urgenza di “Cuando calienta el sol” in quanto plagio della sua “Portami via con te”, canzone scritta e depositata nel 1956. La Rca si difese sostenendo che il ritornello sotto accusa era in realtà già presente in vecchie composizioni in pubblico dominio: da “Addio sogni di gloria” a “Si le destin nous séparait”, e persino nell’intermezzo del “Guglielmo Ratcliff” di Pietro Mascagni. In definitiva, per scongiurare l’ulteriore danno, la Rca fu costretta a screditare il proprio brano ammettendo l’assenza di originalità nel lavoro degli autori. 

Quel “Cuando calienta el sol” fu certamente l’investimento più buio del colosso discografico italostatunitense, mentre continuò a portare fortuna ai sosia che proseguirono a incidere brani in spagnolo, mantenendo – anche con la complicità della stampa di settore – l’immagine sudamericana: nei loro concerti Los Marcellos Ferial si presentavano abbigliati con poncho e sombrero e a bordo di una Chevrolet targata Venezuela e intonavano “El cigarron”, “Las campanas”, “Llorando me dormi”, “Estoy enamorado”, “Vaya con Dios”. Soltanto nel 1964 decisero di rivelare la propria italianità conquistando però nuovamente il vertice della classifica dei dischi più venduti con “Sei diventata nera” e “Angelita di Anzio”. La clonazione dei poveri Hermanos Rigual non aveva più ragione di essere protratta. 

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