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"Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles", scrive Michele Bovi

Esce il nuovo libro del giornalista e autore, presentato a Roma
"Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles", scrive Michele Bovi

Michele Bovi, giornalista, musicista e autore, ha pubblicato "Anche Mozart copiava" nel lontano 2004 (il libro era arricchito dal "Manifesto del PlaGenio" di Pasquale Panella); poi è tornato sul tema con "Ladri di canzoni" (Hoepli, 2019) e ora è in libreria con "Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles" (Minerva Edizioni), che ha presentato martedì sera a Roma presso la Fondazione Ernesta Basso. Insieme all'autore erano presenti Giorgio Assumma (famoso avvocato esperto in diritto d’autore, in passato anche presidente della SIAE), Vincenzo Maria Mastronardi (psichiatra, psicoterapeuta e criminologo clinico), il musicista Nicola "DJ Batman" Battista e la regista Caterina De Mata.
Bovi ha così aperto l'incontro:


«Questo è un libro che racconta la storia della musica attraverso un’ottica diversa, quella delle somiglianze e del plagio. Il libro è imponente per numero di pagine, ben 368, ma non bisogna farsi spaventare dallo spessore; ha la particolarità di avere un indice vastissimo, contenente i nomi di molti autori che hanno fatto uso di plagio». 


Ed ha aggiunto:


«Noi sosteniamo l’inevitabilità del plagio; ormai dopo tanti anni il plagio è stato utilizzato da tutti gli artisti, da Mozart a Giuseppe Verdi. È stato ed è tuttora una chiave per scrivere le canzoni».


Ha poi presentato Carla Vistarini, scrittrice, sceneggiatrice e paroliera (è autrice del testo di centinaia di canzoni, fra le quali "La voglia di sognare" di Ornella Vanoni, "Mondo" di Riccardo Fogli, "La nevicata del '56" di Mia Martini, "Buonanotte buonanotte" di Mina, ed è stata l’unica donna a ricoprire il ruolo di direttrice artistica del Festival di Sanremo), e ha dato la parola a Giorgio Assumma (che ha spiegato cos'è il plagio secondo la legge e in quali casi si verifica) e a Mastronardi (che ha raccontato ai presenti alcune sue esperienze professionali, come la causa intentata da Al Bano a Michael Jackson per aver "plagiato" la sua "I cigni di Balaka"); poi il giornalista Mauro Mazza ha illustrato alcuni dei casi di plagio trattati nel libro.


La serata si è conclusa con una breve esibizione musicale di un gruppo formato per l'occasione da Mal dei Primitives, dal tastierista Vince Tempera, dallo storico chitarrista dei Rokes Johnny Charlton, dal bassista del Banco del Mutuo Soccorso Gianni Colaiacomo, e dal batterista Duilio Sorrenti.

Mal, a margine, ha raccontato un aneddoto che riguarda Luigi Tenco:


"Una sera Sergio Bardotti, paroliere e autore televisivo, mi ha invitato a casa sua, dove con Luigi Tenco, che io non conoscevo, abbiamo cercato di trovare le parole giuste per la versione italiana di 'I Ain't Gonna Eat Out My Heart Anymore' degli Young Rascals. Fu Tenco a ideare la frase 'I tuoi occhi sono fari abbaglianti ed io ci sono davanti', che io ho provato a ripetere, ma con la mia pessima pronuncia italiana. Gli promisi che mi sarei impegnato nel migliorarla, ma lui mi disse che dovevo invece continuare a cantare con il mio accento inglese. È colpa di Luigi Tenco se io oggi parlo e canto ancora così".

 

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