Calcutta, "Relax": guardare una performance da una fessura

All’uscita di Villa Medici i fan che per primi hanno avuto modo di entrare all’interno del museo per assistere alla performance di Calcutta sono un po’ stupiti. E non lo nascondono. Un’esperienza “bizzarra”, la definiscono. Avevano acquistato i biglietti convinti di poter assistere a un concerto del loro idolo, che manca dalle scene da quattro anni e mezzo. Si sono dati appuntamento sulla collina del Pincio, a Roma, aspettando le 16, l’orario previsto per l’inizio della prima della serie di sedici performance in programma ogni mezz’ora fino alle 23.30, per tutto il week end, con le quali pensavano che il cantautore emblema dell’indie pop presentasse in anteprima il nuovo album “Relax”. Invece una volta arrivati davanti la sala dell’Accademia di Francia si sono ritrovati le porte d’ingresso chiuse da alcune lastre con al centro delle fessure a forma di lettere: “R”, “E”, “L”, “A”, “X”, praticamente quelle che compongono il titolo dell’album in uscita il 20 ottobre. È stato solo guardando, a turno, attraverso quelle fessure, che hanno potuto intravedere Calcutta, chiuso dentro la sala insieme ai suoi musicisti e ai rispettivi strumenti, alle prese con una sorta di prova generale “aperta” - si fa per dire - al pubblico del tour che dal 30 novembre, partendo da Mantova, lo vedrà esibirsi nei principali palasport italiani fino a fine dicembre (90 mila i biglietti già venduti). Nessuna possibilità di interagire con il cantautore, che si è trasformato in un’opera d’arte vivente, limitandosi a suonare dal vivo solo alcuni dei brani tratti dai precedenti album “Mainstream” e di “Evergreen”. Tutto vero.
È stato così che i ragazzi e le ragazze hanno scoperto in cosa consisteva esattamente la performance, frutto della collaborazione tra il cantautore di Latina e l’artista contemporaneo Nico Vascellari, annunciata da Edoardo D’Erme - questo il vero nome di Calcutta - sui suoi canali social ufficiali lo scorso giovedì, a sorpresa. In migliaia hanno acquistato i biglietti a scatola chiusa, peraltro mandando in tilt a causa dei troppi accessi simultanei il sito di Ticketlandia, la piattaforma dove era possibile acquistare gli ingressi in vendita al prezzo di 8 euro l’uno, senza sapere cosa aspettarsi. Pochissime le informazioni sulla natura delle “performance” che il cantautore e il suo staff hanno deciso di diffondere: “Nei saloni storici di Villa Medici, l’artista Nico Vascellari tra effetti di luce, scenografie e musiche, dirige la performance dell’artista Calcutta. L’intrigante allestimento rivela un universo unico, creato dai due artisti, in cui suono e immagine si incontrano, risuonando nel patrimonio di Villa Medici”, recitava la breve descrizione dell’evento, sul sito di Ticketlandia e su quello dell’Accademia di Francia a Roma.
E che nto vieni a "vedere" Calcutta che canta da una lettera sul muro? Ovviamente pic.twitter.com/WO5Myp3fB5
— Voglio fare l'aperitivo (@infrattata) October 14, 2023
Ai fan è stata data la possibilità di prenotarsi in fasce orarie di 30 minuti, pari alla durata di ogni performance: Inizio alle ore 16, ultimo ingresso alle 23.30. Trentadue le performance in programma complessivamente nel corso del week end, le prime apparizioni pubbliche di Calcutta da quando nel 2019 il cantautore chiuse il tour legato all’album “Evegreen”. Da allora, anche a causa dello stop legato alla pandemia, l’artista si è chiuso in un enigmatico silenzio, interrotto solo occasionalmente per aggiornare i fan sulle lavorazioni del nuovo album, per duetti (quello con i Las Coasas Que Pasan su “Penso a te”, quello con Franco 126 su “Blue Jeans”, quello con Marracash su “Laurea ad Honorem”), apparizioni a sorpresa sui palchi degli altri colleghi (a Bologna l’anno scorso raggiunse lo stesso Marracash all’UnipolArena) e collaborazioni varie (a febbraio ha partecipato al Festival di Sanremo da autore firmando il brano portato in gara da Ariete, “Mare di guai”). Le prenotazioni per gli appuntamenti sono andate subito sold out e non sono stati messi in vendita ulteriori biglietti: nessuna possibilità per i giornalisti di accreditarsi all’evento.
Sarebbe stato troppo ordinario, d’altronde, per uno come Calcutta, dare appuntamento ai fan per un normale concerto, salire sul palco e cominciare a suonare le canzoni del nuovo album, “Relax”, annunciato il giorno prima della messa in vendita dei biglietti per le performance romane. Se non altro perché Calcutta non risponde esattamente allo standard di artista che fa cose ordinarie. Nel 2015, quando uscì “Mainstream”, il disco della svolta e di “Cosa mi manchi a fare”, il cantautore lo presentò con un tour nei bangla market. Tre anni dopo, quando spedì nei negozi l’atteso sequel “Evergreen”, per presentarlo ai fan fece un tour negli autogrill. Sono solo un paio delle trovate più chiacchierate, tra le varie operazioni di marketing messe in atto dal cantautore, che da sempre gioca ad avere un rapporto ambiguo con i media e il pubblico più in generale, impersonando una sorta di Bob Dylan de noantri o un Battisti degli anni Duemiladieci, giganti di cui riprende l’atteggiamento scorbutico e scontroso, mischiato a un certo situazionismo che agli occhi dei fan lo fa sembrare un tenero disagiato.
Raggiungerlo è (ancora) un orgasmo da provare, come cantava ormai otto anni fa nella sua primissima hit, che rimane la migliore descrizione che potesse offrire di sé stesso. Un piacere che però Calcutta non fa provare. Qualcuno l’ha buttata sull’ironia e ha commentato la trovata di Villa Medici citando Calcutta stesso: “Guardare Calcutta da fessure come topi nei tombini” (il verso originale, contenuto nella canzone “Limonata”, tratta da “Mainstream”, faceva: “Guardare il cielo da fessure come topi nei tombini”). Bomba Dischi, l’etichetta indipendente per la quale incide il cantautore, ha fatto sapere che “tutto il ricavato dalla prevendita dei biglietti sarà devoluto al Fondo Forestale Italiano, che acquista boschi per proteggerli, imperdirvi tagli e che crea nuovi boschi”.