Bella Zio! Gli Articolo 31 sono tornati

Con Sanremo 2023 i due Articolo 31 avevano sotterrato l’ascia di guerra, spento i rancori e acceso la miccia del razzo che li avrebbe sparati nel tempo per tornare con un live celebrativo di una lunga carriera iniziata nel 1993, interrottasi con l’ultimo concerto del 15 settembre 2007. Hanno poi fatto seguire una decina di date in un club milanese nel 2018 e un tour estivo nel 2019. Da allora non sono più saliti insieme su un palco sino al Sanremo 2023 per la loro reunion ufficiale, battezzata da Amadeus.
Il loro ritorno è consistente, sia come numero di concerti, sia come sostanza del live che mettono in scena: oltre due ore serrate di musica accompagnati da una band in cui ripercorrono il loro cammino “sconfinando” nella carriera solista di J Ax.
Il primo appuntamento, dopo la data zero a Vigevano, è al Mediolanum Forum di Milano, dove resteranno per ben quattro date tutte sold out.
L’inizio del concerto vede i due arrivare in scena con una carrozzella e la camicia da notte, come dei degenti di una casa di riposo, portandosi dietro un pannello con scritto il nome della band. La scena è spoglia, un telo alle loro spalle e una semplice consolle da Dj. I due iniziano così, con Dj Jad ai piatti a scratchare e J Ax a rappare. Una manciata di canzoni in solitudine che riportano immediatamente le orecchie ai suoni anni ’90, al rap “old school”. Jad (Vito Luca Perrini classe 1966) dimostra di non essere assolutamente arrugginito dietro i piatti e J Ax (Alessandro Aleotti, classe 1972) di essere ancora un vero rapper. Un recupero delle radici che però parte con un nuovo brano: il singolo “Filosofia del fuck off” uscito a ridosso delle date live.
Questa prima parte è composta da una manciata di brani in solitudine, poi i due abbandonano la scena, cade il fondale e appare il “vero” palco, la rappresentazione di uno dei radioloni (tipo quello di Radio Raheem nel film “Fa' la cosa giusta” di Spike Lee) con cui i giovani rapper diffondevano la musica per strada. Essendo un oggetto boomer, un chiaro riferimento alla gioventù dei due “Articolo”, ha ancora l’alloggiamento per il mangiacassette. È in quello spazio che si trova la consolle di Dj Jad, mentre ai piedi della struttura è collocata la band (basso, batteria, due chitarre, un’altra consolle e una corista).
Da qui parte il “secondo” atto del concerto, quello suonato, dove la band s’intreccia con lo scratch di Dj Jad, che rappa a sua volta, e le barre di J Ax. È veramente un viaggio nel passato; senza soluzione di continuità le canzoni si susseguono una dietro l’altra con il Forum di Milano che balla, salta e canta (ma il volume è tale che non si sente la voce corale dei 13.000).
Dopo una raffica di brani arriva il primo intervento di J Ax. “Ho la pelle d’oca, meglio che non parli perchè quando sono così è come quando sono ubriaco, dico cazzate e poi mi pento.” E allora è meglio che a parlare sia la musica che riprende martellante e sferragliante, insistente e senza pausa. Ma è impossibile stare fermi.
Il flusso s’interrompe solo per presentare lo storico chitarrista e collaboratore della band Fausto Cogliati e per introdurre “L’Italiano medio” con cui, in risposta ai “critici che allora ci volevano morti” appare in scena un dito medio tricolore gonfiato. Ma prima J Ax fa ammenda dicendo in maniera ironica che fosse stato per i suoi calcoli il ritorno avrebbe riempito un Fabrique (il club milanese dove già erano stati protagonisti di una reunion). “Sono sorpreso di questa accoglienza. Non credevo ci fosse un affetto così immutato verso di noi. Anzi, è cresciuto - dice Alessandro - perché nel ‘96 avevamo fatto 'solo' due Forum, ora quattro”. In effetti la risposta è immediata e tra il pubblico si vedono due generazioni: quei ragazzini che ascoltavano gli Articolo 31 ora sono genitori (boomers) e portano i figli a vederli (dopo magari averli storditi dalla nascita con le loro canzoni).
A seguire si apre la parentesi più rock e sale ancora il volume e su “Spirale ovale”, dove c’è anche un intervento di armonica di J Ax, dal palco partono lingue di fuoco, nel più consueto rituale rock. Ben presto però si torna al rap e sulle note di “Due di due” sul palco sale Grido (Luca Paolo Aleotti), il fratello di J Ax. C’è spazio anche per una “frecciata” politica con “Ohi Maria” che Ax introduce come “dedicata al governo in carica”. Questo nuovo “blocco” del concerto si chiude con Dj Jad in solitudine a scratchare dietro la consolle e J Ax e la band assenti dal palco.
Arriva poi un momento di grande emozione. J Ax riprende il palco e dedica un commosso (quasi sino alle lacrime) ricordo del suo collaboratore Guido Carboniello, frontman fondatore della band alternative rock The Styles, scomparso lo scorso ottobre. Con lui il rapper milanese realizzò gli album solisti “Rap n’ Roll” (2009), “Deca Dance” (2009) e “Meglio prima (?)” (2011). Con questo ricordo arrivano i brani “Rap n’ Roll” e “Immorale”. “Li suoneremo questa sera - dice J Ax - per ricordare Guido, poi spariranno per sempre dalla scaletta.” Il “blocco” prosegue esplorando i brani da solista di J Ax con Dj Jad assente dalla scena.
Nell’introdurre “Ostia Lido” il rapper ci tiene a spiegare la leggerezza del brano affermando in sostanza che nella vita ridere e divertirsi è un modo “per disinnescare il male” e che non sempre dietro una canzone deve esserci un “messaggio” - che qui non c’è, e il Forum balla e canta spensierato.
Sebbene i due non abbiano voglia di scendere dal palco, bisogna prima o poi farlo finire questo concerto/festa: e per farlo il finale è con il botto. Dopo una finta uscita e un immediato rientro per i bis sul palco arriva Fedez, l’altro amico ritrovato, l’altro litigio lasciato alle spalle. I due insieme cantano la loro hit “Senza pagare” con l'annuncio della comune presenza nel concerto gratuito “LoveMi” in Piazza Duomo a Milano organizzato da Fedez per il 27 giugno.
Non è ancora finita, perché il palco viene invaso dalla numerosa crew di “Spaghetti Funk”, il collettivo fondato da J Ax nel 1994. Per l’occasione ci sono anche Dj Angelo e Franco Godi (il mentore degli Articolo con la sua etichetta Best Sound). È un momento di grande festa, di puro divertimento per chi sta sul palco e di grande ricordo per chi ascolta. Ma è anche la fine del concerto che si chiude sulle note di “Un bel viaggio”, il brano presentato a Sanremo che ha dato il via a tutto questo convincente ritorno.
Per una sera ci si ritrova negli anni ’90, si torna alle radici del rap, quello che unisce spensieratezza e pensiero. È un ritorno credibile che dimostra e ricorda quale sia stato il peso degli Articolo nel panorama musicale italiano, nello sviluppo del rap nel nostro paese. Da allora molto è cambiato ma J Ax e Dj Jad sono saldamente ancorati a quel movimento, a quella cultura, così lontani da quello che il rap e le sue evoluzioni sono oggi. Una celebrazione della “Old School”, un ritorno alla sostanza di una musica che ai tempi rivoluzionò la scena. Non c’è nostalgia in questa operazione ma solo la celebrazione di un periodo fatta senza spocchia, con un animo divertente e divertito, senza voglia di rivincita e o di paragoni. Un live per boomers e per le generazioni successive.
Scaletta
Filosofia del fuck off
Così come è
Non c e rimedio
Nessuno
Un urlo
La fidanzata
Gente che spera
Funkytarro
La strada di città 2000
2030
Domani
Fuck you
Volume
Venerdì
Tranqui funky
Non è un film
L'italiano medio
Domani smetto
Spirale ovale
La mia ragazza mena
Senza dubbio
Due su due Feat Grido
Ohi Maria
Fatti un giro
A pugni col mondo
Solo Dj Jad no band
Rap ‘n roll
Immorale
Intro
Ostia lido
Maria Salvator
Io Zack e la tromba
Senza pagare Feat Fedez
Vai bello Feat Spaghetti funk
Un bel viaggio