Il disco del giorno: Bruno Maderna, "Concerti per oboe"

Bruno Maderna, "Concerti per oboe" (Cd Col Legno WWE 20037)
Assieme a Luciano Berio, Bruno Maderna è stato il più grande compositore italiano della sua generazione. La sua fama come direttore d’orchestra oscurò i suoi risultati come compositore per molti anni, ma dopo la sua prematura scomparsa (avvenuta nel 1973 poco dopo aver completato il "Terzo Concerto per oboe") l’intero mondo musicale cominciò ad accorgersi dei tesori che Maderna aveva disseminato lungo il proprio percorso artistico.
Caratteristica principale della musica di Maderna è la tensione assoluta verso il melos, la cantabilità, pur all’interno di un linguaggio fortemente d’avanguardia (non aspettatevi rigurgiti neopucciniani o nostalgie) eppure straordinariamente comunicativo; bastano un paio di ascolti attenti per entrare in questo mondo ricco di bellezza. Quello che distingue la sua opera è proprio l’umanità che traspare dalle partiture, il commovente anelito espressivo (singolare in un protagonista della corrente postweberniana dedita alla sperimentazione radicale) che trovava nella voce dell’oboe la sua incarnazione ideale.
Composti per Lothar Faber, i primi due Concerti sono distanziati di cinque anni l’uno dall’altro e inventano nuove soluzioni formali ripensando drasticamente il rapporto solista-orchestra, resi indipendenti l’uno dall’altra utilizzando quella «aleatorietà controllata» di cui Maderna è maestro riconosciuto. L’oboe tenta di dialogare, si impenna, scioglie il suo canto attraverso melodie ampie e subito dopo si inerpica lungo capricciose figurazioni. L’orchestra lo interrompe bruscamente con violente figurazioni che a volte raggiungono la violenza di un tornado; Maderna ha più volte parlato di questa simbologia musicale, che rappresenta l’Uomo perennemente in conflitto con la brutalità e le brutture presenti nel mondo che lo circonda.
Nel "Terzo Concerto", composto per Han De Vries, la dimensione del canto assume caratteri definitivi, se Maderna non fosse stato ateo si potrebbe alludere a quegli Sguardi sull’aldilà di cui parlava Olivier Messiaen; probabilmente questa impressione deriva dal sapere che Maderna sarebbe scomparso dopo pochi mesi, in ogni caso la musica è di grande bellezza, ed è eseguita alla perfezione dall’oboista Fabiau Menzel e dal direttore Michael Stern.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
