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Cosa (non) vedremo a X Factor: il cast dell'edizione 2022

Ecco chi sono i 12 artisti che parteciperanno alla 16° edizione del talent: primo "live" giovedì 27
Cosa (non) vedremo a X Factor: il cast dell'edizione 2022
Credits: Virginia Bettoja

Sulla carta il personaggio da tenere d’occhio è Linda Riverditi: il video della sua audizione sulle note di “Coraline” dei Maneskin, condiviso dallo stesso Damiano su Twitter (“Tu forse non lo sai ma mi hai fatto un regato gigante. Hai reso questo pezzo ancora più vero”, ha scritto il cantante), è attualmente il più visto su YouTube tra tutti quelli relativi ai provini della sedicesima edizione del talent. Quel volpone di Fedez non se l’è lasciata sfuggire: quello della 19enne cantante piemontese – è nata ad Alba – è il nome di punta della squadra del rapper. Che ai live di “X Factor” ha scelto di portare anche un’altra grande rivelazione delle audizioni: gli Omini, il trio torinese composto da Julian Loggia (voce e basso), Zak Loggia (chitarra) e Mattia Fratucelli (batteria), si sono presentati davanti ai giudici della sedicesima edizione del talent di Sky con “Tick tick boom” dei The Hives, spiazzando.

Ai bootcamp hanno confermato le buone impressioni che il pubblico e i giudici si erano fatti di loro suonando “My generation” degli Who (con tute completamente bianche ispirate al look che Pete Townshend sfoggiò a Woodstock nel ’69). Sono la scommessa rock di questa edizione, i Bastard Sons of Dioniso (ve li ricordate?) del 2022. D’altronde due di loro, Julian e Zak, sono cresciuti a pane e musica suonata: sono i figli del chitarrista Alex Loggia, ex componente storico dei mitici Statuto, che è anche direttore artistico del trio. Su YouTube, dopo aver caricato le loro esibizioni attirando l’attenzione di diversi addetti ai lavori, prima di presentarsi ai provini di “X Factor” hanno ricevuto alcuni ingaggi importanti, tra cui le aperture dei concerti di Caparezza, Subsonica, Africa Unite e Baustelle. Un’altra concorrente da tenere d’occhio è Giorgia Turcato, in arte Joélle, scelta da Rkomi. Alle audizioni ha cantato “Nothing breaks like a heart” di Miley Cyrus e Mark Ronson, accompagnandosi alla chitarra acustica: una bella voce e una personalità ben definita, da principessina country, come ha confermato anche nelle successive fasi dei casting, tra la rilettura acustica di “Save your tears” di The Weeknd e la cover di “People help the people” di Birdy. Forse è troppo poco personaggio per un talent che negli ultimi anni ha puntato su casi umani e freaks iper costruiti.

Personalità sopra le righe non mancano neppure quest’anno, a “X Factor”. Prendete, ad esempio, Beatrice Maria Visconti, in arte Beatrice Quinta. Nel 2015 arrivò a un passo dal partecipare al Festival di Sanremo, tra le “Nuove Proposte”: fu tra i 12 finalisti di Sanremo Giovani, ma venne eliminata. La sua “Paulette” è ancora su YouTube: una ballata iperclassica da Sanremo ’90, che a riascoltarla oggi non sembra neppure cantata da lei. Che oggi sale sul palco vestita come la protagonista di un manga giapponese e rilegge a modo suo, tra sonorità dance e vocoder, “Il cielo” di Renato Zero e “Nell’aria” di Marcella Bella. È nella squadra di Dargen D’Amico. Jacopo Rossetto, in arte Iako, 26enne vicentino che ai provini ha portato versioni elettroniche e cupe de “Il mondo” di Jimmy Fontana e “In alto mare” di Loredana Bertè. “Ho sempre vissuto la musica in maniera molto solitaria. Non ho grosse aspettative per il mio percorso perché il mood con cui mi esibisco è abbastanza specifico, quindi non necessariamente per tutti”, ha detto. “Tanta roba, raffinatezza mista a leggerezza”, ha detto Fedez di lui. Però poi è finito nella squadra di Rkomi.

Capitolo band. Oltre agli Omini, del team di Fedez, ce ne sono altre tre. I Santi Francesi, duo composto da Alessandro De Santis e Mario Lorenzo Francese, fanno parte della squadra di Rkomi. Nel 2017 si presentarono ad “Amici” come The Jab, ma all’epoca il progetto era un trio (ne faceva parte anche Davide Buono, che ha lasciato la formazione). Lo scorso anno hanno vinto Musicultura con “Giovani favolosi”, prodotta da Dade (Linea 77, Salmo, Marracash), seguita da “Signorino”, che prima di “X Factor” avevano suonato in acustico per Rockol. Sono gestiti dallo stesso management di Levante, ex giudice del talent. Hanno passato le selezioni con riletture di brani come “Un ragazzo di strada” dei Corvi, suonato con l’ukulele à la Bon Iver, e “Che fantastica storia è la vita” di Antonello Venditti. Dargen ha scelto di portare ai live i Disco Club Paradiso, che non è che abbiano lasciato chissà quale segno ai provini, a parte il bacio che si è preso il sassofonista da Ambra. L’ex conduttrice di “Non è la Rai” ha invece scelto di puntare sui Tropea, che alle audizioni si erano presentati con l’inedito “Technicolor”, indie pop purissimo e innocuo, prima di sorprendere con una cover di “Let me entertain you” di Robbie Williams, tirando fuori un’attitudine rock’n’roll.

Gaia Eleonora Cipollaro, in arte Dadà, ha convinto Fedez alle last call con un mash up bizzarro tra “Funiculì funiculà” e “Mas que nada”. Il 25enne cantante romano Matteo Orsi, altro anti-personaggio fin troppo normale per quello che è diventato in questi anni “X Factor”, si è aggiudicato un posto nella squadra di Dargen D’Amico dopo aver interpretato in punta di piedi alle last call “Ex e Xanax” di Samuele Bersani. Lucrezia Maria Fioritti, per gli amici semplicemente Lucrezia, sul palco del talent ha portato nientemeno che “Fiore mio” di Andrea Laszlo De Simone: merita un applauso anche solo per la scelta della cover. È finita nella squadra di Ambra Angiolini. Ne fa parte anche Matteo Siffredi, un altro da tenere d’occhio: la sua cover de “L’appuntamento” di Ornella Vanoni, tra “Oggi sono io” di Alex Britti e “Billie Bossa Nova” di Billie Eilish (non è un caso che poi alle last call abbia suonato la sua “Lovely”), ha fatto il giro dei social.

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