Gli Eugenio in Via Di Gioia sono tornati. Dopo la partecipazione a Sanremo 2020, l'ultimo prima della pandemia, la band non era in realtà mai andata via: tour annunciati e rimandati, come tutti, ma varie iniziative - memorabile Il brano per festeggiare l'Eurovision a Torino, la loro città, che ha portò Chiara Ferragni al Museo Egizio di Torino - e poi più recentemente la scritta “Ti amo ancora” comparsa lo scorso 29 marzo in Piazza San Carlo semore a Torino come messaggio d’amore alla Terra e per anticipare ol singolo “Terra”,
Nei giorni scorsi, così, è uscito “Amore e rivoluzione” . successore di “Natura Viva”: l'album è prodotto da Vittorio Cosma, e vede la partecipazione di Elio, Francesca Michielin, Duffy e il Piccolo Coro dell'Antoniano diretto da Sabrina Simoni.
Intanto, la band ha inciso per Rockol questa versione de La "IV Rivoluzione Industriale", suonata dal vivo in un parco torinese. Della canzone di apertura, la band racconta
Il brano catapulta subito nello scenario sociale e lavorativo contemporaneo, in quella quarta rivoluzione industriale che ha generato una realtà sociale aumentata rispetto ai soli sensi naturali e alle capacità industriali degli umani. Si tratta di una società abitata da grandi promesse di felicità che però nascondono, neanche troppo velatamente, la mancanza di senso, di comunità e di meraviglia. Nei versi del brano viene messo in luce il sistema che ridicolizza qualunque tentativo di messa in discussione e di ripensamento delle sue fondamenta, smaltate da quegli anglismi che vengono usati come parole d’ordine per certificare la propria appartenenza alla cerchia di chi, nella vita, ha capito tutto. Magistrale la partecipazione sul finale, al contempo ironica e tragica, di Elio, che interpreta il corrispettivo contemporaneo di quel che, negli anni Ottanta, era stato messo in scena da Paolo Villaggio attraverso la figura di Fantozzi: il lavoratore sottomesso, sfruttato e prigioniero (ma Fantozzi una famiglia, una casa e un’auto di proprietà l’aveva).
Abbiamo parlato così dell'albimnella nostra recensione, di Ernesto Assante:
Amore e Rivoluzione” è complesso nei concetti, nella struttura mai ovvia delle canzoni, e complesso (questa è la cosa più bella dell’album) nei sentimenti, mai ridotti alla loro basilare verità. Gli Eugenii, insomma, cercano di stimolare chi ascolta, non vogliono solo che il pubblico gradisca, ma che alla fine dell’ascolto, se possibile, agisca, si metta in moto per fare in modo che la ‘rivoluzione’ avvenga. Una rivoluzione ‘gentile’, che tenda a includere e non escludere, che punti alla comprensione dell’altro, “è il nostro tentativo di micro rigenerazione. L’invito ad un’azione collettiva. Il manifesto per un’inversione di rotta partecipata”.