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Vasco Rossi in concerto a Trento: siamo qui e siamo vivi

La bandiera della ripartenza viene sventolata dal rocker davanti a 120mila persone. Il racconto.
Vasco Rossi in concerto a Trento: siamo qui e siamo vivi
Credits: Simoni

“Sembrava la fine del mondo. Ma sono ancora qua”. Cantare a squarciagola le parole di “Eh già” ha un qualche cosa di liberatorio e catartico. Via le mascherine, tutti assembrati. Baci passionali, abbracci su “Albachiara”, canzoni sudate, seni nudi che ballano su “Rewind”, birre che non bastano mai e che si scontrano su “L’amore l’amore”, le montagne trentine che osservano maestose e il vento fresco che regala un brivido alla pelle: tutto sembra proprio far rima con la parola “vita”.

“Sì, finalmente…”, dice più volte Vasco guardando il mare di pubblico. Il concerto a Trento del Blasco, nella Trentino Music Arena, è la festa della ripartenza della musica live su macro scala. A impugnare e a sventolare la bandiera non poteva che essere il grande zio del rock, che nella sua carriera ha fatto dei concerti-evento il suo tesoro e patrimonio più significativo. Sono i numeri, in primis, a fotografare il vero significato di questo mega raduno dopo quasi tre anni di stop: 120mila presenti, 221 persone di staff, 500 addetti alla sicurezza, un palco curato da Giò Forma da 28 metri, come un palazzo da nove piani di una grande città, 1500 illuminazioni, 200 tonnellate di scenografia, 20 torri, 4,3 chilometri di transenne, 29 momenti video sui 5 megaschermi con 14 clip originali, per la regia di Pepsy Romanoff.

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A Trento si sono dati appuntamento più fan di quelli che sono gli abitanti della cittadina (117mila) per “una ricaduta economia sul territorio non inferiore a 25milioni di euro”, dice Roberto De Luca, presidente di Live Nation Italia. Le difficoltà negli spostamenti, i disagi e i parcheggi presi d’assalto non possono essere oscurati. Il concerto è iniziato leggermente in ritardo per permettere alle persone rimaste fuori di accedere all'area. Ma a squarciare le zone d’ombra sono, come spesso accade in queste occasioni, le canzoni. Tutte inserite come perle su un filo temporale della durata di due ore e mezza. Ci sono quelle dell’ultimo disco a scandire lo show: si parte proprio con “XI comandamento” per un tuffo nella realtà, dopo un’intro da far west che ricorda le atmosfere cinematografiche di Ennio Morricone. Su “L’uomo più semplice”, pezzo tratto da “Sono innocente” del 2014, Vasco calca le parole “Siamo vivi, domani chi lo sa” proprio per ricordare quanto la vita sia spesso una viaggio su una corda sospesa sul vuoto.

Il primo momento d’adrenalina che scuote il pubblico arriva con “Ti prendo e ti porto via” e con “Senza parole”. Vasco è in forma: arriva da un mese di cura del corpo e della mente nella riserva naturale di Castellaneta. La mattina gli allenamenti per il fisico, nel pomeriggio la prova filata di tutta la scaletta con la band, formata da undici elementi, con l’aggiunta dei fiati. Negli scorsi giorni ha provato perfino sotto la pioggia come fosse il training di Rocky Balboa. “Siamo sani e lucidi (ondeggia la mano come a dire così-così)” urla, infiammando una folla di tutte le età. “Amore…aiuto” e “Muoviti!” riavvolgono il nastro fino agli anni ’80 con un mood funk, mentre “C’è chi dice no” rappresenta uno spartiacque emozionale nel live a cui segue “Gli spari sopra”, manifesto antibellico del rocker. È una delle parti più ricche del concerto in cui si inanellano pezzi più spinti a canzoni distese e potenti come “Siamo qui”.

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Nel bis, aperto da un discorso contro i conflitti, “fanculo alla guerra...pace, amore e musica” dice Vasco, non mancano le sorprese: sale il Gallo, Claudio Golinelli al basso, e si apre il capitolo più intimo e unplugged con due gemme: “Tofee” e “Sally”. “Siamo solo noi”, “Vita spericolata” “Canzone” e “Albachiara” sono i quattro sogni, inseguiti da anni nella speranza di un ritorno alla normalità, che diventano ancora una volta realtà e accompagnano i fuochi d’artificio finali. Gli occhi in alto. Il cielo infinito scoppia e si infiamma di luci, colori ed emozioni. “Siamo qui e siamo vivi”. Ma no, non siamo soli.

Scaletta:
XI comandamento
L’uomo più semplice
Ti prendo e ti porto via
Se ti potessi dire
Senza parole
Amore…aiuto
Muoviti!
La pioggia alla domenica
Un senso
L’amore l’amore
(Parte strumentale della band)
Tu ce l’hai con me
C’è chi dice no
Gli spari sopra
Stupendo
Siamo soli
Una canzone d’amore buttata via
Ti taglio la gola
Rewind
Delusa
Eh già
Siamo qui

Bis:
Sballi ravvicinati del terzo tipo
Tofee
Sally
Siamo solo noi
Vita spericolata
Canzone
Albachiara

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