La guida a Eurovision Song Contest

Oggi a Torino comincia la 66° la edizione di Eurovision Song Contest. È la terza volta che si svolge in Italia, dopo il '65 e l'edizione disastrosa del '91: ci siamo guadagnati questo onore vincendo l’anno scorso con i Maneskin.
Prenderanno parte 40 paesi: ogni nazione sceglie e presenta autonomamente cantante e canzone, solitamente attraverso delle competizioni interne. Per l'Italia saranno in gara i vincitori di Sanremo Mahmood e Blanco, ma non saranno gli unici connazionali in gara.
La gara prevede 3 serate: due semifinali, la prima questa sera, martedì 10, poi giovedì 12, e una finale sabato 14. 35 nazioni si devono giocare 20 posti per la finale, a cui invece accedono di diritto cinque paesi: i cosiddetti "big 5", le nazioni fondatrici - Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e l’Italia.
Nella prima semifinale si esibisce un primo gruppo di 17 nazioni, ed emergono i primi 10 finalisti. Nella seconda semifinale si esibisce un secondo gruppo di 18 nazioni, ed emergono i secondi 10 finalisti. Nella finale si esibiranno 25 cantanti: i 5 finalisti di diritto e i 20 emersi dalle semifinali: l'ordine di esibizione viene diviso tra una prima e una seconda parte, e sorteggiato.
Ecco come funziona Eurovision.
Eurovision 2021: dove vederlo in tv, radio e streaming
L'Eurovision va in TV sulla Rai: quest’anno tutte le serate, comprese le semifinali, andranno in diretta su RaiUno il 10 e 12, maggio, mentre la finale sarà in onda il 14 maggio. Come l’anno scorso ci sarà il commento Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio. Per chi volesse vedere senza commento, si può seguire sul canale YouTube di Eurovision.
Mahmood & Blanco, Achille Lauro (e gli altri italiani)
Mahmood torna a rappresentare l’Italia ad Eurovision dopo il 2019, dove aveva partecipato a Tel Aviv con “Soldi”. Questa volta c’è ovviamente con lui Blanco, con “Brividi”: dal 2015 la nostra nazione è rappresentata da chi vince il Festival di Sanremo. Li vedremo brevemente questa sera, martedì, ma canteranno solo sabato, perché noni in scaletta (una posizione non favorevole: è preferibile cantare verso la fine). Le previsioni sono comunque buone per il duo, che può aspirare al podio: sono dati per secondi tra i favoriti, dopo l'Ucraina. Ma vincere di nuovo è difficile: la nazione ospitante non si ripete dagli anni '90, quando l'Irlanda vinse per tre volte di fila la competizione.
Mahmood & Blanco non saranno gli unici italiani in gara: succede perché ogni nazione non è obbligata a scegliere un suo cittadino a rappresentarla, ma può selezionare cantanti con altra nazionalità. Così San Marino ha selezionato Achille Lauro con “Stripper”. Sarà in gara in semifinale giovedì e per lui sarà dura arrivare alla finale: quella sera non potrà contare sui voti dell’Italia, che voterà nella prima semifinale, quella di Martedì.
Ci sono altri due artisti a noi vicini in gara: Emma Muscat, maltese, ma italiana d’adozione (ha partecipato ad Amici) e il Dj Lum!x, pseudonimo di Luca Michlmayr, di origini italiane e collaboratore di Gabry Ponte. Sarà in gara per l’Austria con la vocalist tirolese Pia Maria.
Lo show e gli ospiti
I tre conduttori saranno Mika, Laura Pausini e Alessandro Cattelan: il ruolo solitamente è più quello di maestri delle cerimonie, ma sono previsti momenti spettacolari che li coinvolgono da protagonisti. Martedì un medley della Pausini, giovedì ci sarà un monologo per Cattelan, e durante la finale Mika avrà un suo medley di canzoni e presenterà il nuovo album
Nutrita la line-up degli ospiti nei cosiddetti “Interval act” Diodato e Dardust con Benni Benassi e Sophie & The Giants (martedì), Il Volo (Gioved). In finale è prevista la presenza dei Måneskin ma anche di Gigliola Cinquetti, che vinse nel '65 con "Non ho l'età".
Come si vota
Sia nelle semifinali che nelle finali, il voto è diviso tra giurie nazionali e televoto, che hanno pari peso nell'assegnare i punti per la classifica finale: 50% l'uno, 50% l'altra. Nelle semifinali vengono rivelati solo i 10 paesi che hanno passato la selezione, mentre nella finale, le votazioni occupano tutta la parte dello show. Prima vengono rivelati i voti delle giurie nazionali, che sono composte da 5 esperti del settore e votano la sera prima, alle prove: assegnano dei punti a dieci canzoni da 1 a 8, un 10 e un 12. Il televoto invece è in diretta: si apre dopo che tutte le canzoni sono state eseguite: i risulttati vengono rivelati alla fine, al più basso al più alto, e possono ovviamente cambiare e stravolgere il voto delle giurie.
Da regolamento, né le giurie né il pubblico da casa potranno votare per il proprio paese.
Le polemiche e la politica
Ogni anno viene ricordato che, sulla carta, Eurovision si definisce "politicamente neutra" ma è costantemente al centro di polemiche e di tensioni geo-politiche. Quest'anno la Russia è stata esclusa dalla competizione per via della guerra in Ucraina e la nazione attaccata è data ampiamente per favorita. La Bielorussia è stata esclusa l’anno scorso (aveva presentato una canzone “politica); l’Ungheria si era ritirata sempre nel 2021 e quest’anno non si è presentata. Quest'anno la Kulash Orchestra, la band ucraina, è data nettamente per favorita.
Va notato che Eurovision non corrisponde con l’Unione Europea: l’EBU raccoglie molti più paesi e storicamente accoglie in gara paesi non strettamente continentali (come Israele, che ha vinto più volte) o addirittura molto lontani, come l’Australia. Dal 2023 ci sarà anche il Canada: altro paese dove la manifestazione è molto popolare.
Eurovision e l’Italia: le edizioni passate
L'Italia è uno dei paesi fondatori della manifestazone, uno dei cosiddetti Big 5. Ha vinto due volte, nel 1964 con Gigliola Cinquetti e "Non ho l'età (Per amarti)" e nel 1990 con Toto Cutugno, con "Insieme: 1992". Ma ha disertato diverse volte la manifestazione, negli anni '80 e '90. Nel 1997 parteciparono i Jalisse: fu l'ultima volta per 14 anni.
Nel 2011, il ritorno con Raphael Gualazzi, che si classificò secondo con "Follia d'amore (Madness of Love)". Dal 2015 partecipa all'Eurovision il vincitore del Festival di Sanremo - l'unica eccezione è avvenuta nel 2016 quando gli Stadio rinunciarono e partecipò Francesca Michielin, seconda classificata. I risultati migliori di questo periodo sono stati quelli di Gualazzi e Mahmood - anche lui secondo, nel 2019 con "Soldi". Il Volo e Francesco Gabbani, arrivati da grandi favoriti con "Grande amore" (2015) e "Occidentali's karma" (2017), non sono andati oltre la 3° e 5° posizione. Fino al 2021, ovviamente: abbiamo vinto con i Maneskin e "Zitti e buoni", riportando Eurovision in Italia dopo 31 anni.