Fontaines D.C.: la storia della canzone “Big Shot”

Il nuovo disco dei Fontaines D.C è un gioiello. Giorno dopo giorno “Skinty Fia” sta raccogliendo sempre più consensi. Uno dei pezzi simbolo, per il suono che emana, ma anche per il testo è “Big Shot”. Entra sotto la pelle, graffia con le chitarre e poi tocca nervi scoperti. “È l’unico brano dell’album di cui non ho scritto il testo. È di Carlos (O’Connell), uno dei nostri chitarristi. Sono sicuro che lui sarebbe in grado di spiegarlo meglio di me, ma penso abbia anche a fare con la lotta con il suo ego, che è cambiato parecchio da quando siamo diventati una band di relativo successo. Parla del fatto che è diventato difficile separare ciò che è reale da ciò che è superficiale e materiale”, ha raccontato la voce della band Grian Chatten a Rolling Stone. La canzone è ricca di significati, magica ed evocativa. Il modo di cantare dell’artista irlandese è viscerale.
Carlos O’Connell, proprio a Rockol, ha spiegato il fulcro della terza fatica discografica della band. “Credo che sia il miglior album della nostra carriera (sorride, ndr). ‘Dorgrel’, il primo disco, non poteva che suonare in quel modo. È il risultato di cinque persone che lavorano in una piccola stanza, ma che non sanno che cosa aspettarsi. Ora abbiamo il tempo e i mezzi per lavorare sui dettagli – ha sottolineato – il primo disco è molto orientato su storie personali, su personaggi e situazioni vicine. Il secondo, ‘A Hero’s Death’, allarga la visuale e alza il livello. Inizia a gettare lo sguardo oltre se stessi e il piccolo mondo circostante, è stato realizzato in tour quindi per forza di cose è un progetto che si ‘muove’ da dove eravamo partiti. Quest’ultimo album allarga ancora di più i confini, narrativi e di sperimentazione”.