Il più straordinario concerto mai visto da Kate Bush

Kate Bush si rivelò, neppure ventenne, nel febbraio del 1978 con il suo primo album, "The Kick Inside". In quel disco, che conquistò le classifiche di vendita, sono inclusi due capisaldi della sua storia musicale: "Wuthering Heights" e "The Man with the Child in His Eyes". Qualche mese più tardi, a novembre, la cantautrice londinese pubblicò un secondo album, “Lionheart”.
Tanto fornita di talento quanto di una certa eccentricità, Kate Bush ha alle sue spalle una carriera piuttosto discontinua e non molto prolifica: né in privato (dieci album di studio in oltre 40 anni, l'ultimo dei quali “50 words for snow” nel 2011) e neppure in pubblico, dal vivo, meno di un centinaio di concerti in tutta la sua vita e neppure uno nel periodo che va dal 1992 fino al 2013. Forse proprio il concedersi così di rado ha fatto sì che ogni sua mossa venisse recepita da critica e pubblico come un grande evento e i suoi spettacoli rimangono impressi nella memoria di quanti hanno avuto la fortuna di assistervi.
Come disse una volta Big Boi degli Outkast: "La musica dovrebbe evocare emozioni. Quindi, amo Kate Bush". Il musicista statunitense ebbe la ventura di assistere a una sua performance dal vivo all'Eventim Apollo di Londra nell'autunno del 2014 in una delle 22 date del 'Before the dawn' (spettacolo poi testimonato da un triplo album dal vivo e, ad oggi, ultimi concerti di Kate Bush) e ne fu, a dir poco, abbagliato: “Sono andato a questo spettacolo a Londra ed è stato uno dei più grandi concerti, beh, non è nemmeno un concerto. Tre intervalli. Tre ore e più. Il messaggio è nella musica. Non ci ho capito molto finché non ho iniziato ad ascoltare le parole. Come "Breathing" che parla di una madre incinta che fuma, "Running Up That Hill" sulla fede".
Big Boi ha ricordato che la sua passione per Kate Bush gli viene da lontano, da un suo zio materno: “Mio zio Russell, il fratello di mia madre, era uno skateboarder, era il nerd della famiglia, tipo un ragazzo goth nero negli anni '80. Mi ha fatto innamorare di Kate Bush e del primo Prince e roba del genere”.
E' curioso notare come Big Boi abbia citato Prince e Kate Bush nella stessa frase. Due artisti che potrebbero apparire molto diversi tra loro, ma che in realtà sono accomunati, oltre che dal possedere un grande talento, anche dalla passione e dalla ossessione nel perseguire i fantasmi del loro spirito. Quando Prince morì, il 21 aprile 2016, Kate Bush ne fu molto colpita, tanto da scrivere queste parole di commiato: “Era l'artista più incredibilmente talentuoso. Un uomo con il controllo completo del suo lavoro da parole e musica fino alla produzione. Era di grande ispirazione. Divertente e incredibilmente dotato. Il suo è stato lo spettacolo dal vivo più creativo e straordinario che abbia mai visto. Il mondo ha perso qualcuno di veramente magico. Buonanotte caro Prince.”
Con profondo affetto Kate Bush tornò a parlare di Prince nel corso di una intervista con Matt Everitt di BBC 6 Music: “Era davvero dolce e divertente. Che uomo di talento, che artista. Penso che sia stata una terribile perdita andarsene in così giovane età, è incredibilmente triste. Era così prolifico, mi faceva ridere perché mentre io lavoravo a un album, lui faceva due tour mondiali, un paio di album e un film".