Rockol30

“Il mio nome è mai più”, il brano anti-guerra di LigaJovaPelù

La storia del singolo nato dalla collaborazione tra Ligabue, Jovanotti e Piero Pelù
“Il mio nome è mai più”, il brano anti-guerra di LigaJovaPelù

“Il mio nome è mai più”: un titolo e un ritornello che sono una dichiarazione di intenti, una posizione di denuncia contro qualsiasi guerra che, come ogni atto di violenza, pare umanamente di difficile giustificazione. Con questo slogan, nel 1999 Luciano Ligabue, Jovanotti e Piero Pelù manifestarono un messaggio di protesta verso la violenza, in reazione alle guerre nella ex Jugoslavia, e in particolare all'intervento militare della NATO durante la guerra del Kosovo. Fu proprio questo dramma, con la speranza di un futuro diverso e lontano dalle atrocità, a stimolare la creazione del progetto LigaJovaPelù e la nascita di un brano che, come un grido anti-guerra, suona tuttora attuale di fronte all’invasione russa dell'Ucraina iniziata lo scorso 24 febbraio.

Il singolo “Il mio nome è mai più”, originariamente pubblicato il 17 giugno 1999, è stato realizzato da Ligabue, Jovanotti e Piero Pelù a sostegno di Emergency. La canzone servì infatti per raccogliere fondi da destinare alle attività dell’associazione fondata nel 1994 da Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti, insieme a Carlo Garbagnati e Giulio Cristoffanini, in favore delle vittime di guerra e per supportare le campagne in Afghanistan, Cambogia, Sierra Leone e nei paesi dell’ex Jugoslavia.

Il cantautore di “Certe notti” e Lorenzo Cherubini hanno registrato assieme la loro parte vocale come un vero e proprio duetto presso lo Zoo-Studio di Correggio. La voce del leader dei Litfiba, invece, è stata registrata successivamente all’Hyper di Firenze e poi sovrapposta in studio. Alla realizzazione del brano benefico hanno contribuito altri artisti e nella canzone hanno suonato i chitarristi di Ligabue (Federico Poggipollini e Mel Previte), il produttore Fabrizio Barbacci insieme alla band di Jovanotti (Saturnino, Pier Foschi e Michele Centonze, co-produttore del brano insieme a Barbacci) e Fabrizio Simoncioni.

Per spiegare il senso umanitario di “Il mio nome è mai più” (qui il testo completo), accompagnato da un video a firma del regista premio Oscar Gabriele Salvatores, sul retro del singolo Ligabue, Jovanotti e Pelù pubblicarono questa frase:

“A pochi mesi dal ‘giro’ di millennio la nostra cosiddetta società ‘civile’ conta al proprio interno 51 guerre in corso. Allo stesso tempo essere contro la guerra (qualsiasi guerra) sembra voler dire assumere una posizione politica. Be’, vogliamo essere liberi di sentirci oltre qualsiasi posizione del genere affermando che per noi, non ci sarà mai un motivo valido per nessuna guerra”.

Tutti e tre gli artisti insieme hanno eseguito il brano dal vivo in poche occasioni come, tra le altre, durante uno dei due show tenuti dall’artista di Correggio all’Arena di Verona nel settembre del 1999 per il suo “Miss Mondo Tour” e testimoniato dalla registrazione video “Ligabue in Arena” del 2000. “Il mio nome è mai più” fu successivamente proposto live da Luciano, il cantautore di “Serenata rap” e Piero Pelù anche nel 2005 al concerto “Live 8”, tenutosi nello stesso momento a Roma e nelle altre nazioni aderenti al G8, e sul palco di “Italia Loves Emilia” nel 2012 con Fiorella Mannoia e Claudio Baglioni.

Nonostante le poche riproduzioni dal vivo, il brano ha avuto molta fortuna e grazie al successo ottenuto “Il mio nome è mai più” si è rivelato essere il singolo più venduto in Italia nel 1999. Piero Pelù decise di includere la canzone nella sua raccolta "Presente" del 2005, uscita a un anno di distanza dal terzo album solita del leader dei Litfiba “Soggetti smarriti”, e Jovanotti nel suo greatest hits "Backup - Lorenzo 1987-2012" del 2012.

La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.