Paky mastica e sputa vetri di vita
Vincenzo "Paky" Mattera nasce il 28 novembre 1999 a Napoli. Passa i primi anni della sua vita tra il quartiere 167 di Secondigliano e quello di Fuorigrotta. È proprio qui, tra i palazzoni delle zone più difficili della città, che Vincenzo scopre e si innamora del rap. Cresce a Rozzano, in provincia di Milano, trasferendosi da Napoli all’età di dieci anni e qui forgia, con il tempo, il suo immaginario. Crudo e spietato, sputa barre come fossero pezzi di vetro che mastica, da qui il suo modo ruvido e graffiante di rappare: in certi frangenti, nei suoi testi, sembra manchi l’aria, ma poi arriva un vento caldo che coincide con il rifiuto di arrendersi davanti alle difficoltà. Le immagini che scorrono nei pezzi di Paky non spiccano per originalità, diciamolo subito, ma lo stile e l’attitudine con cui racconta la vita di periferia sono affascinanti e innalzano uno dei grandi poteri del rap: portare sotto la luce del sole quello che molti vorrebbero non vedere.
Un mese fa ha pubblicato “Blauer”, canzone il cui video è stato diretto da Davide Vicari e prodotto da Leon22. In pochi giorni la clip ha fatto il botto di visualizzazioni. Ora ecco un altro tassello, prima dell’arrivo dell’album: si tratta di “Mama I’m a criminal”, pezzo prodotto da Drillionaire con il sample della canzone omonima di N1NT3ND0. Anche per questa nuova uscita è stato girato un video, inoltre è stato stampato un “giornale” distribuito per le vie di Rozzano con riportate alcune frasi simbolo del rapper. La canzone è uno sguardo sofferto su una realtà oscura: “Vengo da dove il crimine prevale, dove il furto è abituale, ti ci devi abituare”. E ancora: “Spera chе il tuo Dio ti salvi. Ricordati che chi è di strada non parla, agisce e che purе la fama, la vita, finisce”. Oppure: “Non faccio rap materiale. Lo faccio per chi vende il materiale. Per chi a scuola andava senza materiale. Perché era senza soldi e il libro non lo può comprare”. Paky non ha bisogno di inventarsi storie per raccontare la strada, lo fa con credibilità, con la sua lente di ingrandimento figlia di esperienze non semplici.
Il giovane artista ha colpito pubblico e critica sin dagli esordi, portandosi addosso i riflettori: si è affermato in poco tempo e con decisione grazie a una scrittura e un immaginario duro e reale. Nel febbraio 2019 pubblica il singolo “Tutti i miei fra”, esordendo col nome Pakartas (dal lituano “morto impiccato”), mentre a settembre esce “Rozzi”, prodotta da Kermit, un inno dedicato all’hinterland milanese. Seguono poi le release di singoli come “Boss” e “Non scherzare”. Paky ha già collaborato con alcuni dei pesi massimi della scena urban. Primo fra tanti Shiva, nei brani “Tuta black” e “In piazza”. A marzo 2020 esce “Sport + muscoli rmx”, rivisitazione del brano di Marracash e Luchè contenuto in “Persona”. A giugno dello stesso anno prende parte a due tra i progetti discografici più attesi di quel periodo: “Vita Vera Mixtape: Aspettando la Divina Commedia” di Tedua e “Mr. Fini” di Gué, collaborando nel brano “Ti levo le collane”, uno dei più significativi del progetto dell'ex Club Dogo. A febbraio 2021 esce “Tik Tok rmx”, riedizione del brano contenuto in “Famoso” di Sfera Ebbasta con Gué e Marracash. A maggio invece collabora alla title track di “Djungle”, producer album di TY1.