Oasis, 25 anni fa il trionfo a Knebworth: fatti e retroscena di un evento iconico
"This is history, this is history, right here, right now", "La storia è qui, adesso, stiamo facendo la storia". È la sera del 10 agosto 1996, esattamente 25 anni fa. A Knebworth Park, distesa del piccolo villaggio inglese dell'Hertfordshire settentrionale, oltre 100 mila persone sono radunate sotto al palco del concerto dei record degli Oasis: altrettante assisteranno, il giorno successivo, alla seconda data. Per un totale di 250 mila spettatori complessivi. A dare il benvenuto agli spettatori, pronunciando quelle parole, è la mente della band già simbolo del brit pop, Noel Gallagher. Suo fratello Liam, la voce dei successi degli Oasis, si affretta a fargli eco: "We're all going to history for the weekend to watch Oasis", "Questo fine settimana andremo tutti a 'Storia' per vedere gli Oasis".
Il gruppo è all'apice del successo. I fratelli Gallagher avevano esordito due anni prima, nell'agosto del 1994, con "Definitely maybe", che trainato da singoli come "Supersonic", "Shakemaker" e "Live forever" aveva permesso agli Oasis di conquistare in pochissimo tempo l'attenzione del pubblico e della critica, tanto da guadagnarsi il titolo di massimi rappresentanti del nuovo pop d'oltremanica. Lo avevano vinto battendo i rivali Blur nelle classifiche. Nell'agosto del '95, archiviata la promozione di "Definitely maybe", con "Roll with it" i fratelli Gallagher si preparavano a spianare la strada al loro secondo album, "(What's the story) Morning glory?". Damon Albarn e soci gli rispondevano con "Country house". La rivista di musica britannica NME dedicò alla sfida la copertina del numero del 12 agosto '95 e titolò: "Campionato britannico di pesi massimi". Se in un primo momento i vincitori erano apparsi i Blur - oltre 270 mila copie contro le 215 mila degli Oasis - sulla lunga distanza gli Oasis polverizzarono ogni successo dei rivali. Per dire: i biglietti per i due maxi concerti di Knebworth, messi in vendita l'11 maggio 1996, due mesi prima dei concerti, erano andati esauriti in due giorni, con una richiesta di tagliandi superiore a 2,6 milioni di persone. Praticamente il 5% della popolazione britannica di allora aveva provato ad acquistare un biglietto per uno dei due concerti degli Oasis. Già nella notte dell'11 maggio lunghe code si erano formate fuori dai negozi di dischi e fuori dalle biglietterie locali, mentre i fan di tutto il mondo avevano trascorso la loro giornata attaccati ai telefoni fissi cercando di mettersi in contatto con i numeri per la prenotazione che risultavano costantemente occupati. Il ricavato delle vendite aveva superato i 6 milioni di sterline. E le radio di ben 34 paesi si erano attivate per trasmettere in diretta i due show.
Knebworth, arrivato dieci mesi dopo l'uscita di "(What's the story) Morning glory?", già campione nelle classifiche grazie a singoli come la stessa "Roll with it" e le ballatone "Wonderwall", "Don't look back in anger" e "Champagne supernova", destinate a diventare alcune delle canzoni degli Oasis in assoluto più amate dai fan (tanto che oggi, a più di dieci anni dallo scioglimento della band, sia Liam che Noel non possono non cantarle dal vivo), rappresentò per gli Oasis una vera e propria consacrazione: in concomitanza con la doppia esibizione a Knebworth Park, "(What's the story) Morning glory?" scavalcò "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" dei Beatles, diventando, con oltre 10 milioni di copie vendute, il quarto successo al mondo di tutti i tempi fino all'estate del 1996. La Oasismania come la Beatlemania? Più o meno. In effetti momenti di delirio non mancarono, sotto al palco. Uno spettatore che stava assistendo allo show non troppo distante dal palco ad un certo punto cominciò a dare di matto e il rissoso Liam lo richiamò dal palco, insultandolo. Un gruppetto di fan provò a comunicare con la band sul palco, invano: "Non so perché vi state ostinando a cercare di parlare, io non riesco a sentire nemmeno una parola di quello che state dicendo. Scrivetelo su un pezzo di carta e fatelo arrivare fino al palco", disse Liam.
"Columbia", "Acquiesce", "Supersonic", "Hello", "Some might say". E ancora: "Roll with it", "Slide away", "Morning glory", "Round are way", "Cigarettes & alcohol". La scaletta dei due concerti ospitati dai 10 chilometri quadrati di prato è una celebrazione della storia dei ragazzacci di Manchester e della loro fulminea scalata al successo con due album già iconici. "Whatever", "Cast no shadow", "Wonderwall", "The masterplan", "Don't look back in anger", "My big mouth", "It's gettin' better", fino alla grande chiusura con il manifesto generazionale "Live forever" e "Champagne supernova", quest'ultima suonata insieme a John Squire, il chitarrista degli Stone Roses.
L'evento fu immortalato dalle telecamere e i filmati d'archivio dei due show furono utilizzati dal regista Mat Whitecross quando nel 2016 realizzò il film-documentario sulla carriera degli Oasis, "Supersonic". Ma oggi come oggi sarebbe possibile ripetere un'esperienza del genere? C'è chi è pronto a scommettere che se gli Oasis annunciassero la loro reunion e la data di un nuovo show, la richiesta di biglietti sarebbe ben superiore a quella del '96. Anche se fosse, la magia di quelle due serate dell'agosto di 25 anni fa sarebbe irripetibile. Lo spiega bene Noel: "Al giorno d'oggi ci sarebbero violenze estreme, selfie, dirette sui social. La cosa bellissima delle immagini di quei due concerti è che sotto al palco non c'è neppure una persona con un telefono in mano. Stanno tutti vivendo quel preciso momento insieme alla band. Sono una fotografia di un tempo diverso". Knebworth fu forse l’apice del fenomeno britpop, ma anche l’inizio del suo declino. Con i loro successivi lavori, da "Be here now" del '97 a "Don't believe the truth" del 2005, passando per "Standing on the shoulder of giants" del 2000 e "Heathen chemistry" del 2002 gli Oasis non riuscirono a replicare i successi di "Definitely maybe" e "(What's the story) Morning glory?". Con "Dig out your soul" del 2008 iniziò il declino della band, caratterizzato anche dalle tante, troppe liti tra i due fratelli Gallagher. Quella nel backstage del Rock en Sein di Parigi, nell'estate del 2009, fu così violenta da mettere fine alla storia degli Oasis. E a quella del britpop.
Ai due show di Knebworth Park Jake Scott, figlio di Ridley e già collaboratore di R.E.M. e U2, ha dedicato il documentario "Oasis Knebworth 1996", che rappresenta anche una sorta di prova di riavvicinamento tra Liam e Noel: entrambi, infatti, figurano come produttori, con la loro società Kosmic Kyte Ltd, costituita all'inizio dell'anno. Sempre dopo l'estate uscirà il disco dal vivo "Oasis Knebworth 1996", in formato cd, vinile, dvd e Blu-Ray: arriverà nei negozi il 19 novembre. Il docu-film - qui sotto il trailer - sarà proiettato nei cinema italiani il 27, 28 e 29 settembre, distribuito da Nexo Digital (l'elenco delle sale è disponibile qui). I biglietti del film sono in vendita proprio da oggi, per festeggiare i 25 anni dalla prima delle due serate. Che fecero la storia ancor prima di entrare nella storia.