Questo è il miglior album dei Green Day, secondo Billie Joe

"Dookie", l'album che nel 1994 lanciò i Green Day a livello internazionale, 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo? Oppure "American idiot", quello che dieci anni più tardi fece del gruppo capitanato da Billie Joe Armstrong una solidissima realtà del rock internazionale, complici hit come "Boulevard of broken dreams" e "Wake me up when september ends"? Magari "21st Century breakdown", che di quel disco fu nel 2009 il successore, trainato dal successo dei singoli "Know your enemy" e "21 guns"? No, il miglior album dei Green Day secondo il frontman della band è un altro: "Kerplunk". In un'intervista concessa a "Vulture" Billie Joe ha detto che il suo album preferito tra tutti quelli incisi insieme al gruppo è proprio il disco del '91, il secondo della carriera dei Green Day.
Armstrong e soci incisero "Kerplunk" in quattro mesi nell'estate del 1991 a San Francisco, forti del successo che il precedente "1,039/Smoothed out slappy hours" aveva riscosso tra i seguaci della scenna punk rock californiana. 12 pezzi per poco più di mezz'ora di musica, tutti scritti da Billie Joe, all'epoca 19enne. Ricordando il disco, che quest'anno compie trent'anni, il leader dei Green Day ha detto:
"È un disco quasi autobiografico. Lo scrivemmo quando eravamo ragazzini di 18-19 anni, prima che il punk diventasse mainstream. Vivevamo tutti insieme. Con quel disco diventammo maggiorenni. Una canzone come 'Welcome to Paradise' non parlava solo dei problemi di cuore adolescenziali. Aveva a che fare molto di più con la vita che ti prendeva a schiaffi".
Non è escluso che i Green Day possano festeggiare il trentennale di "Kerplunk", che cadrà esattamente il 17 dicembre prossimo, con una speciale riedizione del disco.