Leonard Cohen, non autorizzato l’utilizzo di ‘Hallelujah’ alla convention repubblicana
Coloro che gestiscono il patrimonio artistico del cantautore canadese hanno rilasciato una dichiarazione in cui affermano che hanno “espressamente declinato” la richiesta di utilizzare la canzone “Hallelujah” di Leonard Cohen durante una serata della Convention repubblicana. Anche se l’utilizzo del brano dell’artista canadese non era stato autorizzato, nel corso della serata di giovedì scorso - 27 agosto - la cover di “Hallelujah” realizzata da Tori Kelly per la colonna sonora del film d’animazione “Sing” del 2016 è stata diffusa dagli altoparlanti durante i fuochi d’artificio che hanno illuminato il National Mall di Washington, alla conclusione del discorso di Donald Trump.
i feel like leonard cohen wouldn't have signed off on this pic.twitter.com/936vfAdT60
— molly conger (@socialistdogmom) August 28, 2020
La chiusura della serata è stata affidata al tenore Christopher Macchio che - oltre a eseguire live anche l’“Ave Maria” di Franz Schubert, l’aria “Nessun dorma” dall’opera “Turandot” di Giacomo Puccini, “God Bless America” e l’inno “America the Beautiful” - ha proposto dal vivo una propria versione del famoso brano di Leonard Cohen.
In una dichiarazione ripresa da Consequence of Sound, Brian J. Monaco della Sony/ATV Music Publishing ha fatto sapere che “alla vigilia della serata conclusiva della convention, i rappresentanti del Comitato Nazionale Repubblicano ci hanno contattato per ottenere il permesso per l’esecuzione dal vivo di ‘Hallelujah’ di Leonard Cohen. Abbiamo declinato la loro richiesta”. Il rappresentante legale Michelle L. Rice ha detto che coloro che gestiscono il patrimonio di Cohen, facendo sapere che “stanno esplorando le loro opzioni legali”, hanno dichiarato: “Siamo sorpresi e sconcertati che il Comitato Nazionale Repubblicano abbia agito pur sapendo che la Cohen Estate aveva espressamente declinato la richiesta di utilizzo mossa dal Comitato Nazionale Repubblicano e il suo sfacciato tentativo di politicizzare e sfruttare in modo così oltraggioso ‘Hallelujah’, uno dei brani più importanti del catalogo di canzoni di Cohen. Stiamo esplorando le nostre opzioni legali. Se il Comitato Nazionale Repubblicano avesse richiesto un'altra canzone, “You Want it Darker”, grazie alla quale è stato assegnato postumo a Leonard un Grammy nel 2017, avremmo potuto considerare l'approvazione di quel brano”.
Recentemente Donald Trump è finito nel mirino di diversi artisti per l’utilizzo non autorizzato delle loro canzoni. Oltre ai Queen, la cui serie di tentativi per impedire all’attuale Presidente degli Stati Uniti di utilizzare i loro brano è stata descritta dal management di Brian May e soci come “una dura battaglia”, Neil Young - tra gli altri - ha deciso di citare in giudizio l'inquilino della Casa Bianca e i Rolling Stones hanno minacciato di fare causa al magnate. Al momento, però, non vi sono vie praticabili per vietare a qualcuno di utilizzare opere musicali riproducibili in pubblico. Per questo motivo alcuni artisti come - tra gli altri - Aerosmith, Pearl Jam, Lorde e Lionel Richie, si sono fatti promotori di una vera e propria class action e hanno scritto una lettera indirizzata ai principali partiti politici degli Stati Uniti per chiedere di istituire delle norme che regolino l'utilizzo delle canzoni in contesti politici.