Pinguini Tattici Nucleari, Riccardo Zanotti e il suo Bergamasco: ‘È crollato tutto’

Riccardo Zanotti ha scambiato qualche parola con Aldo Cazzullo in un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera, nella quale il cantante dei Pinguini Tattici Nucleari ha ripercorso le settimane tra la partecipazione a Sanremo 2020 – che ha visto la band piazzarsi al terzo posto nella categoria Campioni con la sua “Ringo Starr” – e l’esplosione del Coronavirus in Cina, in Italia e nel mondo. “A febbraio ci sentivamo sulla sommità dell’onda. Stavamo facendo surf. Sanremo, le radio. Giravamo l’Italia, trovavamo gli store pieni. Ringo Starr disco di platino, concerti sold-out. All’improvviso, è crollato tutto”, ha spiegato Zanotti, che nel Bergamasco è nato e vive. Proseguendo:
Quando arrivò la notizia di Codogno ero a Pordenone, per le prove del tour. Una cosa sognata e preparata da mesi. Fu molto triste per tutti. Ci siamo trovati con i tecnici e gli organizzatori in una gigantesca sala mensa, e ci siamo subito detti: qui il tour non si può fare.
Il tour dei Pinguini Tattici Nucleari avrebbe dovuto prendere il via alla fine del mese di febbraio e protrarsi fino al 19 marzo scorso. Annullata come tutti gli altri appuntamenti dal vivo in programma nella Penisola, la tournée è stata riprogrammata e stando all’ultimo calendario divulgato debutterà il 10 ottobre a Conegliano: le date complete le trovate qui. Nell’attesa, Zanotti il suo isolamento lo sta trascorrendo in Val Seriana: “Non è stata una decisione. Una decisione implica un dubbio; io non ho pensato neanche per un attimo di andare da un’altra parte. Volevo e dovevo tornare qui, tra la mia gente. Non lo dico dall’alto della spocchia per quel minimo di fama che ho raggiunto. Riesco a comunicare meglio se dico che sono qui, nell’epicentro del dolore, e tengo duro per me e per gli altri”, ha raccontato il cantante, che in questi giorni sospesi è riuscito a vedere anche un’occasione. Spiega infatti:
La solitudine mi ha fatto rivalutare tante cose. Ho ripreso in mano dischi che non ascoltavo da 15 anni. L’atmosfera minimalista mi ha fatto venire voglia di cose che mi facessero evadere: tipo "A Night at the Opera" dei Queen, un disco orchestrale, operistico appunto. Ho cercato la complessità, ho rivisto la saga del Padrino, che è infinitamente più ricca di dettagli delle serie tv che vanno adesso. E ho letto Sapiens. Da animali a dei di Harari, un libro straordinario.