Woodstock 2019, la riedizione per il cinquantesimo anniversario si sdoppia?

A ormai circa otto mesi dall'ora - anzi, data - X, fissata per il prossimo 15 agosto, c'è tutto meno che chiarezza su come (e dove) si concretizzerà l'edizione celebrativa per il cinquantennale del festival di Woodstock, i leggendari "tre giorni di pace, amore e musica" che nel 1969 ridefinirono il concetto di evento musicale all'aperto spianando la strada ai megaraduni dal vivo che oggi rappresentano una delle voci di guadagno principale a livello mondiale dell'industria del live entertainment.
Lo scorso 17 ottobre Michael Lang - con John P. Roberts, Joel Rosenman e Artie Kornfeld tra gli organizzatori dell'edizione originale della manifestazione - fece sapere al Poughkeepsie Journal di essere molto vicino alla chiusura di un accordo per rimettere in scena nella location originale - a Bethel, nello stato di New York - lo storico happening musicale: "Abbiamo dei piani. Dei piani concreti", assicurò Lang, lasciando intendere come la definizione ultima del percorso che avrebbe portato all'attuazione del progetto sarebbe stata solo una questione di soldi - cioè di sponsor.
Quasi contemporaneamente alle esternazioni di Lang, tuttavia, sono affiorate non solo indiscrezioni relative a un'ipotetica line-up del festival - ovviamente infondate, data la presenza di artisti purtroppo non più tra noi come Avicii, o più verosimilmente simulazioni a beneficio di uffici marketing realizzate da promoter interessati a collaborare all'allestimento del raduno - ma anche voci di un coinvolgimento di Live Nation, colosso del live che - riferì Campaing - in collaborazione con la società di marketing londinese INVNT si sarebbe presa carico dell'organizzazione della riedizione dell'evento presso il Bethel Woods Center for the Arts, la venue storica - appunto - del festival.
Due pretendenti per una location, quindi? Un take-over da parte di una multinazionale di un'iniziativa nata indipendente? Difficile saperlo. Di certo, ad oggi, c'è che la manifestazione commemorativa organizzata da Lang non si terrà a Bethel: a farlo sapere è stato lo stesso promoter, sempre al Poughkeepsie Journal. Senza fornire dettagli relativi a nuova venue e all'ipotetico cartellone, l'organizzatore ha escluso categoricamente che la sua creatura possa fare ritorno a Bethel. A darne ulteriore conferma è stata Darlene Fedun, ad del Bethel Woods Center, che augurando a Lang - in modo piuttosto gelido - "buona fortuna per il suo progetto" ha fatto sapere di essere pronta a "prendere in considerazione anche l'organizzazione di un festival musicale" per celebrare il cinquantesimo anniversario di Woodstock, senza però fare il nome di eventuali partner da contattare - o già in corso di trattativa - in vista della produzione dell'evento.
A quanto pare, quindi, l'edizione celebrativa per il cinquantennale del festival che cambiò il mondo potrebbe sdoppiarsi, con una curata da Lang (l'organizzatore originale) in una location diversa da Bethel, e un'altra nel luogo dove nel quale, nel 1969, si svolse lo storico raduno, battezzata dal Bethel Woods Center e - in teoria, stando almeno a quanto riferito da Campaing - con la produzione di Live Nation. Come osservato all'inizio, tuttavia, allo scoccare dell'ora X mancano appena otto mesi, che nel mondo del booking live sono più o meno un battito di ciglia: i grossi nomi sulla scena internazionale i propri calendari, specie quelli per la prossima estate, li hanno già definiti da tempo, così come le proprie agenzie, il cui ordine di priorità a breve - medio termine sono già stati fissati in agenda. E gli sponsor che - almeno in teoria - potrebbero venire in soccorso di Lang, permettendogli di realizzare il suo progetto (seppure in chiave minore, e senza i big indispensabili per una celebrazione di livello) da una situazione del genere potrebbero essere più spaventati che interessati. In sostanza, l'evento dal vivo del 2019 potrebbe rivelarsi un buco nell'acqua.