Una, passi. Due, no. Pare essere questa l'opinione generale che in questo momento negli USA accompagna la pubblicazione online di un secondo video di stampo razzista con protagonista Justin Bieber, dopo il primo, risalente a cinque anni fa, per il quale il cantante si era profuso in profonde scuse la scorsa domenica. Del nuovo filmato ha riportato per primo il tabloid britannico "The Sun". Il video, che non si sa esattamente a quando risalirebbe ma con un Bieber che avrebbe avuto 14 o 15 anni, mostra il cantante che utilizza la cosiddetta "n-word", una parola decisamente tabù per i media anglofoni. Una parola che, come si può ben intuire, ha a che fare con la comunità nera e risulta estremamente discriminante e razzista. Non solo nel "vecchio" filmato Bieber usa la parola "incriminata", ma scherza sull'ipotesi di uccidere delle persone di colore e si chiede perché non unirsi al Ku Klux Klan, l'organizzazione suprematista bianca
che detesta i neri.