Di tanto in tanto il muro di gomma che da sempre avvolge i Kraftwerk si apre, lasciando filtrare spezzoni di notizie poco significative per i più ma accolte come autentiche rivelazioni dai fan dello schivo gruppo tedesco. Una formazione che, è bene ricordarlo, è ammantata da una vera e propria mistica. Stavolta è il quotidiano scozzese "Scotsman" a rivelare qualche piccolo ma significativo dettaglio. Karl Bartos, inizialmente reclutato dai Kraftwerk nel 1975 per un tour statunitense, finì per rimanere con loro per sedici anni. Ora il musicista, il quale ha in promozione il suo ultimo album, "Communication", intervistato dal giornale ha detto che i Kraftwerk non hanno mai considerato se stessi come una band di pop o rock, ma sempre e solo come un énsemble classico o come un gruppo culturale tedesco. Bartos ha inoltre affermato di non essere stato costretto a lasciare la formazione perché non condivideva la smisurata passione di Ralf Hutter e Florian Schneider per il ciclismo, ma solo per questioni economiche. "Ogni cosa detta per scherzo nasconde una verità", ha detto il musicista. "Ma in realtà dipende tutto da motivazioni finanziarie". Bartos, che abita in un appartamento nella periferia di Amburgo e che dopo l'avventura con i Kraftwerk ha pubblicato due album usando il nome di Electric Music, nei giorni scorsi si è esibito in Scozia e, sul palco, ha compiuto azioni che ai suoi vecchi compagni sicuramente non sarebbero piaciute molto: tra una composizione e l'altra il musicista ha bevuto birra, ha parlato col pubblico e, incredibile, ha perfino sorriso. Per una bizzarra coincidenza, i Kraftwerk saranno presto in Scozia per una delle loro ormai rarissime esibizioni: il gruppo, discograficamente (poco) attivo dal 1971, suonerà ad Edimburgo, agli MTV Europe Music Awards, il prossimo 6 novembre.
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