
Malika Ayane pubblica il suo terzo album, "Ricreazione", il primo della sua carriera che la vede anche produttrice. La cantante italo-marocchina ha tutte le buone intenzioni di un'artista matura e consapevole e in questa ultima fatica in studio dimostra la sua attenzione per i particolari e la sua dedizione al lavoro, che sia quello di interprete o che sia quello di autrice e artigiana della musica: "In questi ultimi due anni ci sono state certamente delle mutazioni, ma il disco precedente e tutti gli impegni che ho avuto non mi hanno permesso di fermarmi un attimo a inglobare tutte le nuove sensazioni. Da questo punto di vista mi è servita invece la dimensione live, cosa che mi ha aiutato a capire quale nuova direzione volevo seguire e che mi ha permesso di sviscerare alcune emozioni”.
Il nuovo album è ricco di collaborazioni, da quelle con Paolo Conte e Pacifico, con cui la Ayane ha già lavorato in passato, fino ad arrivare a Tricarico e Boosta dei Subsonica passando per la musica indipendente con Alessandro Raina degli Amor Fou (autore del primo singolo “Tre cose”) e The Niro: "L’idea di realizzare un album di collaborazioni nasce dal fatto che ci sono tantissime penne formidabili e Caterina Caselli mi insegnato che occorre creare delle connessioni artistiche che permettano di dedicarsi meglio alla parte interpretativa”, ci racconta la Ayane, "Gli acquisti dei quali sono più orgogliosa sono The Niro che è bravissimo e Alessandro Raina che ha realizzato un ottimo singolo e che durante la promozione mi telefonata più di mia madre per aggiornarmi su come andava il brano. Ho anche pensato ad artisti come a Boosta, che sono sulla scena da tantissimo tempo e che secondo me non sono stati strizzati abbastanza per tutte le cose che possono fare, e Tricarico, penna geniale che ha scritto un brano bellissimo”.
"Ricreazione" è stato prodotto dalla stessa Ayane ed è stato registrato a presa diretta: "Il lavoro che abbiamo fatto è stato registrare i provini in studio con quattro musicisti, mettere le strutture musicali per vedere l'efficacia dei brani, trovarci in sala a registrare insieme per le prove e poi tornare in studio pronti per suonarli”, racconta Malika, "In quindici giorni era pronta la parte musicale poi ho lavorato da sola con un fonico sulle voci correggendo i testi fino all'ultimo momento. Il bagaglio emotivo e musicale lo abbiamo realizzato in massa. Mentre iniziavo a raccogliere i brani ho capito che i riferimenti musicali a cui volevo puntare e alcuni testi a cui stavo lavorando avevano un filo conduttore. Ho notato che la prima canzone che apre l'album, 'Grovigli', è il negativo dell'ultima, 'Occasionale', per cui mi sono immaginata come potesse essere arrivare da una parte all'altra dell’album attraverso le varie canzoni, e così ho capito che ne sarebbe uscito un concept sull'amore. E' il mio primo album da produttrice", conclude l'artista, "ed è un lavoro di regia, non si tratta solo di prendere un budget dalla casa discografica e gestirlo ma bisogna avere davanti un'idea e cercare di portarla a diventare fisica e reale comunicando a tutte le persone che intervengono nel processo lavorativo lo stesso intento. E' un'esperienza che mi ha reso più consapevole su quello che mi piace e che non mi piace e che mi ha dato degli strumenti per potermi confrontare con produttori più esperti e bravi di me sapendo però difendere le mie posizioni: se avessi fatto un terzo album con un produttore nuovo forse mi sarei fatta travolgere dalle sue idee, dopo questo disco invece so che in futuro non capiterà".