
Il nome Addis Black Widow può non dire molto. Le prime note del brano “Wait in summer” fanno invece tornare immediatamente alla mente un colorato video frequentemente trasmesso dalle televisioni musicali, in cui compare un duo multietnico formato da un ragazzo dalla voce profonda e da una appariscente ragazza.
I due americani Pigeon (lui, di origini etiopi) e Cream (lei, di radici iraniane) sono passati dall'Italia per presentare il loro nuovo disco, "ABW", pubblicato a cinque anni di distanza dal loro esordio discografico, “The battle of Adwa”.
Chiacchierando con Rockol, gli ABW ci hanno spiegato quanto le singole origini etniche influenzino le loro canzoni: “In tutta la nostra musica confluiscono le nostre differenti culture, quella etiope, quella iraniana, quella occidentale, sia europea che americana”.
Il loro nome (che inizialmente era solamente “The Black Widow”, la vedova nera) è in parte dedicato al fratello di Pigeon, Addis, morto in un incidente stradale: “Abbiamo scelto di riferirci alla vedova nera perché ci sembrava il nome più cattivo di quelli che avevamo a disposizione", ci spiega la bionda cantante.
Pigeon è quello posato e riflessivo del duo; Cream, invece, è l'anima sbarazzina del gruppo: si presenta all'intervista con un look da collegiale sexy abbinato a zaino e scarpe a forma di cane dalmata: “Ogni vestito rispecchia il mio umore del momento”, ci ha detto la ventinovenne rapper, “e oggi mi sento come se vivessi in un mondo fatto di sola cioccolata, con tanti arcobaleni e enormi caramelle rosa”.
Tra i brani che compongono il loro nuovo album i due si soffermano su due in particolare. Il primo è “Son of a gun” che, ad orecchio, farebbe pensare ad una ghetto story. “Parla della paranoia, di chi, come Pigeon è sempre di fretta, ansioso e nervoso”. ci spiega Cream. Il secondo è “Whole wide world”: Pigeon spiega che le tre w del titolo non si riferiscono ad internet: “Apprezziamo molto la rete e i servizi che ci può dare, ma il brano è dedicato al fatto che, spesso, ci rendiamo conto che sommando le nostre origini e le differenti culture che abbiamo potuto conoscere, possiamo unire tutto il mondo”.
Prima di lasciarli proviamo a chiedere informazioni sul loro futuro: “Il nostro piano è quello di partire al più presto possibile con un tour, ci piace molto suonare dal vivo”, ci dice Cream. “Non sappiamo ancora quale sarà il nostro singolo, ma la nostra canzone preferita”, ci sussurrano, “è 'Goes around comes around'”.
I due americani Pigeon (lui, di origini etiopi) e Cream (lei, di radici iraniane) sono passati dall'Italia per presentare il loro nuovo disco, "ABW", pubblicato a cinque anni di distanza dal loro esordio discografico, “The battle of Adwa”.
Chiacchierando con Rockol, gli ABW ci hanno spiegato quanto le singole origini etniche influenzino le loro canzoni: “In tutta la nostra musica confluiscono le nostre differenti culture, quella etiope, quella iraniana, quella occidentale, sia europea che americana”.
Il loro nome (che inizialmente era solamente “The Black Widow”, la vedova nera) è in parte dedicato al fratello di Pigeon, Addis, morto in un incidente stradale: “Abbiamo scelto di riferirci alla vedova nera perché ci sembrava il nome più cattivo di quelli che avevamo a disposizione", ci spiega la bionda cantante.
Pigeon è quello posato e riflessivo del duo; Cream, invece, è l'anima sbarazzina del gruppo: si presenta all'intervista con un look da collegiale sexy abbinato a zaino e scarpe a forma di cane dalmata: “Ogni vestito rispecchia il mio umore del momento”, ci ha detto la ventinovenne rapper, “e oggi mi sento come se vivessi in un mondo fatto di sola cioccolata, con tanti arcobaleni e enormi caramelle rosa”.
Tra i brani che compongono il loro nuovo album i due si soffermano su due in particolare. Il primo è “Son of a gun” che, ad orecchio, farebbe pensare ad una ghetto story. “Parla della paranoia, di chi, come Pigeon è sempre di fretta, ansioso e nervoso”. ci spiega Cream. Il secondo è “Whole wide world”: Pigeon spiega che le tre w del titolo non si riferiscono ad internet: “Apprezziamo molto la rete e i servizi che ci può dare, ma il brano è dedicato al fatto che, spesso, ci rendiamo conto che sommando le nostre origini e le differenti culture che abbiamo potuto conoscere, possiamo unire tutto il mondo”.
Prima di lasciarli proviamo a chiedere informazioni sul loro futuro: “Il nostro piano è quello di partire al più presto possibile con un tour, ci piace molto suonare dal vivo”, ci dice Cream. “Non sappiamo ancora quale sarà il nostro singolo, ma la nostra canzone preferita”, ci sussurrano, “è 'Goes around comes around'”.
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