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Blondie, parla Debbie Harry: 'Internet ha rovinato l'industria musicale'

Blondie, parla Debbie Harry: 'Internet ha rovinato l'industria musicale'

Per Debbie Harry, voce e volto storico dei Blondie, il nome del killer dell'industria musicale è uno e uno soltanto: Internet. Il Web, tuttavia, avrebbe - a detta della cantante - fatto entrare il music biz solo nello stadio terminale: le origini del declino, infatti, secondo la sessantaseienne artista sarebbe da rintracciare nell'avvento delle audiocassette, che compromisero irrimediabilmente il mercato degli album in vinile. "L'industria musicale era già rovinata da anni", ha dichiarato la Harry a BANG Showbiz: "L'avvento dei personal computer, di Internet e del download ha completamente distrutto ciò che restava, annientanto tutto ciò per il quale gli artisti erano soliti lavorare. Ricordo ancora quando il mercato fu invaso dalle audiocassette, compromettendo definitivamente la diffusione del vinile. Allora i discografici si disperarono, pensando di non riuscire più a vendere un disco. Beh, stiamo andando esattamente in questa direzione, e ci andremo ancora per un po'".

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Le dichiarazioni di Debby Harry arrivano a pochi giorni da quelle del chitarrista degli Who Pete Townshend, che ha bollato lo store online di casa Apple, iTunes, un "vampiro digitale" : "C'è forse una buona ragione perché, solo perché iTunes esiste in questa terra da selvaggio West che è l'internet di Facebook e Twitter, non possa fornire alcuni aspetti di questi servizi agli artisti del cui lavoro gronda sangue come un vampiro digitale, come una Northern Rock digitale, grazie alle sue enormi commissioni?", si è chiesto la leggendaria sei corde di "My generation": "Apple dovrebbe impiegare 20 talent scout dalla morente industria discografica per guidare le nuove leve e fornire supporto finanziario e di marketing ai migliori. Una persona creativa preferirebbe essere derubata ed apprezzata piuttosto che ignorata. E' questo il dilemma di ogni anima creativa: preferirebbe morire di fame e essere ascoltata piuttosto che mangiare bene e essere ignorata".
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